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Trichet: inflazione sale, minaccia non severa
FRANCOFORTE (Reuters) - L'inflazione potrebbe salire ancora e superare il target Bce per gran parte dell'anno ma non rappresenta una minaccia alla stabilità dei prezzi a medio termine.
Lo ha detto il presidente della Bce Jean-Claude Trichet nella conferenza stampa che fa seguito alla riunione di politica monetaria.
"Quello che conta, come sapete, non è l'inflazione immediata ma quella nel medio termine. Abbiamo una definizione della stabilità dei prezzi nel medio termine, che è l'orizzonte politicamente rilevante. Direi che è quello che è maggiormente importante allo stato attuale".
Il governatore centrale ha tuttavia precisato che l'incertezza economica resta elevata e che l'istituto centrale mira a garantire uno stretto monitoraggio dell'inflazione.
Secondo la Bce le prospettive per l'economia restano lievemente sbilanciate al ribasso e l'inflazione rimarrà al di sopra del tasso annuo del 2% per maggior parte del 2011. Nei prossimi mesi i prezzi potrebbero anzi vedere una temporanea accelerazione.
In linea alle attese di mercato e analisti, al termine del consiglio mensile di politica monetaria l'istituto centrale di Francoforte ha optato per una conferma dei tassi di riferimento.
Il costo del denaro nei diciassette paesi Uem resta così stabile sull'attuale minimo record di 1%, livello raggiunto ormai a maggio del 2009 con un taglio da un quarto di punto percentuale.
Invariati anche i tassi di depositi e prestiti overnight, rispettivamente a 0,25% e 1,75%.
"La nostra decisione sui tassi d'interesse è stata presa all'unanimità" ha detto Trichet.
Pubblicato a fine gennaio dopo aver consultato 82 economisti, l'ultimo sondaggio Reuters attendeva unanime un nulla di fatto sui tassi, mentre sulla prima stretta monetaria gli analisti si dividono tra quarto trimestre di quest'anno e primo del 2012 sulla proiezione per un rialzo da 25 punti base.
FRANCOFORTE (Reuters) - L'inflazione potrebbe salire ancora e superare il target Bce per gran parte dell'anno ma non rappresenta una minaccia alla stabilità dei prezzi a medio termine.
Lo ha detto il presidente della Bce Jean-Claude Trichet nella conferenza stampa che fa seguito alla riunione di politica monetaria.
"Quello che conta, come sapete, non è l'inflazione immediata ma quella nel medio termine. Abbiamo una definizione della stabilità dei prezzi nel medio termine, che è l'orizzonte politicamente rilevante. Direi che è quello che è maggiormente importante allo stato attuale".
Il governatore centrale ha tuttavia precisato che l'incertezza economica resta elevata e che l'istituto centrale mira a garantire uno stretto monitoraggio dell'inflazione.
Secondo la Bce le prospettive per l'economia restano lievemente sbilanciate al ribasso e l'inflazione rimarrà al di sopra del tasso annuo del 2% per maggior parte del 2011. Nei prossimi mesi i prezzi potrebbero anzi vedere una temporanea accelerazione.
In linea alle attese di mercato e analisti, al termine del consiglio mensile di politica monetaria l'istituto centrale di Francoforte ha optato per una conferma dei tassi di riferimento.
Il costo del denaro nei diciassette paesi Uem resta così stabile sull'attuale minimo record di 1%, livello raggiunto ormai a maggio del 2009 con un taglio da un quarto di punto percentuale.
Invariati anche i tassi di depositi e prestiti overnight, rispettivamente a 0,25% e 1,75%.
"La nostra decisione sui tassi d'interesse è stata presa all'unanimità" ha detto Trichet.
Pubblicato a fine gennaio dopo aver consultato 82 economisti, l'ultimo sondaggio Reuters attendeva unanime un nulla di fatto sui tassi, mentre sulla prima stretta monetaria gli analisti si dividono tra quarto trimestre di quest'anno e primo del 2012 sulla proiezione per un rialzo da 25 punti base.