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Bce rispetta attese su tassi, Trichet critica agenzie
giovedì 7 luglio 2011 17:36
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MILANO (Reuters) - La Bce vara all'unanimità la seconda stretta di quest'anno sui tassi e, pur precisando che Francoforte non ha optato 'a priori' per una serie di rialzi, prefigura non si tratti dell'ultima, ricalcando alla perfezione nei toni e nei contenuti le aspettative di analisti e mercati finanziari.
L'Eurotower, garantisce il presidente Jean-Claude Trichet, continuerà a "monitorare con molta attenzione la dinamica dei rischi per la stabilità dei prezzi". La formula, insegnano anni di osservazione ed esegesi del codice Bce, prefigura un nuovo aumento del costo del denaro per la zona euro, che salirebbe a 1,75% entro fine anno esattamente come previsto.
Meno scontata, per non dire imprevista, la presa di posizione di Trichet sul delicato e sempre più politico tema dell'atteggiamento delle agenzie di rating in risposta alla crisi debitoria che da tempo ormai affligge la zona euro.
Prendendo forse spunto dalle critiche mosse ieri dalla Commissione europea, intervenuta duramente contro il declassamento del Portogallo da parte di Moody's, l'istituto centrale di Francoforte si schiera apertamente contro le agenzie criticandone il ruolo oligarchico.
Se la decisione di sospendere i requisiti minimi di rating per i titoli del Tesoro portoghesi sembra un'esplicita reazione alla bocciatura di Moody's, per cui Lisbona è ormai caduta a livello di 'junk', le critiche più generali alle procedure delle agenzie possono indirettamente rispondere anche alla presa di posizione delle agenzie sull'ancor più delicata questione del debito greco.
"Abbiamo stabilito di sospendere l'applicazione della soglia minima di rating [...] nel caso degli strumenti di debito emessi o garantiti dal governo portoghese" annuncia il banchiere centrale alla stampa, precisando che la sospensione verrà mantenuta "fino a nuova comunicazione".
Per bocca del presidente Barroso e del commissario al Mercato interno Barnier l'esecutivo Ue ha espresso ieri forte contrarietà alla bocciatura del rating portoghese da parte di Moody's.
Meno diretto, Trichet lamenta l'oligarchia delle agenzie.
"E' chiaro che nel funzionamento delle agenzie di rating c'è un elemento pro-ciclico non ottimale. E' altresì chiaro che una piccola struttura oligopolistica non sia... auspicabile a livello di finanza globale" osserva.
Ugualmente impliciti i riferimenti del numero uno Bce, che ha incontrato stamane a Francoforte il responsabile alle Finanze greco Evangelos Venizelos, al dossier Grecia, mentre si è tenuta stamane a Roma una nuova riunione presieduta dalla lobby bancaria Iif sul coinvolgimento dei creditori privati a un nuovo pacchetto di salvataggio.
"L'ipotesi su cui ragione la comunità internazionale è che se c'è un problema in un paese particolare [...] se ne finanzi l'aggiustamento nell'ottica di tornare più in fretta possibile a un normale merito di credito e alla tradizionale raccolta sul mercato" risponde a chi gli chiede di spiegare le resistenze Bce ai tentativi di coinvolgere i creditori privati nel salvataggio di Atene.
"Quello che è assolutamente al di fuori della dottrina ortodossa è che non appena ottenuto, oltre al prestito Fmi, un finanziamento dei paesi vicini... si chieda una ristrutturazione del debito" aggiunge.
Senza entrare nel merito delle singole proposte - la francese per un 'rollover e la tedesca per uno 'swap' -
la Bce continua dunque a rifiutare l'ipotesi di ristrutturazione del debito ellenico, che equivarrebbe a 'credit event' o 'selective default'.