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Economica : Testo articolo
Sole 24 Ore di mercoledì 13 luglio 2011, pagina 10
Deposito titoli, bollo graduale
di Serafini Laura
Deposito t graduale Dal 2013 il prelievo potrebbe partire da 120 euro per arrivare a 1.800 Gli scaglioni dal 2013 La nuova formulazione della norma LAVORI IN CORSO La tassa sulla trasparenza Professioni Prevista anche un'imposta per Le comunicazioni inviate dagli intermediari Previdenza Nel Governo si valuta l'ipotesi di liberalizzare tariffe, informazione pubblicitaria e società Si fa Largo l'opzione di anticipare aL 2012 L'aumento di un mese dei requisiti per maturare gli assegni SCALA DI VALORE La tassazione più consistente sui «dossier» con valore nominale odi rimborso superiore a 300mila euro Laura Serafini ROMA M Cambia, ma non troppo, l'imposta di bollo sul deposito titoli. La stretta a carico dei possessori di titoli resta nella sostanza: viene però rimodulata la progressività dell'imposta che sarà uguale per tutti, e pari a no euro, nel 2011 e nel 2012. Dal 2013, però, diverrà progressiva partendo da un minimo di no euro per arrivare fino a 1.800 euro per i depositi di titoli «il cui complessivo valore nominale o di rimborso presso ciascuna banca sia superiore a 300 mila euro». L'ipotesi allo studio più accreditata, da trasformare in emendamento alla manovra, ieri sera risultava in questi termini. L'altra novità è la scelta di applicare l'imposta alle comunicazioni relative ai depositi inviate dagli intermediari finanziari. Non si tratta più, come formulato in un primo momento, dell'incremento dell'imposta di bollo sui depositi, oggi pari a 34,2 euro. Quella, a quanto pare di capire, resta invariata. Nei fatti si aggiunge un'altra imposta alle co- municazioni. «Per effetto della modifica normativa - si legge nella relazione al nuovo artico- lo circolata ieri - rimane invariato l'importo dell'imposta di bollo relativa agli estratti conto, mentre si realizza un aumento del tributo nel tempo esclusivamente per le comunicazioni relative ai dossier titoli inviate dagli intermediari». La norma a cui fa riferimento il nuovo articolo (ovvero il Testo unico bancario), in verità, prevede tali co- municazioni (che devono avvenire almeno una volta l'anno) riferendosi ai contratti tra banche e clientela. Nel caso specifico dei conti correnti, si dice che gli estratti conto possono avere cadenza annuale, semestrale, trimestrale o mensile. Il nuovo articolo prende a riferimento, per scaglionare i pagamenti dell'imposta, periodicità annuali, su cui si pagano no euro, semestrali con 6o euro, trimestrali con 3o euro e mensili con 10 euro. Per l'anno corrente e per il prossimo questo importo vale per tutti. Dal 2013 le cose cambiano perchè vengono introdotte quattro fasce in base al valore (nominale o di rimborso) dei titoli posseduti in ciascuna banca (e questo fa pensare che l'imposta si applichi sul valore complessivo riconducibile a un soggetto in una banca e non sui diversi dossier posseduti nello stesso istituto). Si parte da un valore inferiore a 25mila euro sui quali l'imposta si dimezza a 6o euro; c'è poi una soglia di loomi *** la euro, per la quale l'imposta resta a no euro. Fra i ioo e i 300 mila euro sale a 720 euro, per salire a 1800 euro oltre i 300 mila euro. Il gettito previsto dovrebbe restare invariato rispetto alla precedente formulazione della norma: nei primi due anni l'incasso atteso è pari a 892 milioni l'anno, mentre dal 2013 l'attesa di incasso è pari a 2,362 miliardi(contro 2,354 miliardi stimati in precedenza). Per calcolare l'incasso i tecnici hanno preso a riferimento i dati di fonte Eurisko, secondo il quale il 26% dei correntisti italiani ha un conto titoli. E ancora: i dati Abi, secondo la quale il numero dei conti correnti in Italia è pari a 4o milioni. Fatte le dovute proporzioni, i deposito titoli destinati a essere intercettati dalla norma sono stimabili in io4 milioni; di questi 2,6 milioni sono sotto 25 mila euro; 5,9 milioni tra25mila e ioo mila euro; 1,45 milioni tra ioomila e 300 mila euro; 450 mila oltre 3oomila euro. La fascia destinata a versare un gettito maggiore è quella tra ioo e 3oomila euro, dalla quale ci si attende a regime un incasso di 994,4 milioni di euro. La precedente versione prevedeva invece solo due fasce, una sotto 5omila euro e una sopra quella soglia. La relazione allegata al nuovo articolo chiarisce che la modifica proposta «è informata a principi di progressività e ha l'ulteriore obiettivo di ridurre il rischio di spiazzamento degli investimenti in titoli di Stato».
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