ROMA (Reuters) - Il direttore del quotidiano "Libero" Maurizio Belpietro, indagato a Milano per il reato di offesa all'onore e al prestigio del capo dello Stato, oggi ha invitato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a tagliare subito le spese del Quirinale.
"Diciamo ... che lei è nella condizione ideale per prendere una decisione. E la decisione che le chiedo è quella di tagliare i costi del Quirinale. Non l'uno per cento fra due o tre anni, ma il dieci subito. Rinunci a qualche auto, ai collaboratori, agli aumenti, riduca le spese generali. Insomma, sfoltisca tutto ciò che può sfoltire. Lei può farlo, basta che lo voglia", scrive oggi Belpietro su Libero rivolgendosi a Napolitano.
"Se mi rivolgo a lei e non a Fini o a Schifani, è perché il Quirinale non deve rendere conto a un migliaio di deputati che non hanno nessuna voglia di rinunciare a un euro. E poi perché lei è il capo dello Stato, cioè il rappresentante di tutti noi italiani. Dia l'esempio, signor presidente. Vedrà che altri seguiranno".
Belpietro, secondo fonti giudiziarie, è indagato per una vignetta apparsa ieri sul suo giornale intitolata "Assedio ai papponi di Stato", che raffigura tra gli altri il volto del presidente della Repubblica. La procura meneghina ha aperto un'inchiesta, trasmettendo contestualmente al ministro degli Giustizia la richiesta di autorizzazione a procedere.
Belpietro precisa che "basta leggere i dati di bilancio del Quirinale per rendersi conto che negli anni nulla è cambiato. Nonostante le promesse, la cifra spesa per gestire il palazzo che ospita la presidenza della Repubblica continua a essere faraonica. Quasi 230 milioni di euro, con circa duemila dipendenti... Tra il 1996 e il 2006 l'aumento degli addetti che vi lavorano è stato del 35 per cento, mentre le spese, depurate dall'inflazione e quindi reali, sono cresciute del 61 per cento".
"Dopo quanto è successo in Grecia, chi ha un grammo di cervello a questo punto ha capito che non è tempo di tergiversare e nemmeno di scherzare: è ora di ridurre le spese, rinunciando a ciò che non ci possiamo più permettere".
Speriamo.....