Titoli di Stato Italia Trading Titoli di Stato III° (Gennaio 2010 - Dicembre 2011) (10 lettori)

Stato
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Prospero

Io speriamo...
Siamo alla pazzia

Dopo aver ricevuto come tutti la mazzata sui Tds faccio una considerazione: oggi un titolo che seguo e che scade tra 5 mesi e mezzo come il Ctz ap12 ha avuto una escursione di 1,43 figure :eek:! Come se ci fosse un minimo di possibilità che capiti qualche cosa di diverso dalla restituzione del capitale tra poco più di 5 mesi. Al di là della speculazione qui si tratta di pura follia.
 

cangiante

Forumer attivo
editoriale di Carmignac Gestion, ottobre 2011
lo posto in quanto i temi affrontati mi sembrano comunque inerenti al thread dei TDS

EDITORIALE

La Grecia continua ad essere al centro di ogni dibattito. Con un calo del PIL del 6% su base annuale, una flessione di 5 punti del tasso di occupazione e una contrazione del 15% del potere di acquisto, chi può ancora ragionevolmente pensare di imporre nuove misure di austerità al paese? Chi può ancora credere alla solvibilità della Grecia? Oltre al fatto che esso non raggiungerà gli obiettivi di riduzione del deficit di bilancio fissati dalla "troika" (FMI, UE e BCE), non si deve dimenticare che il paese registra un deficit dei conti con l’estero pari al 12% del PIL. Senza alcuna possibilità di ricorrere ad una svalutazione della moneta, allo stato attuale il salvataggio della Grecia equivale a cercare la quadratura del cerchio. Gli accantonamenti operati a copertura di una perdita del 21% per i detentori di bond greci (in linea con il nuovo mandato dell’EFSF) appaiono tutt’altro che sufficienti. Le banche francesi sono le sole ad essersi accontentate di tale percentuale: le omologhe tedesche sono state decisamente più prudenti, come dimostrano gli accantonamenti del 50% e del 100% operati rispettivamente da Allianz e Munich Re.

CONTAGIO IN EUROPA
L’incapacità politica di adottare misure energiche e di imporre una visione a lungo termine di ciò che dovrà essere la futura eurozona non fa che aumentare il rischio di contagio, pesando sulle prospettive economiche della vecchia Europa. Non si deve dimenticare che, se il debito greco ammonta a 450 miliardi di euro, quello italiano si avvicina ai duemila miliardi. Pertanto, si delineano già i limiti della capacità di intervento del FESF con una dotazione di solo 440 miliardi di euro. Ma allora, chi guiderà il cammino in un’Unione europea sprovvista di una vera leadership? Dovremo forse attendere il declassamento del rating della Francia, che allo stato attuale non sembra meritare la sua tripla A? È molto probabile.

La Francia detiene il record della più alta spesa pubblica, che ha raggiunto il 56% del PIL. Il debattito sul bilancio che sta per avviarsi, mira a ridurre il deficit pubblico dal 5,7% al 4,5% del PIL nel 2012, sulla base di una previsione ottimistica di crescita dell’1,75%. Questo tasso di crescita previsionale, rivisto al ribasso nel corso dell’estate, ha costretto a reperire 11 miliardi di euro di entrate supplementari, di cui 10 miliardi proverranno da prelievi fiscali e solo 1 miliardo da risparmi nella pubblica amministrazione. Ricordiamo che Spagna e Italia hanno contemporaneamente approvato dei piani di austerità, rispettivamente, per 50 e 80 miliardi di euro. In Francia l’ultimo bilancio in pareggio risale al 1975! Il debito francese è pari all’85% del PIL ed è detenuto per il 70% da investitori internazionali. Oltre al deficit pubblico, la Francia ha accumulato anche un forte deficit nei conti con l’estero con una bilancia commerciale che registra un saldo negativo di 75 miliardi di euro. Il declassamento del suo rating appare quindi ineluttabile, e costituirà uno shock. Ulteriori misure di austerità da parte del governo francese comporteranno un ulteriore rallentamento della crescita, il che penalizzerà anche la Germania, di cui la Francia è il primo partner commerciale. In un tale contesto, le probabilità di una nuova recessione aumentano.

QUALE SOSTEGNO PER LA CRESCITA EUROPEA ?
Nel breve periodo, l’unico sostegno possibile alla crescita europea può provenire solo dalla Banca centrale europea. Trichet, o il suo successore, saranno disposti ad abbandonare la loro viscerale ortodossia? Occorre che la BCE riduca i tassi di interesse, adotti apertamente misure di allentamento quantitativo ed attui deliberatamente una politica volta ad indebolire l’euro e ad aumentare il potenziale dell’eurozona sui mercati esteri. Senza queste misure, ci ritroveremo quasi certamente in una situazione di stallo. Non è più possibile trincerarsi dietro il solo mandato della stabilità dei prezzi. Qualcuno teme ancora che queste misure possano avere effetti inflazionistici, ma è un errore, poiché oggi il legame fra quantità di moneta emessa e inflazione è tenue. Le banche versano in uno stato pietoso e cercano solo di ridurre i loro bilanci. La contrazione di oltre 100 miliardi di dollari della capacità di finanziamento delle banche europee presso i fondi monetari americani, registrata nell’arco di qualche mese, rende tale riduzione indispensabile. La velocità della moneta rimarrà quindi molto bassa e non potrà in nessun caso condurre a una domanda eccessiva, che sarebbe fonte di inflazione. È a questo prezzo che l’Europa potrà forse evitare una recessione.

L’economia europea non potrà contare sul vigore dell’economia americana, che probabilmente rimarrà debole a lungo. Negli Stati Uniti, la riduzione dell’effetto leva è tuttora in atto. L’economia americana non crea nuova occupazione. Nel settore immobiliare, il numero di nuove costruzioni resta basso e ritarda la stabilizzazione dello squilibrio fra domanda e offerta, il cui continua di fatto a pesare sulla crescita. Le proposte dell’amministrazione Obama per rilanciare l’economia sono già diventate la posta in gioco della campagna elettorale, che inizia in un clima deleterio. La Fed, dal canto suo, non può ancora ricorrere agli elicotteri per il terzo episodio di "Quantitative Easing", ma il momento potrebbe non essere lontano. Nel frattempo, essa mantiene i tassi di interesse a zero (ZIRP) e ribilancia il suo portafoglio di buoni del Tesoro verso scadenze più lunghe (Operazione Twist). Ma queste mosse saranno poco efficaci. Come sottolinea l’FMI nel suo ultimo rapporto, l’economia americana ha aspetti dicotomici (bifurcated): da un lato le piccole e medie imprese hanno un accesso limitato ai finanziamenti bancari, pur avendone necessità, e quindi non beneficiano dei tassi di interesse ai minimi; dall’altro i grandi gruppi presentano una sovrabbondanza di liquidità e quindi non hanno bisogno di tassi bassi. Analogamente, i tassi ipotecari estremamente bassi (quelli trentennali sono scesi al minimo storico del 4,05%) non portano alcun vantaggio alle famiglie più necessitose; queste ultime non possono beneficiare della possibilità di rifinanziare integralmente i loro fabbisogni, poiché il valore dei loro beni immobili è inferiore a quello dei loro debiti. L’efficacia degli interventi della Fed in questa fase di rallentamento economico appare quindi molto limitata.

RALLENTAMENTO DELLE ECONOMIE EMERGENTI
L’economia europea dovrà la sua salvezza solamente al vigore della crescita delle economie emergenti? È probabile, ma sarà sufficiente? Anche i paesi emergenti registrano una decelerazione della crescita, non solo dal fatto del rallentamento delle economie occidentali, poiché questo rallentamento è anche orchestrato in modo da favorire la stabilizzazione dei prezzi. La Cina è oggi oggetto di discussione. Fino all’inizio dell’estate l’economia cinese erà in preda ad una crescita ritenuta troppo forte e fonte di eccessi di ogni genere e di tensioni inflazionistiche. Oggi invece il paese sarebbe sull’orlo del baratro, e prossimo a un brusco "hard landing". Certo, non tutto è infondato. L’eccessiva concessione di credito, prevalentemente al di fuori del sistema bancario tradizionale, sarà fonte di delusione per le principali istituzioni finanziarie del paese, ma la nostra analisi non avvalora in alcun modo l’idea di una crisi sistemica.

Gli eccessi non mancano neppure nel settore immobiliare. Oggi in Cina non si contano meno di 50 mila promotori immobiliari. Il settore è penalizzato dalla rarefazione della liquidità e da tassi di interesse in aumento. Esattamente ciò a cui puntava il governo, che intende favorire il consolidamento del settore, e molto utile per evitare lo scoppio tardivo di una bolla in formazione. Questo non significa che il settore immobiliare sia sull’orlo del baratro. Il governo cinese continua in effetti a promuovere la costruzione di alloggi "sociali" a basso costo, al ritmo impressionante di oltre 10 milioni di unità abitative all’anno. Il riequilibrio sociale passa anche attraverso tali misure, e non si deve dimenticare che la Cina registra non un’eccedenza ma una carenza di alloggi per via del processo di urbanizzazione. È fin troppo facile trovare esempi di immobili sfitti o di cantieri non chiusi in un’economia così vasta e non sempre ben organizzata. Ma ciò non deve distoglierci dalla realtà: l’economia cinese cresce ad un tasso annuale di quasi il 9%, e il suo governo si preoccupa di stabilizzare i prezzi ed eliminare gli eccessi derivanti dal massiccio piano di rilancio attuato a fine 2008. Pertanto, la Cina così come altre economie emergenti continueranno a generare una crescita soddisfacente, anche se inferiore a quella degli ultimi dodici mesi. Per quanto mi riguarda, sono molto più preoccupato per ciò che succede ad Atene, Roma o Parigi piuttosto che a Wenzhou.

PRESERVARE INNANZITUTTO IL CAPITALE
In un tale contesto, i nostri gestori si sono preoccupati innanzitutto di preservare il capitale, più che le valutazioni. Durante la quasi totalità del periodo, abbiamo ridotto l’esposizione azionaria dei nostri Fondi fino a livelli vicini ai minimi legali fissati per la gestione globale. Tale riduzione ha riguardato tutte le aree, incluso l’universo emergente, reso vulnerabile dalla generale avversione al rischio e da una temporanea rarefazione della liquidità dovuta alla contrazione globale in atto. Per quanto riguarda i portafogli obbligazionari, abbiamo mantenuto un livello elevato di duration modificata, privilegiando i titoli di Stato americani e tedeschi. Sul fronte valutario, l’esposizione all’euro è stata limitata durante l’intero periodo, in linea con un movimento di deprezzamento della moneta unica che ritenevamo ineluttabile.

Economie emergenti soddisfatte di crescere ad un passo un po’ più lento, un’economia americana in affanno che dispone di poche munizioni a breve termine, un’economia europea che vacilla sulle sue basi: ecco un quadro che non ci induce ad assumere rischi a breve termine. Eppure, la recessione non è inevitabile. Le banche centrali dei paesi emergenti hanno posto, o porranno, un termine alla stretta monetaria. E le banche centrali occidentali non hanno altra scelta che la reflazione. L’emergere di questi segnali ci indicherà che è arrivato il momento di esporre i nostri portafogli ai temi della crescita, che probabilmente saranno in larga misura emergenti.

Carmignac Gestion : Lettera Mensile
 

spx

TDSfriends ..da una vita
Ma tu perche' ad uno di 80 anni hai fatto comprare dei BTP lunghi ? :-?

TI SBAGLI Gaudente
Mio padre aveva in ptf CCT settennali (17) e BTP quinquennali e decennali (14/16/19) acquistati durante precedenti scadenze fra il 2008 e 2010.

Tu avresti detto nel 2008/2010 che i CCT e BTP che da sempre rappresentavano una sicurezza per il risparmiatore italiano avrebbero fatto questa fine? io NO!

Fortunatamente (ALMENO SPERO) sono riuscito a convincerlo a liquidare solo il 50% del ptf ...e aspettare gli eventi.
Data la sua età e sopratutto considerando che nella sua mente questi erano SOLDI da lasciare in eredità ai noi figli ...sinceramente se questo gli ha fatto recuperare serenità e calma SONO CONTENTISSIMO!

essendo IPERINVESTITO anch'io in TdS come tantissimi altri amici del forum e come moltissimi 50enni italiani ...spero che la classe politica che ha portato i nostri titoli a diventare "questo" ne subisca le più pesanti conseguenze e sfortune.
 

sagitta

Forumer attivo
TI SBAGLI Gaudente
Mio padre aveva in ptf CCT settennali (17) e BTP quinquennali e decennali (14/16/19) acquistati durante precedenti scadenze fra il 2008 e 2010.

Tu avresti detto nel 2008/2010 che i CCT e BTP che da sempre rappresentavano una sicurezza per il risparmiatore italiano avrebbero fatto questa fine? io NO!

Fortunatamente (ALMENO SPERO) sono riuscito a convincerlo a liquidare solo il 50% del ptf ...e aspettare gli eventi.
Data la sua età e sopratutto considerando che nella sua mente questi erano SOLDI da lasciare in eredità ai noi figli ...sinceramente se questo gli ha fatto recuperare serenità e calma SONO CONTENTISSIMO!

essendo IPERINVESTITO anch'io in TdS come tantissimi altri amici del forum e come moltissimi 50enni italiani ...spero che la classe politica che ha portato i nostri titoli a diventare "questo" ne subisca le più pesanti conseguenze e sfortune.


:up:
 

stefanofabb

GAIN/Welcome
Ma tu perche' ad uno di 80 anni hai fatto comprare dei BTP lunghi ? :-?

Guarda che hanno la copertura sanitaria quindi il conto delle medicine finisce che lo paghi tu con i contributi sanitari che ti vengono trattenuti in busta paga :lol:

Se vuoi sperare qualcosa di costruttivo spera che ad Amato e agli altri superpensionati venga un coccolone come quello di Padoa Schioppa , in quel caso si' che il paese ne trarrebbe un sicuro beneficio :D

Io ti direi di vendere.
Ma considerando che:
1)Se ho ragione , probabilmente non troverai lo stesso il coraggio di vendere, e anche se tu lo trovassi, figuriamoci se mi mandi anche solo una fetta di grana padano come ringraziamento per averti fatto risparmiare qualche altra centinaia di migliaia di euro
2)Se ho torto , di sicuro te la leghi al dito e mi tocca subire i tuoi improperi sul forum nei secoli a venire...

...penso proprio che non ti diro' un qazzo :lol:

Mi pare che a questo ci stia gia' pensando il mercato :D
buona sera Gaudente.ben arrivato sul 3d dei titoli di stato.:)
 

Prospero

Io speriamo...
La sospensione di mediaset può tornare utile

Interessante una considerazione sentita or ora a Rai News: Ennio Doris presidente di Mediolanum ha buttato li una frase sostenendo che elezioni anticipate sarebbero un danno grave anche per tutto il gruppo Berlusconi. Ora siccome B. e famiglia pensano più alle loro imprese che all'Italia potrebbe essere una prima apertura vero un Governo Monti che oggi è stato nominato senatore a vita in modo che sia ancora pià pronto ad assumere l'incarico di Premier.
 

cumulate

Forumer storico
Ma speriamo. E speriamo che il GOVERNO pensi IN PRIMO LUOGO a fare TUTTO IL POSSIBILE PER TRANQUILLIZZARE I MERCATI.

Quanto al Berluska... voi che proponete??? siete mica vendicativi, voi??? nooooooooooooo :D:D:D

ricordiamocelo quando si andrà a votare dei danni fatti dal trio berlusca, bossi tremonti.

il timore è che se la svanghiamo (e io ci credo), quando andremo a votare tra 3 o 13 mesi, ci faremo di nuovo incantare dal Truman show della Banda Bassotti, ops della banda Berlusca Bossi.
 

belindo

Guest
Interessante una considerazione sentita or ora a Rai News: Ennio Doris presidente di Mediolanum ha buttato li una frase sostenendo che elezioni anticipate sarebbero un danno grave anche per tutto il gruppo Berlusconi. Ora siccome B. e famiglia pensano più alle loro imprese che all'Italia potrebbe essere una prima apertura vero un Governo Monti che oggi è stato nominato senatore a vita in modo che sia ancora pià pronto ad assumere l'incarico di Premier.

Adesso è meglio non farsi prendere dal panico.
La situazione è grave, ma lo hanno capito anche a Roma, infatti leggo che questo maxiemendamento dovrebbe essere deliberato per Domenica.
Adesso mi domando se non sia il caso di comiciare a sentire i gruppi parlamentari senza aspettare alla prossima settimana, così da avere almeno un nome per il premier nuovo già domenica così da cominciare la settimana con un altro piglio.
Io adirittura pensavo che si potesse dare l'indicazione del Premier prima, anche perchè la situazione è da un pò che si conosceva e gli incontri Napolitano li ha già avuto, spero che si dia una mossa perchè è il momento in cui deve dimostrare che la carica è in grado di svolgerla
p.s magari la prossima volta sceglierne uno più giovane sarebbe meglio, con tutto il rispetto possibile.
 

spx

TDSfriends ..da una vita
Mi Spiace, ma chi può dire se ha avuto ragione tuo padre o no? Almeno speriamo che gli serva a dormire più tranquillo.

E' terribile, mi dispiace davvero.
Ma se lo faceva star male, è stata la scelta giusta.
Dovranno pagare anche questo :down:

che schifo!!!!
ti sono sinceramente nel cuore, anch'io ho una madre anziana. Questi poveri vecchietti che hanno accumulato tre soldi con tanti sacrifici ed adesso se li vedono togliere di sotto il naso.........che schifo di governo ladro!!!!
queste sono le situazioni che davvero mi rattristano, togliere la caramella al bambino o togliere il soldino all'anziano sono furti premeditati e crudeltà!!!!

Anche io ho venduto BTP in perdita, puoi sempre ricomprarli e recuperare quando arriveremo al " fondo" e ci saranno segni di inversione.

Comprendo in silenzio. Il padre va sempre rispettato.
E comprendo, e appoggio, pure il tuo augurio.
Ciao, ciao, Giuseppe

Mi dispiace ma pensa all'eta' di tuo padre, emozioni cosi forti possono essere pericolose.Ora sarà dispiaciuto ma piu' tranquillo.
Ciao

Ragazzi :) mi sembra il mimino ringraziarvi!
Avete ben capito il motivo della scelta: serenità.
Un loss del 10/11% sul ptf, anche se significativo essendo un pensionato, mi sembra assolutamente giustificabile.

Spero che la sua parte di patrimoniale l'abbia già pagata.

Personalmente io oggi ho preso 2 chip domandandomi se sono pazzo (almeno su uno stasera sono in gain)

IO VOGLIO PROPRIO VEDERLO IL DEFAULT ITALIANO ....
 
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