Titoli di Stato Italia Trading Titoli di Stato III° (Gennaio 2010 - Dicembre 2011) (2 lettori)

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bosmeld

Forumer storico
messo 2 ami, vediamo se qualcuno mi da il pesce.

sperando che domani non diventi giá avariato.


alla fine preso cippino del 2027 vedremo...#

pagato 87.36

é un esposizione ridicola.
ma la scrivo visto che avevo sempre detto che stavo fuori tds
 
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stefanofabb

GAIN/Welcome
grafici btp

1321375458kolp.jpg
 

Fernando'S

Forumer storico
ringrazio Gaudente, carpe diem e saverio1973 per il contributo.
Tutta la negatività si basa sul default dell'Italia immediato o prossimo a venire. Ne deduco, banalmente :)...... che se l' Italia non fallisce, e con lei il progetto europa, i Btpi sono ora una grossa buy opportunity.
grazie
un saluto
 

stefanofabb

GAIN/Welcome
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 15 nov - L'euro scivola
momentaneamente sotto quota 1,35 dollari sui mercati
europei. La divisa unica e' stata indicata ai minimi della
seduta, a 1,3494 dollari (1,3532 alla rilevazione odierna
della Bce e 1,3621 ieri), prima di un rapido ritorno in area
1,35. Intanto l'euro e' stato segnalato a 104,05 yen, a
0,8544 sterline e a 1,2412 franchi svizzeri.
 

ildonnaiolo

Forumer attivo
Sono perplesso
Btp sotto pressione, spread 540 pb, timori tenuta zona euro

martedì 15 novembre 2011 17:37 Reuters

A me lo spread risultaa 528 e a 540 oggi non ci e' arrivato.
Tenuta per la zona euro e al momento il cambio sul dollaro a 1.35?
mah!
 
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GlobalMacro

Forumer attivo
Appello-shock dei banchieri europei "Scarichiamo i titoli di Stato italiani" | Assinews - il portale del sapere assicurativo

Appello-shock dei banchieri europei "Scarichiamo i titoli di Stato italiani"


VITTORIA PULEDDA


I banchieri europei stanno vendendo a piene mani i titoli di Stato italiani. E stanno facendo bene, perché così evitano di venir risucchiati dalla crisi. La dichiarazione shock viene direttamente dal presidente della Federazione delle banche europee, Christian Clausen. «Le banche stanno facendo esattamente quello che dovrebbero fare: stanno riducendo il rischio (di finire nell´epicentro della crisi n.d.r.): stiamo vedendo chiaramente come ora i titoli italiani vengono venduti».


E ancora, ha aggiunto il banchiere: «Le banche dovrebbero continuare a fare quello che stanno facendo - ha spiegato in un´intervista a Stoccolma, riportata da Bloomberg - e infatti le banche si stanno allontanando dall´epicentro della crisi». Anche perché, ha aggiunto Clausen, il sistema creditizio europeo è ormai molto correlato: «Se la crisi italiana si espande, per esempio, alle banche francesi, gli istituti sono così legati che ci sarebbero effetti anche sulle banche svedesi».

Annuncio-shock, dunque. Del resto anche ieri i nostri titoli di Stato hanno visto nuovamente lievitare lo spread tra i Btp e i Bund tedeschi a quota 500, per poi ripiegare in serata appena sotto, a quota 492 punti. Immediata la reazione dell´Abi: «Sono dichiarazioni sorprendenti, che abbiamo letto con grande disappunto» ha commentato a botta calda Giovanni Sabatini, direttore generale dell´Abi.


Che annuncia contromisure: «Faremo passi formali, in relazione a questa posizione - ha detto ancora - e ove queste dichiarazioni fossero confermate, dovremo riconsiderare la nostra partecipazione alla Federazione europea: è inaccettabile una posizione del genere. Un presidente deve esprimersi nell´interesse di tutti i suoi associati» ha spiegato Sabatini, «e le dichiarazioni di Clausen sono assolutamente lesive dell´immagine del nostro paese».


Parole, quelle di Clausen, in parte conseguenze dei maggiori requisiti di capitale imposti dall´Eba, l´autorità di vigilanza del sistema bancario europeo. «Una scelta che riteniamo discutibile nel metodo e nella tempistica - conclude Sabatini - con una cura sbagliata rispetto al vero male». E infatti prescrivere maggiori livelli patrimoniali alla banche (il 9% del Core tier 1) in un momento in cui l´economia europea dà segni di rallentamento preoccupante rischia di ritorcersi contro, dimostrandosi una misura pro-ciclica: se infatti alle banche si chiede di avere maggiori capitali, oltre a richiedere nuovi fondi al mercato queste ultime avranno la tentazione - oltre che la necessità - di prestare ancora meno soldi alle imprese e alle famiglie. Insomma, il rimedio - mettere fieno in cascina, essere più forti rispetto alla crisi - rischia di essere peggiore del male.


Non è andata giù, ai banchieri italiani, il fatto di avere classificato da un giorno all´altro quasi attività "tossiche" (i titoli di Stato) che prima erano considerate da Basilea 2 ad assorbimento di capitale pari a zero. Soprattutto nel caso in cui i titoli di Stato sono classificati nei portafogli delle banche come obbligazioni da tenere fino alla scadenza. «Con la decisione dell´Eba - conclude Gregorio De Felice, responsabile del Servizio studi di Intesa - si accentua la trasmissione della crisi del debito sovrano all´economia reale». Un effetto davvero indesiderato.
 
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