Buona giornata Maino, prendo lo spunto da questo tuo intervento per porti una domanda che penso possa interessare forse anche altri forumisti con poca esperienza come me nel settore dei TDS, premesso che mi sono solo interessato del settore azionario per quasi una ventina di anni e pur avendo diverse volte acquistato direttamente in banca TDS sempre tenendoli fino alla scadenza (ai tempi dei 12% e passa di interesse nel caso dei btp) senza mai approfondire la tematica. Ora è da qualche mese che opero prevalentemente con TDS e corporate e vorrei che tu mi spiegassi, se vuoi, fino a che punto un prezzo che passa la parità ,può essere appetibile, perchè io credo che non potrei acquistare ad es. il btp feb.2011 3,75% al prezzo di 103.25 (quotazione del 20-03-09) ma nemmeno in ottica di trading. Grazie ciao
Ciao reno, se posso inserirmi, volevo ribadire un mio vecchio pallino.
Fermo restando che ognuno decide come meglio crede, non capisco l'avversione ai titoli brevi sopra la pari.
Ti faccio un esempio.
Se io acquistassi 50000E di btp apr. 2012 a 103,50 e avessi la certezza di una sua ascesa fino a 104,3 o 104,5 nel giro di qualche giorno, perchè mai non dovrei acquistarlo?
Avrei realizzato un gain tra i 400 e i 500 euro lordi che non sarebbero comunque disprezzabili se ottenuti in tempi brevi.
E' chiaro che la convenienza aumenterebbe con l'aumento dell'importo investito (es. con 100000 si otterrebbe il doppio).
Certamente si tratta di un trading molto prudente (e non intraday) e quindi meno remunerativo rispetto a quello fatto sui lunghi, ma con il vantaggio che non si corre il rischio di restare incastrati per molti anni in caso di errori (oppure con la necessità di accettare una minus se si vende).
D'altro canto, se dovesse andare male, si otterrebbe comunque il rendimento promesso dal btp al momento dell'acquisto (creandosi anche una eventuale minus) per un tempo tutto sommato ragionevole.
Si può fare anche su altri strumenti e può essere interessante anche nell'ottica di diversificare il proprio trading .
Poi tutto dipende dalla propria propensione al rischio e dall'ottica di cassettista o trader che si ha.
Ho letto tempo addietro molti post di traders sull'azionario che giudicavano con estrema sufficienza chi si impegnava sui bond, commiserandoli in quanto loro facevano in una seduta i guadagni di un mese degli altri.
Quindi, come vedi, tutto è relativo e condizionato alla propria visione (oltre che alla propria bravura e, perchè no, anche fortuna).
P.S. Mi associo pienamente alle vostre considerazione sui btpi .