Titoli di Stato Italia Trading Titoli di Stato III° (Gennaio 2010 - Dicembre 2011)

Stato
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POST DI TOMMY DEL 18 dic THD GGB

GRECIA: IL PUNTO SULLO STATO DELL'ARTE


Eccoci giunti a ridosso delle festività natalizie con i titoli dei nostri ellenici spinti sempre più verso il basso dopo un'effimera e poco entusiasmante stagione autunnale.
La situazione è grigia, vedendo i grafici pare di intravedere le sequenze in ritirata di un'armata in fuga: una linea retta che si svolge tutta in discesa.
Purtroppo le speranze verso una soluzione positiva che vedono un rimborso dell'intero nominale rimangono esili, ma non per questo percentualmente trascurabili.
Il lungo e doloroso viatico che ormai attraversiamo a partire dal dicembre 2009 potrebbe volgere al termine, due anni di attacchi e contrattacchi, lo spiegarsi di forti controffensive ma seguiti da più ampi rovesci.
I soldati della Wehrmacht intonavano "Lili Marleen" durante i ripiegamenti dell'autunno '43, una canzone mal tollerata dalle gerarchie in quanto fortemente nostalgica ed intimista, poco incline allo spirito guerriero della stirpe germanica dipinto dalla propaganda di Goebbels.
In Italia abbiamo avuto una calda e dolce interpretazione da parte di Lina Termini, ineguagliata da altre successive versioni. Forse il clima diverso, la guerra ormai passata ... rimane il fatto che la sua voce avvolgente ci restituisce in pieno il clima di quegli anni e la versione gracchiante a 78 giri rimane magistrale.
Altri tempi e altre storie.

***
Intanto sullo scacchiere della crisi del debito dell'eurozona la vicenda greca non assume più una posizione rilevante ma è diventata un problema nel problema.
Gli errori strategici e di posizionamento dell'ultimo anno si sono sommati uno sull'altro creando un effetto a valanga.
La mancanza di uno spirito condiviso e di strumenti di intervento efficaci hanno trascinato nel gorgo prima Atene poi Dublino e Lisbona per lambire ora Madrid e Roma.
Uno schema che può essere integrato prossimamente da Bruxelles, Parigi e Vienna.
Insomma il Gigante dai piedi d'argilla, il "Molok" si è risvegliato trovandosi incapace di reagire agli attacchi. Le rassicurazione sparse a piene mani da Trichet, Sarkozy e dalla Merkel sulla tenuta assoluta del debito pubblico dell'eurozona si è accompagnato però da risposte deboli e illusorie, molto evasive e spesso ritrattate.
Se la cara e vecchia "Unione Europea", quella delle corrispondenze da Bonn è crollata nell'89, quella finanziaria rischia di essere travolta dalla crisi nel 2012.
Un pesante atto d'accusa andrebbe rivolto alla mediocre classe dirigente che abbiamo messo nelle condizioni di governarci. In modo particolare i Partiti Conservatori, espressione degli ultimi accordi, rischiano di trascinare nel baratro l'intera impalcatura europea costruita a partire dal dopoguerra con politiche pericolosamente recessive.
Certo, nessuno ha la soluzione in tasca, ma un poco più di spirito solidale avrebbe potuto far digerire meglio la pillola dando un livello di comprensione e sostegno maggiore.

***
Guardando attraverso le finestre di casa mia non intravedo gli infiniti spazi di leopardiana memoria e neppure gli occhi di Lei, ma nutrite schiere di alberi senza foglie inframmezzati da qualche pino e agrifoglio sempreverde: la speranza è sempre l'ultima a morire.
Vediamo allora, molto sommariamente, le ultime novità che - per dirla tutta - sono appena abbozzate e quindi vaghe ed indefinite come lo sguardo sull'ermo colle.
Fermo restando la condizione di "volontarietà" che potrebbe mettere in salvo il retail e legare questo ai piani precedenti, le prospettive sono di un vero e proprio salasso per gli aderenti.
Innanzitutto il FMI sembra stia prendendo posizione verso una soluzione che dalla "volontarietà" giunga alla "coercizione" verso tutti i creditori (salvo ovviamente che per se stesso) per giungere ad un effettivo taglio del debito. Quindi una posizione sempre meno equidistante.
Le ultime riunioni tenutesi ad Atene e a Parigi si sono concluse con un nulla di fatto, cristallizzando le posizioni. Credo che di questo se ne parlerà nella teleconferenza di lunedì 19 dicembre, data di scadenza di un bond greco.
Le proposte della Grecia, pur mantenendo il carattere volontario dello swap non negano propositi coercitivi nel caso la massa degli obbligazionisti non raggiungesse il 90% di aderenti. Una quota molto ambiziosa, quanto improbabile, considerato il carattere peggiorativo degli accordi di ottobre rispetto a quelli di luglio.
In questo caso a fronte di un nominale a valore 100 verrebbero concambiati titoli con valore 50 di cui 35 da pagarsi con titoli trentennali ad un tasso del 4,5% e gli altri 15 direttamente cash. Non sono previste garanzie accessorie ed i titoli rimarrebbero soggetti di "diritto greco", come la stragrande maggioranza del debito attuale.
C'è anche una proposta intermedia che scaglionerebbe la recovery secondo il quinquennio di appartenenza del titolo detenuto. Entro il 2014 la quota concambiata sarebbe più corposa per poi diminuire quanto più ci si allontana dalla scadenza.
La controparte istituzionale che conduce le trattative, l'IIF, sarebbe d'accordo in linea di massima verso un'accettazione di un haircut al 50% ma vorrebbe garanzie da parte dell'EFSF sui titoli concambiati, oltre ad una titolarità di "diritto inglese" sui titoli swappati. Il flusso cedolare dovrebbe attestarsi intorno all'8%.
In mezzo rimangono i 45 MLD spesi dalla BCE ed una decina in mano ad istituzionali cinesi che non avrebbero intenzione di partecipare all'operazione.

***
Come potete vedere le posizioni non sono così distanti ed un lavoro di limatura potrebbe portare a sintesi la discussione lasciando al retail la possibilità di portare a naturale scadenza i titoli posseduti. Ma il rischio, ormai palpabile, è che sia tutta l'architrave della costruzione europea ad essere a rischio di crollo.
Come sempre in questa vicenda, peseranno di più le considerazioni politiche rispetto a quelle economiche.
Le ricette della comunità internazionale hanno avvitato la Grecia in una spirale recessiva ed ormai entriamo nel quarto anno consecutivo con ilo PIL in discesa: una condizione assolutamente proibitiva.
Il tempo è ormai scaduto.
Al momento sappiamo solo che la prossima scadenza da 14 miliardi a marzo non potrà essere pagata senza che il nuovo piano da 130 miliardi sia gia operativo.
Anche i soldi in cassa sono finiti.
 
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - New York, 21 dic - All'inizio
della seduta, il prezzo dei T-Bond decennali, benchmark del
settore, e' in rialzo di 1/32 punti, a 100 22/32 punti, con i
rendimenti all'1,92%. I titoli di stato americani partono
con andamenti deboli e contrastati, dopo l'asta di
rifinanziamento della Banca Centrale Europea.
Questo l'andamento delle altre scadenze:
Bond a 2 anni: +1/32 punti, prezzo: 99 23/32, rendimenti:
0,25%
Bond a 5 anni: +1/32 punti, prezzo: 99 31/32, rendimenti:
0,88%
Bond a 30 anni: -5/32 punti, prezzo: 103 25/32, rendimenti:
2,93%
 
Euro mts.indici di performance

Dati al:21-12-2011
Average
-------------------------
Indice Valore Duration Coupon Maturity Yield
---------------------------------------------------------------
EMTX 1-3 Y 155,16 1,61 3,87 1,68 2,80
EMTX 3-5 Y 165,73 3,47 3,64 3,74 3,01
EMTX 5-7 Y 170,06 4,98 4,22 5,63 3,66
EMTX 7-10 Y 171,83 6,97 3,92 8,20 4,10
EMTX 10-15 Y 164,62 9,31 5,03 12,63 5,23
EMTX +15 Y 187,50 14,10 4,97 23,21 4,17
EMTX Global 167,03 6,09 4,14 8,23 4,00
EMTXi 173,43 7,61 1,99 9,03 2,54
EMTX 15-25 Y 185,93 12,19 5,53 18,99 4,40
EMTX +25 Y 188,16 16,59 4,25 28,72 3,96
***************************************************************
* EMTX : EuroMTS Governement bond index
* EMTXi: EuroMTS Inflation linked index
***************************************************************
 
grafici BTP

1324489255rrrrrrrr.jpg
 
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 21 dic - Una somma
colossale, superiore alle attese, ma sul cui impiego
rimangono al momento molte incognite. La prima asta di
finanziamento a 36 mesi tenuta oggi dalla Banca Centrale
Europea e' stata indubbiamente un grosso successo se valutata
da un punto di vista meramente quantitativo. I 523 istituti
che vi hanno preso parte, hanno chiesto e ottenuto 489
miliardi di euro, una somma nettamente superiore ai circa
300 attesi dal consensus. In media ogni banca ha ricevuto
900 milioni di euro. Dei fondi stanziati, circa 300 miliardi
sono andati a sostituire finanziamenti che le banche avevano
chiesto in precedenza tramite aste a piu' breve durata: 110
miliardi per l'asta a 3 mesi, 46 miliardi per quella a 12
mesi e 142 per quella a una settimana. La liquidita' fresca e'
stata pari a 190 miliardi di euro, una cifra considerevole
soprattutto se si considera che il prossimo 29 febbraio
verra' indetta una seconda asta a 36 mesi. Il problema e'
capire ora dove andranno a finire i rivoli di questa fontana
e appare improbabile al momento che possano riversarsi, come
speravano in molti, nell'acquisto di titoli sovrani dei
paesi periferici. Secondo alcuni analisti, la nuova
liquidita' servira' soprattutto per rinnovare il credito delle
banche dell'eurozona che verra' in scadenza nel primo
trimestre 2012 e che sarebbe pari a 130 miliardi di euro. Un
possibile utilizzo sarebbe ovviamente anche quelle attivita'
speculative come il trading di metalli preziosi, l'oro in
particolare, e il petrolio su cui tuttavia pesano le
prospettive macroeconomiche ancora fortemente incerte. Meno
probabile e' proprio il reinvestimento di queste somme
nell'acquisto di titoli sovrani periferici, e questo, come
ha sottolineato oggi il direttore generale dell'Abi,
Giovanni Sabatini, per via dell'Eba "che ha messo un bollo
ai dubbi del mercato su un default dei titoli sovrani". In
sostanza i titoli di stato dell'eurozona presenti nei
bilanci delle banche vengono ora visti con sospetto, come
possibili asset sofferenti, e quindi vi e' scarso incentivo
ad acquistarne di altri. A questo si aggiungono i nuovi
requisiti che impongono un aumento del core tier 1 al 9%
entro giugno e che rischiano di costituire un ulteriore
freno agli acquisti. In definitiva, la speranza, espressa
anche dal governatore della Bce Mario Draghi, e' che questi
fondi trovino la strada del credito al consumo e alle
aziende, il che rappresenta la vera strada maestra per dare
un valido stimolo all'economia reale. Il massiccio eccesso
di liquidita' presente ora sul mercato, che dopo l'asta
odierna dovrebbe essere salito a circa 490 miliardi di euro,
dovrebbe intanto produrre un effetto al ribasso sui tassi
interbancari come l'Eonia e in qualche misura l'Euribor.
Dunque benefici, per quanto limitati, anche sui proprietari
di case che pagano mutui a tasso variabile.
 
il punto greco

Ciao Giuseppe.
Quando passi da qui potresti farci un sunto della situazione Grecia, prchè è legata ai nostri titoli ma seguire Tommy e compagni non è sempre facile.
Te ne sarei molto grato :bow:

Cari amici, in sostanza la Grecia, come è noto, è tecnicamente fallita, perchè non è un grado di pagare con le proprie risorse le cedole e il rimborso del capitale dei propri titoli di stato.
Perchè non è allora in default (D conclamato)???
Perchè l'Europa non ha voluto, e fino a questo momento sembra che continui a non volerlo, un default conclamato, e ciò sia per le conseguenze generali per la fiducia nei titoli di stato euro, sia per le conseguenze che subirebbero le banche soprattutto francesi (ma anche tedesche) a causa della quota non trascurabile di bond greci nei loro ptf.
Con gli aiuti dati con il contagoccie si sta comprando tempo, questa è la pura verità, inutile tacerlo.
In attesa di cosa? Di una soluzione, che l'indecisione della Merkel (mancanza di rapidità nel trovare soluzioni efficaci) rende sempre più costosa per i contribuenti europei.
La soluzione quindi è solo politica e proprio su questa soluzione politica ho scommesso quando sono entrato in Grecia circa un anno e mezzo fa.
Non pensavo che sarebbe stato possibile da parte della UE abbandonare al suo destino (default, uscita dall'Euro) il Paese fondatore della civiltà e della democrazia occidentale, cosa che comunque non è ancora avvenuta.
Non credevo possibile (e lo credo ancora un po') che ci fossero molti problemi a salvare un Paese piccolo economicamente e finanziariamente e non credevo possibile soprattutto che la stupidità dei leader europei consentisse addirittura il contagio della malattia greca alla nostra Italia e a diversi paesi della UE.
La situazione, in questo momento, è quella tratteggiata da Tommy nel suo post, che spiega anche la soluzione trovata dalla UE, in sostanza da Francia e Germania:
""Le proposte della Grecia, pur mantenendo il carattere volontario dello swap non negano propositi coercitivi nel caso la massa degli obbligazionisti non raggiungesse il 90% di aderenti. Una quota molto ambiziosa, quanto improbabile, considerato il carattere peggiorativo degli accordi di ottobre rispetto a quelli di luglio.
In questo caso a fronte di un nominale a valore 100 verrebbero concambiati titoli con valore 50 di cui 35 da pagarsi con titoli trentennali ad un tasso del 4,5% e gli altri 15 direttamente cash. Non sono previste garanzie accessorie ed i titoli rimarrebbero soggetti di "diritto greco", come la stragrande maggioranza del debito attuale.
C'è anche una proposta intermedia che scaglionerebbe la recovery secondo il quinquennio di appartenenza del titolo detenuto. Entro il 2014 la quota concambiata sarebbe più corposa per poi diminuire quanto più ci si allontana dalla scadenza.
La controparte istituzionale che conduce le trattative, l'IIF, sarebbe d'accordo in linea di massima verso un'accettazione di un haircut al 50% ma vorrebbe garanzie da parte dell'EFSF sui titoli concambiati, oltre ad una titolarità di "diritto inglese" sui titoli swappati. Il flusso cedolare dovrebbe attestarsi intorno all'8%.
In mezzo rimangono i 45 MLD spesi dalla BCE ed una decina in mano ad istituzionali cinesi che non avrebbero intenzione di partecipare all'operazione"".


E' corsa voce oggi che ci sarebbe anche una proposta di salvare gli investitori individuali fino ad una quota di possesso di 100K di titoli greci, sembra per tutelare soprattutto gli investitori greci piccoli.
Vedremo, anche se la mia quota supera tale cifra, mi andrebbe benissimo.
Ma mi sembra difficile che tale proposta si concretizzi, per la facilità credo di poter neutralizzare tale limite con qualche accorgimento!
Io punto soprattutto sul fatto che a Marzo (mese in cui scade un corposo titolo greco) si dovrebbe anche concretizzare la nuova UE fiscale senza la Gran Bretagna. Non vedo, per semplice buon senso, che proprio in quel mese la Grecia disperata possa annunciare il proprio default: non sarebbe un bel viatico per l'Euro, che proprio quel mese l'Europa dovrebbe rilanciare adottando una politica fiscale comune!
E quindi di scadenza in scadenza il salvataggio politico della Grecia potrebbe continuare, permettendo un po' alla volta agli investitori greci di uscire da una situazione difficile.
Chi non crede a questa soluzione si è invece posizionato sui bond lunghi che costano meno, in modo da ridurre la sofferenza nel caso di un eventuale taglio di capelli.
Che altro dire: fino ad oggi ho ricevuto sempre le cedole greche, corpose, alla loro scadenza! Anche questo, in effetti, possiamo dire che è stato "un buon ammortizzatore sociale" in caso di licenziamento :D.

Spero di essere stato esaustivo.
:ciao: Ciao, ciao e buona serata. Giuseppe
 
Non ci capisco piu nulla con sto dannato MONTI…..

Ma quindi ricapitolando :

A)davvero la tassazione semestrale dei BTP le CEDOLE passa dal 12,5 al 20% ?

B) Quindi sparita la tassazione sui deposito titoli a scaglioni che nel mio caso
andava sui 240 euro nel 2012 ecc. ? non c’e piu davvero?


Ma leggo sarà attivata un’aliquota proporzionale dello 0,1 per cento nel 2012 che poi diventerà dello 0,15 per cento nel 2013. Tale aliquota non sarà applicata al valore nominale dei titoli ma al valore di mercato


Quindi questa al posto degli scaglioni ? ho capito bene ? ma quindi anche se nel
Desposito titoli ho solo BTP ?
 
Cari amici, in sostanza la Grecia, come è noto, è tecnicamente fallita, perchè non è un grado di pagare con le proprie risorse le cedole e il rimborso del capitale dei propri titoli di stato.
Perchè non è allora in default (D conclamato)???
Perchè l'Europa non ha voluto, e fino a questo momento sembra che continui a non volerlo, un default conclamato, e ciò sia per le conseguenze generali per la fiducia nei titoli di stato euro, sia per le conseguenze che subirebbero le banche soprattutto francesi (ma anche tedesche) a causa della quota non trascurabile di bond greci nei loro ptf.
Con gli aiuti dati con il contagoccie si sta comprando tempo, questa è la pura verità, inutile tacerlo.
In attesa di cosa? Di una soluzione, che l'indecisione della Merkel (mancanza di rapidità nel trovare soluzioni efficaci) rende sempre più costosa per i contribuenti europei.
La soluzione quindi è solo politica e proprio su questa soluzione politica ho scommesso quando sono entrato in Grecia circa un anno e mezzo fa.
Non pensavo che sarebbe stato possibile da parte della UE abbandonare al suo destino (default, uscita dall'Euro) il Paese fondatore della civiltà e della democrazia occidentale, cosa che comunque non è ancora avvenuta.
Non credevo possibile (e lo credo ancora un po') che ci fossero molti problemi a salvare un Paese piccolo economicamente e finanziariamente e non credevo possibile soprattutto che la stupidità dei leader europei consentisse addirittura il contagio della malattia greca alla nostra Italia e a diversi paesi della UE.
La situazione, in questo momento, è quella tratteggiata da Tommy nel suo post, che spiega anche la soluzione trovata dalla UE, in sostanza da Francia e Germania:
""Le proposte della Grecia, pur mantenendo il carattere volontario dello swap non negano propositi coercitivi nel caso la massa degli obbligazionisti non raggiungesse il 90% di aderenti. Una quota molto ambiziosa, quanto improbabile, considerato il carattere peggiorativo degli accordi di ottobre rispetto a quelli di luglio.
In questo caso a fronte di un nominale a valore 100 verrebbero concambiati titoli con valore 50 di cui 35 da pagarsi con titoli trentennali ad un tasso del 4,5% e gli altri 15 direttamente cash. Non sono previste garanzie accessorie ed i titoli rimarrebbero soggetti di "diritto greco", come la stragrande maggioranza del debito attuale.
C'è anche una proposta intermedia che scaglionerebbe la recovery secondo il quinquennio di appartenenza del titolo detenuto. Entro il 2014 la quota concambiata sarebbe più corposa per poi diminuire quanto più ci si allontana dalla scadenza.
La controparte istituzionale che conduce le trattative, l'IIF, sarebbe d'accordo in linea di massima verso un'accettazione di un haircut al 50% ma vorrebbe garanzie da parte dell'EFSF sui titoli concambiati, oltre ad una titolarità di "diritto inglese" sui titoli swappati. Il flusso cedolare dovrebbe attestarsi intorno all'8%.
In mezzo rimangono i 45 MLD spesi dalla BCE ed una decina in mano ad istituzionali cinesi che non avrebbero intenzione di partecipare all'operazione"".

E' corsa voce oggi che ci sarebbe anche una proposta di salvare gli investitori individuali fino ad una quota di possesso di 100K di titoli greci, sembra per tutelare soprattutto gli investitori greci piccoli.
Vedremo, anche se la mia quota supera tale cifra, mi andrebbe benissimo.
Ma mi sembra difficile che tale proposta si concretizzi, per la facilità credo di poter neutralizzare tale limite con qualche accorgimento!
Io punto soprattutto sul fatto che a Marzo (mese in cui scade un corposo titolo greco) si dovrebbe anche concretizzare la nuova UE fiscale senza la Gran Bretagna. Non vedo, per semplice buon senso, che proprio in quel mese la Grecia disperata possa annunciare il proprio default: non sarebbe un bel viatico per l'Euro, che proprio quel mese l'Europa dovrebbe rilanciare adottando una politica fiscale comune!
E quindi di scadenza in scadenza il salvataggio politico della Grecia potrebbe continuare, permettendo un po' alla volta agli investitori greci di uscire da una situazione difficile.
Chi non crede a questa soluzione si è invece posizionato sui bond lunghi che costano meno, in modo da ridurre la sofferenza nel caso di un eventuale taglio di capelli.
Che altro dire: fino ad oggi ho ricevuto sempre le cedole greche, corpose, alla loro scadenza! Anche questo, in effetti, possiamo dire che è stato "un buon ammortizzatore sociale" in caso di licenziamento :D.

Spero di essere stato esaustivo.
:ciao: Ciao, ciao e buona serata. Giuseppe
hai spiegato molto bene:up:.vorrei evidenziare solo un passaggio Giuseppe;quello in rosso.in pratica è quello che ho sempre pensato.. il salvataggio ,portando avanti il tutto facendo uscire gli investitori via via che passa il tempo.però qualcuno perderà molto svendendo e qualcun'altro forse ci guadagnerà. personalmente ,solo un default con delisting immediato come Lehman Brothers non lo accetterei attivandomi come feci ;in questo caso andrebbe valutato a posteriori il periodo di acquisto dei bond.;)in bocca al lupo. buona sera a te
 
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