Titoli di Stato Italia Trading Titoli di Stato III° (Gennaio 2010 - Dicembre 2011) (6 lettori)

Stato
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Giontra

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I rendimenti e gli spreads vs Bund da una settimana all'altra.
Debole il Bund, debolissimo il TBond;
si riducono gli spreads dei periferici in maniera sostanziale,
non altrettanto i rendimenti :)
 

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tommy271

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Come è evidenziato nella tabella di Giontra, possiamo intuire i motivi che questa settimana hanno sospinto in avanti le quotazioni dei nostri BTP: giorno dopo giorno ben 18 punti in meno!

Infatti, riprendendo il discorso di un paio di post precedenti, se da un lato il miglioramento del mercato azionario favorisce la riduzione degli spread sui TdS periferici (in virtù del preventivato miglioramento della situazione economica e, quindi, i bilanci statali ne traggono beneficio) dall'altro lato potrebbe però tradursi in una fuga dall'obbligazionario - specie a T.F. - al ben più dinamico e agile settore azionario.
 
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tommy271

Forumer storico
Altra buona giornata, in trend positivo, per i nostri decennali.
Oggi chiudono a:
2018 Febb 103,98
2018 Agos 103,10
2019 Febb 101,07
2019 Sett 99,45
2020 101,24.
Per il Settembre 2019 siamo sempre in zona "resistenze", tra 99,20 e 99,50. Questa volta però, siamo piuttosto stabili verso le zone alte delle linee.
In giornata tutti i TdS periferici hanno risentito del clima più disteso e ne approfittano mettendo un segno positivo quasi ovunque. In evidenza i TdS della Grecia.
Benino in chiusura gli Oat mentre il Bund arranca a fatica. Il future/bund non ha ancora preso una direzione precisa e nel breve naviga nella parte bassa dell'area 122. Questa mattina ha aperto molto basso a 120,82; scende ininterrottamente sino alle 12 a quota 120,39. Si riprende ed ora è in area 120,90.
Nel medio periodo resta sempre da disinnescare la mina vacante che dal Baltico potrebbe attraversare i paesi dell'Europa dell'Est ed arrivare direttamente a destinazione di Austria e Italia, indi a tutto al gruppo PIGS.
 

tommy271

Forumer storico
Altro colpettino in avanti per i nostri decennali che poco alla volta si stanno riportando verso i massimi di tutto il 2009 che, ricordiamo, sono stati:
Febb 2018 105,13 - oggi 104,40
Agos 2018 104,00 - oggi 103,32
Febb 2019 102,15 - oggi 101,35
Sett 2019 100,14 - oggi 99,80
Febb 2020 102,19 - oggi 101,63.
Il trend di crescita, molto lento, è relativamente costante. Le nubi all'orizzonte ci sono, ma per il momento è abbastanza sereno.
Leggo positivamente l'arretramento in giornata dei CCT (più marcatamente quelli lunghi) che in quest'ultima fase sembravano crescere insieme ai BTP sulla riduzione dei CDS.
Nel tardo pomeriggio il future/bund questa volta ha aiutato, nonostante sia ancora in posizione bassa rispetto all'area 122. Se riesce a sfondare con forza l'area, per i nostri BTP la corsa dovrebbe continuare ;).
 

tommy271

Forumer storico
Possiamo dire che gli obiettivi a cui guardavamo sono quasi raggiunti.
I margini per un'ulteriore risalita dei decennali ci sono ancora.
Dobbiamo, a questo punto, cercare di avere una visione più ampia per i prossimi mesi, capire in che direzione si evolverà il mercato dei titoli di stato, quando e in quale misura ci possano essere momenti di ingresso (o di uscita).
Dato che certe proprietà sono di diritto esclusivo dell'oracolo di Delfi, cerchiamo di focalizzare alcune situazioni.

L'attenuarsi della caduta degli indici economici non indica, al momento, una fase di ripresa economica. I primi dati della positiva tenuta dell'autotassazione relativa al 2008 e il varo dello scudo fiscale fanno ben sperare per il nostro bilancio statale.
Questo, se confermato nelle prossime settimane, potrebbero rinvigorire il corso dei decennali.

Rimane tutt'ora aperta ( e in evoluzione negativa) la partita del Baltico.
L'economia dell'area lettone è molto vicina ad un punto di non ritorno. Questo coinvolgerebbe a breve tutta l'area comprendente Estonia e Lituania. Si arriverebbe presto alla Svezia, il maggiore creditore.
L'onda inizierebbe ad allargarsi per arrivare a Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria ... in breve poi a tutta l'Europa Orientale, arrivando ad intaccare quei paesi dell'euro a moneta unica, che sono esposti in quella regione.
In primis l'Austria ma poi anche l'Italia con tutto il relativo bagaglio di banche ed istituzioni economico-finanziarie che intrattengono rapporti in quei paesi.
L'esposizione di alcuni principali gruppi bancari italiani è notevolissima.
Quanto basta per uno storno in stile "lehmann" o "gennaio 2009".
O peggio.
 

p_dinamite

Forumer attivo
sperem...
io ho liquidato forse in fretta e le ultime cartucce le lascio a prezzi fuori mercato...
cmq. il mercato è forte e segni di debolezza per il momento nn ne dà...
son rimasti indietro i ventennali rispetto ai decennali, se dovessi rientrare mi sposto + in là con quantità minori
 

carpe diem

Banned
Possiamo dire che gli obiettivi a cui guardavamo sono quasi raggiunti.
I margini per un'ulteriore risalita dei decennali ci sono ancora.
Dobbiamo, a questo punto, cercare di avere una visione più ampia per i prossimi mesi, capire in che direzione si evolverà il mercato dei titoli di stato, quando e in quale misura ci possano essere momenti di ingresso (o di uscita).
Dato che certe proprietà sono di diritto esclusivo dell'oracolo di Delfi, cerchiamo di focalizzare alcune situazioni.

L'attenuarsi della caduta degli indici economici non indica, al momento, una fase di ripresa economica. I primi dati della positiva tenuta dell'autotassazione relativa al 2008 e il varo dello scudo fiscale fanno ben sperare per il nostro bilancio statale.
Questo, se confermato nelle prossime settimane, potrebbero rinvigorire il corso dei decennali.

Rimane tutt'ora aperta ( e in evoluzione negativa) la partita del Baltico.
L'economia dell'area lettone è molto vicina ad un punto di non ritorno. Questo coinvolgerebbe a breve tutta l'area comprendente Estonia e Lituania. Si arriverebbe presto alla Svezia, il maggiore creditore.
L'onda inizierebbe ad allargarsi per arrivare a Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria ... in breve poi a tutta l'Europa Orientale, arrivando ad intaccare quei paesi dell'euro a moneta unica, che sono esposti in quella regione.
In primis l'Austria ma poi anche l'Italia con tutto il relativo bagaglio di banche ed istituzioni economico-finanziarie che intrattengono rapporti in quei paesi.
L'esposizione di alcuni principali gruppi bancari italiani è notevolissima.
Quanto basta per uno storno in stile "lehmann" o "gennaio 2009".
O peggio.


Ciao Tommy sul fronte Baltico dipingi uno scenario fortemente negativo
quali sono le fonti cui attingi le notizie?
Nel caso di un crollo a catena dei vari paesi da te menzionati le conseguenze potrebbero negative per tutti i paesi dell'Europa visto l'intreccio economico che lega ormai tutte le nazioni
 

tommy271

Forumer storico
Le fonti sono tante, basta fare una ricerca su internet. Le più attendibili, quelle del FMI, danno un PIL in caduta libera intorno al 18%. Dati negativi dal fronte creditizio e bancario si sono intensificati in quest'ultimo mese.
I paesi dell'area baltica hanno usufruito di consistenti investimenti dall'area scandinava che hanno permesso una crescita del 10% annuo per circa un quadriennio. Con la crisi economica questi flussi si sono arrestati.
Da qui, poi, la discesa.
Al momento i fondi ricevuti non sono stati accompagnati da una inversione di rotta.

Conseguenze negative in prima battuta per la Svezia. Poi a seguire l'area interessata di interscambio.
Per quanto riguarda l'Italia, i due maggiori gruppi bancari, hanno attività e crediti importanti. Ovviamente non solo in Latvia.
 
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tommy271

Forumer storico
Decennali un pò ballerini in territorio leggermente negativo (rispetto a ieri) ma sempre, ritengo, all'interno di un trend positivo.
Chiusura non troppo bella sulla scia di un future bund molto incerto in questi giorni. Ora siamo intorno ai 120,50. La zona 122 si sta lentamente allontanando, comunque rimane a portata di mano.
Una buona notizia da segnalare: oggi discesa sino a 89 punti di spread con il Bund. Era dal 25 maggio che questa soglia era stata superata, per raggiungere la quota massima, del periodo, a 121 il 14 luglio :up:.
 

carpe diem

Banned
Decennali un pò ballerini in territorio leggermente negativo (rispetto a ieri) ma sempre, ritengo, all'interno di un trend positivo.
Chiusura non troppo bella sulla scia di un future bund molto incerto in questi giorni. Ora siamo intorno ai 120,50. La zona 122 si sta lentamente allontanando, comunque rimane a portata di mano.
Una buona notizia da segnalare: oggi discesa sino a 89 punti di spread con il Bund. Era dal 25 maggio che questa soglia era stata superata, per raggiungere la quota massima, del periodo, a 121 il 14 luglio :up:.
Usa, vendita case esistenti +3, 6%Dato nettamente migliore delle stime, era previsto +1, 5%
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(ANSA) - ROMA, 23 LUG - Le vendite di case esistenti negli Usa a giugno hanno segnato un rialzo mensile del 3,6%, al tasso annualizzato di 4,89 milioni di unita'. Lo scrive l'agenzia Bloomberg. Il dato e' nettamente superiore rispetto alle previsioni che indicavano un rialzo dell'1,5% al tasso di 4,84 milioni.

Oggi i TDS hanno sofferto anche a causa di questa notizia
secondo me il trend di fondo rimane positivo anche se un mercato azionario troppo forte non favorisce ulteriori allunghi
 
Stato
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