Titoli di Stato Italia Trading Titoli di Stato III° (Gennaio 2010 - Dicembre 2011) (11 lettori)

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ilfolignate

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Tratto dal sole24oredi oggi,
Il primo barile di petrolio fu una vasca da bagno. È l'imbrunire del 27 agosto, un sabato. Il colonnello Edwin Drake, devoto della chiesa episcopale, si prepara a fermare per la festa domenicale il marchingegno a vapore che ha inventato e costruito, in una piccola valle degli Appalachi, col proposito di bucare in profondità il terreno. Dopo tre settimane, per colpa di uno spesso strato di roccia, è arrivato solo a 21 metri. Ci sarebbe da disperarsi. Ma non il colonnello Drake, un avventuriero squattrinato con il gusto della sfida che, per quanto deriso da tutti, è sicuro di trovare il petrolio a 50 o 60 metri di profondità. Invece, ne bastavano 21.

Quella sera del 1859, dal dorso lapideo del pianeta Terra, sgorga il primo barile di petrolio della storia. Drake, preso alla sprovvista, non può far altro che riempirci una vecchia vasca da bagno arrugginita. Di lì a qualche settimana, intorno a Titusville, in Pennsylvania, scoppia la corsa all'oro nero, altrettanto drammatica e spietata di quella all'oro giallo. Ma soprattutto, quel primo barile inaugura l'era del petrolio: l'epoca in cui siamo nati e in cui stiamo vivendo.

L'abbondanza di idrocarburi a basso costo ha regalato al mondo plastiche e fertilizzanti, medicine e solventi, cere e lubrificanti. Ma anche l'energia motrice, l'elettricità, la motorizzazione di massa. E quindi la modernità.

Oggi, esattamente 150 anni dopo la vasca da bagno del colonnello Drake, il mondo produce (e consuma) più di 83 milioni di barili di petrolio al giorno. Ovvero 981 barili al secondo. Secondo la convenzione, in un barile ci stanno 159 litri. Così, ogni secondo che passa, 156mila litri di petrolio vanno a far girare l'economia del mondo. E se ne vanno per sempre.

Nell'arco di uno o due secoli l'era del petrolio potrebbe finire. Come l'età della pietra non è finita per mancanza di pietre, non finirà per totale mancanza di petrolio. Ma finirà.

La scintilla innescata dal colonnello Drake accese un fuoco che si rivelò di paglia. Sei anni dopo il primo barile, viene trovato altro greggio a pochi chilometri da Titusville. Nel giugno del 1865 nasce Pithole, la prima città petrolifera. A settembre, ospita già 15mila persone con negozi, banche, e alberghi. Il gennaio successivo, la produzione degli innumerevoli pozzi scavati comincia a declinare. Due anni dopo, Pithole è una città fantasma. Dalle viscere della Pennsylvania escono pur sempre 10mila barili il giorno, il 95% della produzione mondiale di petrolio. Peccato che Henry Ford non avesse ancora lanciato la produzione di massa della sua Model T e che l'offerta di greggio non avesse sufficiente domanda: dopo l'iniziale fervore, il prezzo del barile precipita a dieci centesimi.

Fu il primo caso di boom and bust, come dicono gli addetti ai lavori: l'inevitabile tracollo dopo una fase di entusiasmo. «E altri ce ne saranno», commenta Raymond Carbone, uno dei trader più navigati del New York Mercantile Exchange, il tempio dei future sul West Texas Intermediate, dove si fa il prezzo di riferimento per il petrolio di tutto il mondo.

Carbone si aspetta un'altra, imminente fase di risalita dei prezzi. Dopo il record di 147 dollari nel luglio 2008, i prezzi sono scesi sotto i 40 e poi risaliti a quota 70. «Sul mercato – assicura Carbone – ci sono già contratti call in scadenza l'anno prossimo a 150 dollari il barile».

«L'offerta dei Paesi non Opec – dice il trader americano di origine siciliana – sta declinando, con l'eccezione dell'Angola. Le scoperte di nuovi giacimenti vanno a rilento. Sul fronte geopolitico, è difficile che lo scenario migliori: anzi, il governo americano ha appena detto che la disponibilità a trattare con l'Iran non sarà eterna. Russia e Cina possono solo accentuare le tensioni. Chavez non ha nessuna intenzione di rinunciare al petrolio come arma politica. Se aggiungiamo che, in questa fase di bust, gli investimenti sono diminuiti e che la capacità delle raffinerie è allo stremo, non vedo come il prezzo del petrolio possa restare ai livelli attuali».
Prepariamoci a un altro boom.

Anche fra i teorici del «picco del petrolio» – il momento in cui la produzione di greggio toccherà il suo punto massimo per poi discendere inesorabilmente – non c'è consenso sulla data. Qualcuno dice che c'è già stato, qualcun altro che sta per arrivare. Ma anche fra gli osservatori più prudenti, come l'Agenzia internazionale dell'energia o alcune major petrolifere, c'è chi ammette che fra 20 o 30 anni arriverà. Non la fine dell'oro nero. Ma l'inizio della fase discendente. L'inizio della fine dell'era del petrolio.

Oltre ai limiti della geologia, oltre alle imposizioni della geopolitica, oltre ai sotto-investimenti dell'economia, ci sono anche le raccomandazioni della chimica. La combustione degli idrocarburi rilascia anidride carbonica che, in maniera indisputabile, trattiene parte della radiazione infrarossa del pianeta, riscaldandone l'atmosfera. È il cosiddetto effetto-serra. Anche se a dicembre, in occasione del summit planetario di Copenhagen, il mondo non dovesse mettersi d'accordo sul controllo delle emissioni, l'accorato appello della comunità scientifica resta: entro metà secolo, il mondo dovrà dimezzare le emissioni. E quindi i consumi di combustibili fossili.

Non me ne volere Don, ma queste notizie non-notizie non tolgono e non danno nulla di più a quanto ne sappiamo!!!
 

ildonnaiolo

Forumer attivo
Non me ne volere Don, ma queste notizie non-notizie non tolgono e non danno nulla di più a quanto ne sappiamo!!!

Ciao Fol,scusa per OTma l'ho inserita perche' sono segnali un po ambigui....il prezzo del barile ha gia combinato tanti guai nel passato ma ora potrebbe farne di peggiori...
gia si parla di future sul barile a 150 dollari...con una economia che ancora deve ripartire
 

ilfolignate

Forumer storico
Ciao Fol,scusa per OTma l'ho inserita perche' sono segnali un po ambigui....il prezzo del barile ha gia combinato tanti guai nel passato ma ora potrebbe farne di peggiori...
gia si parla di future sul barile a 150 dollari...con una economia che ancora deve ripartire


Già hai ragione, ma se ben ricordi proprio di questi tempi, poco prima dello tsunami Lehman Brothers si vociferava con una certa insistenza del costo al barile prossimo ai 200$. Le notizie purtroppo oggi non ci dicono più nulla, semmai tendono ad essere fuorvianti :)
 

ildonnaiolo

Forumer attivo
Già hai ragione, ma se ben ricordi proprio di questi tempi, poco prima dello tsunami Lehman Brothers si vociferava con una certa insistenza del costo al barile prossimo ai 200$. Le notizie purtroppo oggi non ci dicono più nulla, semmai tendono ad essere fuorvianti :)

Volutamente fuorvianti infatti,come dire comprate i future sul petrolio, o investite sulle societa' minerarie, ciao:)
 

ilfolignate

Forumer storico
La seduta di "passione" è terminata. Il '19 si è difeso molto meglio del '37 per via dei volumi e per il segno positivo in chiusura. Allego al presente anche il grafico del '37 ottenuto con IW applicando oscillatori vari. Si noti come nell'ultimo contratto la candela, per quel che ne resta:D, risulta un gap down. Che domani ci si aspetti un nuovo minimo di periodo? Non dimentichiamoci che domani si riunirà la BCE. :up:
 

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ilfolignate

Forumer storico
Btp in rialzo su calo borse, ma si allarga spread Btp/Bund


MILANO, 2 settembre (Reuters) - Con l'azionario in piena
correzione, l'obbligazionario attira gli investitori in fuga dal
rischio in uno scenario che penalizza i paesi periferici come
l'Italia. "Oggi i Btp non hanno certo brillato: lo spread con i titoli
tedeschi si è ulteriormente allargato rispetto ai giorni
scorsi", commenta un'operatrice. "A parte qualche scadenza tecnica, il passo della giornata è
stato dato dall'azionario". In mattinata il differenziale del rendimento tra i benchmark
decennali italiani e tedeschi si è allargato fino a 92 punti
base, al massimo dal 23 luglio, per poi restringersi in serata
sotto i 90. "Ci sono state delle prese di profitto, specialmente dei
clienti domestici, ma i flussi sono ancora scarsi", precisa un
altro dealer. "C'è spazio per comprare, ma probabilmente gli
operatori aspettano che il mercato scenda un po' e diventi più
conveniente".
(a quanto pare anche loro stanno applicando il motto di Giuseppe
Pazienza, Pazienza, Pazienza :lol::lol::lol:)

In una settimana carica di dati e di eventi macro sensibili,
nel pomeriggio i numeri Adp sui disoccupati del settore privato
americano hanno dato ulteriore sostegno al rialzo dei buoni del
Tesoro. Il futures Bund ha reagito con un rialzo di circa 10 tick
alla notizia che ad agosto sono andati persi 298.000 posti di
lavoro, leggermente peggio delle attese per un calo di 250.000
unità, ma in deciso miglioramento rispetto al dato rivisto di
luglio a -360.000. Gli occhi iniziano a rivolgersi ora al dato chiave
sull'occupazione non agricola statunitense, in arrivo venerdì, e
sulle decisioni della Banca centrale europea nella riunione di
politica monetaria di domani.
============================= 17,30 =========================== PREZZI VAR. RENDIMENTO
FUTURES BUND SETT. FGBLc1 122,88 (+0,27)
BTP 2 ANNI (MAR 11) IT2YT=TT 103,413 (+0,00) 1,233%
BTP 10 ANNI (SET 19) IT10YT=TT 101,640 (+0,03) 4,088%
BTP 30 ANNI (AGO 39) IT30YT=TT 100,700 (-0,18) 5,016%
========================= SPREAD (PB) ======================== IERI 17,30
TREASURY/BUND 10 ANNI YLDS5 15 18
BTP/BUND 2 ANNI YLDS3 8 3
BTP/BUND 10 ANNI YLDS5 87 85
- livelli minimo/massimo 82,8/92 80,8/87,7
BTP/BUND 30 ANNI YLDS7 104 106
BTP 2/10 ANNI 285,5 286,6
BTP 10/30 ANNI 92,8 90,9
==============================================================
 

stefanofabb

GAIN/Welcome
MILANO (MF-DJ)--Questi i dati macro-economici attesi per domani sulla
base delle indicazioni dell'Ufficio Studi di Mps Capital Services:

GIOVEDI 3 SETTEMBRE

*GIAPPONE:
01h15 - indice Pmi servizi agosto
(precedente: 42,6;
consenso: 50,4)

*ITALIA:
09h45 - indice Pmi servizi agosto
(precedente: 42,3;
prevision: 46,5; consenso: 46)

*FRANCIA:
09h50 - indice Pmi servizi agosto
(precedente: 47,2;
previsione: 48,9; consenso: 48,9)
- indice Pmi Composite agosto
(precedente: 47,8)

*GERMANIA:
09h55 - indice Pmi servizi agosto
(precedente: 45,2;
previsione: 54,1; consenso: 54,1)
- indice Pmi Composite agosto
(precedente: 44)

*EURO-16:
10h00 - indice Pmi servizi agosto
(precedente: 44,7;
previsione: 49,5; consenso: 49,5)
- indice Pmi Composite agosto
(precedente: 44,6;
previsione: 50; consenso: 50)

*G.B.:
10h30 - indice Pmi servizi agosto
(precedente: 47,0;
previsione: 53; consenso: 53,9)


*EURO-16:
11h00 - vendite al dettaglio luglio
(precedente: -0,2 m/m, -2,4 a/a;
previsione; invariato m/m;
consenso: +0,2% m/m)

*PAESI UE 27:
11h00 - vendite al dettaglio luglio
(precedente: +0,1 m/m, -1,7 a/a)

*BCE:
13h45 - annuncio decisione tassi interesse
14h30 - conferenza stampa Jean-Claude Trichet

*USA
14h30 - richieste settimanali sussidi disoccupazione
(precedente: -10000 a 580000;
consenso: 565.000)
16h00 - indice Ism non manifatturiero composito agosto
(precedente 46,4;
previsione: 48,5; consenso: 48):rolleyes:
 
Stato
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