"E' un attacco all'Italia? Qui devono intervenire le autorità europee per bloccare una speculazione che va regolamentata? E' a rischio la crescita dell'intera Europa".
Il generale ribasso dei mercati internazionali, in una giornata segnata dal dato clamorosamente deludente sull'occupazione in Usa, non maschera la vera realtà di ciò che sta succedendo in Piazza Affari.Mario Spreafico, 46 anni, direttore degli investimenti di Schroder Private Banking, non ha dubbi: i mercati italiani delle azioni e dei bond sono diventati "terreno di scorribande" per la speculazione che ha messo l'Italia nel mirino. Schroder Private Banking gestisce in Italia 1,5 miliardi di euro e altri 8 miliardi sono nei fondi d'investimento del gruppo.
"Il primo chiaro segnale che l'Italia è entrata nel mirino della speculazione lo abbiamo avuto due settimane fa",ricorda Spreafico. Il riferimento è a venerdì 23 giugno, quando improvvisamente a metà seduta, esattamente in concomitanza con l'annuncio ufficiale da Bruxelles della nomina di Mario Draghi a presidente della Bce,in Piazza Affari si era scatenato l'uragano. In 10 minuti l'indice FtseMib era passato da +1,2% a -1,9%. Come ieri e come oggi, anche quel venerdì le vendite erano concentrate su Intesa (
ISP.MI) e Unicredit (
UCG.MI), quest'ultima era arrivata a perdere in pochi istanti l'8%, per poi chiudere in ribasso del 5,5%.
Nelle altre Borse tutto procedeva tranquillo, mentre a Milano scoppiava il finimondo sia in Borsa che sul mercato dei titoli di Stato, dove il differenziale di rendimento fra il Btp e il Bund tedesco schizzava a 215 punti base, avvicinandosi pericolosamente a quello che allora era il record della storia dell'euro, fissato a 219 punti il 30 novembre 2010.
In 15 giorni l'attacco è proseguito riportando drammatici successi. Unicredit (
UCG.MI) ha perso in due settimane il 17%, contro il -3,5% dell'indice milanese FtseMib e contro il -1,4% dell'indice Stoxx delle banche europee. Oggi lo spread Btp/Bund segna il nuovo massimo storico di 245 punti base
Oggi Mario Draghi si è vestito da pompiere e nel tentativo di ripristinare la fiducia ha annunciato che tutte le banche italiane supereranno "con margine significativo" gli stress test in corso in Europa. I risultati ufficiali saranno resi noti dalle autorità europee il 13 luglio, ma vista la giornata Draghi ha pensato di rompere gli indugi.
Già che c'era, si è speso anche per elogiare la manovra varata dal governo nei giorni scorsi, che rende credibile l'obiettivo del pareggio del bilancio pubblico nel 2014. Ma la speculazione non si è fermata.
Che si tratti di attacco speculativo verso l'Italia lo si capisce dal mercato dei titoli di Stato. E' dal fortissimo ampliamento dello spread che nasce tutto, anche il ribasso delle banche. "Attenzione, però, che qui il gioco si fa pericoloso per tanti, troppi soggetti", dice Spreafico. Il mercato dei titoli di Stato italiano è il secondo al mondo per dimensioni e uno dei più liquidi, i nostri Btp riempiono i portafogli non solo delle banche italiane, ma anche delle francesi e delle tedesche.
"Non si può permettere a questi speculatori di mettere in pericolo la ripresa economica dell'Europa, le autorità devono intervenire. Come primo intervento va ripristinato il divieto di vendite allo scoperto". Secondo Spreafico non ci sono dati di fatto oggettivi che giustificano una tale ondata di vendite sugli strumenti finanziari italiani. Troppa incertezza del quadro politico? "E' vero, ma non è una novità. Quanto alle voci di dimissioni del ministro Tremonti per l'utilizzo della casa a Roma, sfido chiunque a ritenerle credibili. Non credo proprio che in questa situazione Tremonti pensi alle dimissioni".
Spreafico non ha dubbi: alcune azioni sono concertate e per questi speculatori il declassamento del Portogallo da parte di Moody's è stato come uno squillo di tromba che dava il segnale dell'attacco. Ma chi sono, in carne ossa questi feroci speculatori. La Consob, che ha un'indagine aperta su quanto è successo venerdì 23 giugno, oggi annunciadi avere avviato un "monitoraggio strettissimo" sui titoli più colpiti dal ribasso di oggi, come Unicredit.
Se non lo sa la Consob chi sono gli speculatori, figuriamoci se possiamo saperlo noi, però abbiamo un po' di memoria e ci torna in mente il racconto fatto dal Wall Street Journal di una cena nel febbraio 2010 fra i gestori di alcuni colossi americani degli hedge fund per mettere a punto un piano di attacco all'euro, "un'offensiva su larga a scala a colpi di vendite allo scoperto con livelli di leva da vertigine". I commensali, fra cui Gorge Soros (Soros Fund Management), Aaron Cowen (Sac Capital Advisor) e Donald Morgan (Brigade Capital Management), si erano trovati d'accordo sul fatto che la crisi della Grecia avrebbe avuto un effetto domino contagiando gli Stati, le municipalità e via via tutte le emissioni legate al debito sovrano. Per ora hanno avuto ragione, e probabilmente la loro ragione si è trasformata anche in grandi guadagni. Per chi volesse rinfrescarsi la memoria, questo è il link per rileggere l'articolo che a suo tempo dedicammo alla vicenda: WSART_WS_JOURN|getArticolo|idDoc=2010.02.26.13.20.00 (
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