Titoli di Stato Italia Trading Titoli di Stato IV° (Gennaio 2012 - Dicembre 2012) (3 lettori)

popov

Coito, ergo cum.
sul 15' di FBTP un inguaribile ottomista potrebbe vedere un shs-reverse con bottom della spalla destra appena battuto. neckline 108,15-108,2 target 109,15

tutto da confermare, ovviamente.

un pessimista invece ci vede in testa spalle che lo fa tornare a 107.

io ho sempre il wolfe riba segnalato settimana scorsa con target 106,6 circa meno quasi.
buongiorno a tutti.

mi sa che aveva ragione il pessimista. il target del wolfe (ma va bene anche quota 107 del piccolo testa-spalle) sarebbe anche la neckline di un testa-spalle (ribassista) molto più grande e bello cicciotto che ha la spalla destra ancora tutta da fare.

entrambe le figure (wolfe e testa-spalle) sono ben visibili sul grafico daily quindi sono a lenta maturazione.
 

bancor

Forumer storico
buongiorno a tutti.

mi sa che aveva ragione il pessimista. il target del wolfe (ma va bene anche quota 107 del piccolo testa-spalle) sarebbe anche la neckline di un testa-spalle (ribassista) molto più grande e bello cicciotto che ha la spalla destra ancora tutta da fare.

entrambe le figure (wolfe e testa-spalle) sono ben visibili sul grafico daily quindi sono a lenta maturazione.
Mannaggia!! Volevo comprare .. Vabbè, aspetto :D
 

follettina

Forumer attivo
Buongiornooo
io continuo a seguire il mio disegnino:D
Io ho sempre la neckline a 107, belindo più bassa, popov ha se non erro addirittura un 106,60, ma anche i miei 107...quindi....:-o
 

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Baro

Umile contadino
Quale futuro per i BTp? Ipotesi di breve e medio lungo termine.

Scritto il 11 dicembre 2012 alle 09:15 da Dream Theater
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Non scordiamoci dello scudo anti spread, anche se nel breve la volatilitàpotrebbe dominare sui mercati del debito pubblico italiano.

Inutile fare una cronistoria della giornata di ieri. Borse ovviamente in picchiata (con lieve recupero) e spread Bund BTP in salita.
Giornata negativa a Piazza Affari, dove gli operatori si sono dati alle vendite in risposta all’annuncio delle dimissioni di Mario Monti, dopo la crisi di governo aperta dal Pdl e il ritorno in campo di Silvio Berlusconi. Il mercato, aiutato anche dal trend lievemente positivo di Wall Street, ha poi recuperato ampiamente dai minimi, terminando con un calo di poco superiore al 2%. Le incertezze sullo scenario politico italiano hanno favorito le vendite, anche alla luce dell’allargamento dello spread Btp-Bund, a quota 351 punti base in chiusura, dopo un balzo oltre quota 360. Un ampliamento del differenziale che ha penalizzato soprattutto le banche, a causa dei loro ricchi portafogli in titoli di Stato italiani. «La decisione di Mario Monti creerà probabilmente ulteriore volatilità sul differenziale Italia-Germania anche in occasione delle aste di titoli di Stato da 10 miliardi in programma questa settimana», commenta Banca Akros. (Corsera)
E’ stato poi interessante leggere i vari commenti sull’accaduto da parte dei tecnocrati e politici europei.
Martin Schulz non usa mezzi termini quando gli si chiede del Cavaliere che ritorna. Trova al volo le parole per dire che non gli pare un affare per nessuno in Europa, eppure la espressione è quella che la dice più lunga: è una via di mezzo fra il fastidio e lo sconforto. «L’Ue ha bisogno di stabilità e Berlusconi rappresenta l’esatto contrario della stabilità», sentenzia il presidente dell’Europarlamento. (…) Tace per ora il presidente del Consiglio Ue, Herman Van Rompuy, dai cui quartieri trapela qualche segnale di apprensione per l’immediato avvenire del Paese. Il ruolo suggerisce al fiammingo di non sbilanciarsi. Eppure, sottolineano i ben informati, il timore che un’instabilità italiana contagi la relativa calma del rapporto fra Ue e mercati risulta essere reale.
Anche Josè Manuel Barroso, guida della Commissione Ue, non vuole interferire colle scelte della politica. «Sono i popoli che devono decidere il proprio futuro», ha detto nella conferenza stampa a cui ha partecipato con gli altri due presidenti europei che oggi ritireranno il premio norvegese. I collaboratori ricordano però che la linea del portoghese è chiara, «l’Italia non deve illudersi che ci siano soluzioni facili o magiche per migliorare la competitività del Paese». A suo avviso, «resta prioritario il cammino delle riforme e del risanamento dei conti pubblici». Anche perché, «sebbene ci siano stati dei miglioramenti», le prospettive per il bel Paese «permangono negative». (…) Cosa debbano pensare la cancelliera tedesca e il presidente francese sulla ridiscesa in campo di Berlusconi è facile da immaginare. Schulz, da parte sua, ha deciso di sparare a zero. «Tanti dei problemi dell’Italia sono il risultato dei 10 anni in cui Berlusconi è stato primo ministro», ha detto all’agenzia Ansa. Il ritorno del Cavaliere gli pare «un gioco politico, molto legato ai suoi interessi particolari» che mette «in secondo piano» il Paese. E ancora: «Non posso credere che, dopo un anno di governo Monti e tutti gli sforzi che sono stati fatti, la gente dimentichi che è stato lui a governare prima». (LaStampa)

Certo che a leggere tutti questi commenti la preoccupazione non può che aumentare. Se poi si somma il tutto alla reazione di mercati, beh, un po’ di tremolio alle gambe è inevitabile.
E allora… andiamo al nocciolo della questione.

Cosa capiterà ora? Si va verso il default? E lo spread BTP Bund tornerà a 500 bp?
Tanto per cominciare, quanto è accaduto era nell’aria e la stessa volatilità: esageratamente compressa, non aspettava altro che una buona occasione per poter sbalzare su e tornare regina. La crisi politica italiana è stata sicuramente un’argomentazione eccellente. Ed ecco quindi che proprio i BTP (di cui spesso ho parlato anche in Compass, avvertendo che erano sì protetti dalla BCE ma che avevano fatto un rally troppo veloce) erano a serio rischio di correzione. Inoltre alcuni fattori tecnici avevano suggerito il SELL la settimana scorsa.
E come si temeva se la crescita era rapida, la discesa è stata invece…rapidissima.

Spread BTP Bund a circa 350 bp (lasciamo perdere al momento i discorsi sulla logica a ritrovarsi in una struttura che si chiama UNIONE EUROPEA uno spread di tali dimensioni proprio con un mercato che dovrebbe essere unito) e BTP in forte discesa. Ma per quanto?
Grafico BTP Future

IO preferisco come sempre non sbilanciarmi, proprio perché innanzitutto non ho la sfera di cristallo. E poi perché ogni risparmiatore/investitore può avere diverse propensioni al rischio, diverse ottiche temporali, diverse necessità di investimento.
Mi limito solo a fare questo ragionamento che reputo importante.

Scenari di Breve e di Medio Lungo termine per i BTp

Nel breve non escludo assolutamente una volatilità anche elevata. L’incertezza del momento porterà alti e bassi, timori e nuova fiducia, parole e discussioni. Ma poi nel medio lungo non dimentichiamo mai che, rispetto a sei mesi fa, abbiamo un “jolly” da giocare. Si chiama “scudo anti spread”. Un mix esplosivo fornito dalla BCE che offre la collaborazione di due strutture, operanti sia sul mercato primario che secondario. Trattasi del binomio OMT + ESM.
Limiti volumetrici all’operatività: nessuno (illimitata).
Condizioni di acquisto: quelle di mercato.
Oneri per il paese che CHIEDE aiuto alla BCE: Mou, il Memorandum of Understanding.
Proprio quello che la Spagna non vuole vedere ma che in caso di necessità estrema verrà preso in considerazione da Madrid. E a questo punto anche da Roma.
Ma cos’è il MoU? Si tratta di un foglio d’intesa dove la Bce detterà legge su cosa dovrà fare lo stato richiedente (ristrutturazioni economiche, tagli alla spesa pubblica, abbattimento debito, operazioni per riduzione deficit, ecc ecc, il tutto monitorato trimestralmente dalla Troika BCE-UE-FMI) nel corso degli anni per avere il sostegno della BCE. E se non riga dritto…saranno cavoli acidi.

Se l’Italia chiedesse aiuto alla BCE, i BTp ancor prima dell’intervento fisico di Bruxelles,prenderebbero il volo. E ritengo che prima di qualsiasi ipotesi drammatica, l’Italia farà ricorso allo scudo anti spread.
Il dopo, per noi italiani, sarà però durissimo. Tanto che l’attuale austerity sembrerà quasi una passeggiata.

 

Baro

Umile contadino
Goldman Sachs cambia idea: vendete i bond italiani

di: Gianluca PaolucciPubblicato il 11 dicembre 2012| Ora 08:40




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La banca d'affari: "Al momento, l’esito più probabile resta quello di una di un governo di coalizione di centro-sinistra, con Mr. Monti coinvolto in qualche ruolo istituzionale". La raccomandazione: prendete posizioni corte sui titoli di stato.






Goldman Sachs cambia idea dopo caos Italia riguardo ai titoli di stato italiani: vendeteli.


Il contenuto di questo articolo, pubblicato da La Stampa - che ringraziamo - esprime il pensiero dell' autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.

Roma - Vendete bond italiani. Se cambiamo idea ve lo diciamo, ma per il momento continuiamo a credere che l’Italia «andrà peggio degli altri mercati non core» dell’eurozona. Questo è il consiglio arrivato ieri di primo mattino da Goldman Sachs ai suoi clienti in una nota riservata. Gli analisti di Goldman tracciano anche lo scenario della crisi: voto tra febbraio e marzo, il ritorno di Berlusconi che erode consensi ai grillini e nuovo governo. «Al momento, l’esito più probabile resta quello di una di un governo di coalizione di centro-sinistra, con Mr. Monti coinvolto in qualche ruolo istituzionale».

Ieri, con gli occhi del mercati concentrati sul debito italiano, le grandi case di brokeraggio hanno dato grande spazio al futuro di Mario Monti e a quello di Silvio Berlusconi. L’analisi di Goldman - non diffusa alla stampa - è però quella che è più entrata nel dettaglio dello scenario politico. Gli analisti del gruppo Usa, da Londra, mandano messaggi rassicuranti: «Il rafforzamento della governance dell’eurozona dovrebbe anche mitigare le possibilità di vedere una modifica sostanziale della politica economica» rispetto a quanto fatto dall’esecutivo attualmente in carica. Anche se, avvisa la banca, «è da aspettarsi un aumento della retorica anti-austerità e anti-riforme».

Proprio quest’ultimo fattore spiegano gli analisti, dovrebbe portare come esito un aumento del premio di rischio per gli asset italiani. Per questa ragione, «fin dalla scorsa settimana abbiamo raccomandato di prendere posizioni "corte" sui bond governativi italiani (rispetto alle loro controparti spagnole)». In futuro, «consiglieremo eventualmente ai clienti di chiudere questa posizione tattica».

Di certo, spiegano ancora gli analisti di Goldman, in questa sarà più difficile per l’Italia chiedere il ricorso al piano di sostegno antispread della Bce, nonostante il Tesoro debba rinnovare 52 miliardi di Btp e Ctz e 89 miliardi di Bot entro la fine di febbraio. Tra gli aspetti positivi, Goldman segnala però che adesso Monti avrà le mani più libere per aggregare attorno a sé il supporto per le politiche messe in atto dal suo esecutivo, «probabilmente ispirando la piattaforma di una coalizione centrista».

Scenari politici a profusione anche dalle altre banche d’affari, in analisi questa volta circolate anche tra la stampa specializzata: Royal bank of Scotland si avventura anche in percentuali sul prossimo esecutivo, con un 55% di probabilità che si di centro-sinistra, un 25% che vinca il centro destra e un 20% che dalle urne esca un Monti-bis.

Morgan Stanley vede tra i rischi la vittoria di un governo che voglia smussare le riforme, o una campagna elettorale centrata sui temi anti-riforme. Per Credit Suisse, infine, quello che potrebbe cambiare i giochi potrebbe essere l’impegno diretto di Monti in politica, sia come capo di una coalizione centrista che con esplicito appoggio ad un simile raggruppamento.

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