Titoli di Stato Italia Trading Titoli di Stato "volume VI" (Gennaio 2014-Dicembre 2014)

Stato
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(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 13 ott - Forniamo di
seguito, in collaborazione con Intesa Sanpaolo il calendario
dei principali eventi in Europa e in Asia della giornata
(dati macroeconomici e appuntamenti istituzionali)


GIA - Mercati chiusi per festivita'
EUR - Discorso di Praet (Bce), h. 14,00
EUR - Riunione Eurogruppo, h. 14,30 BUON GIORNO
 
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - New York, 13 ott -
Il mercato obbligazionario restera' chiuso in osservanza del
Columbus Day.

Dati macroeconomici
Non sono previsti dati in calendario.

Appuntamenti societari
Quotazione al Nyse delle azioni ordinarie di Fiat Chrysler
Automobiles.

Discorsi e Relazioni
Discorso del governatore della Fed di Chicago Charles Evans
alle 12.30 (le 18.30 in Italia).
 
Fib

Rientrato ora e vedo un pochino di meno, Mediaset -5% ma è ancora tranquilla la situazione..per il panico c'è tempo..ormai credo che sia arrivato il FIB in zona 19000.anche se non sono esperto derivatista do il mio giudizio!:up::up:Buona sera

Bene ;il supporto ostico non è stato violato(sotto 19000!) per ora..si procede in rialzo:up:
 
Cerco di dare dati attuali di quanto avviene e quindi non fare previsioni che possano dare luogo a interpretazioni fuorvianti .questo è un sunto di come si muovano i mercati nella loro grandezza e imprevedibilità. La analisi macroeconomica la applico e la seguo da molto tempo sul mio modo di operare sia col trading giornaliero e anche da possibile cassetto se rimango il titolo in portafogli in tempi medi!(3/6/9 mesi).
Ora elenco alcuni dati e ce ne sono molti altri( cambio eur/usd ,petrolio,inflazione,tassi IRS,credibilità paese(credit default swaps che posto regolarmente) che possano influire sull'andamento obbligazionario,correlato con l'azionario per rendere più semplice il discorso...............
In corrispondenza dei rispettivi massimi ciclici, l'andamento del mercato del debito tende ad anticipare quello azionario.
Le caratteristiche di tale anticipo e l'entità della discesa dei prezzi delle obbligazioni variano da ciclo a ciclo.
I tassi a breve termine sono solitamente i primi che iniziano a crescere, seguiti poi dai tassi a lungo termine.
I tassi del mercato monetario infatti risultano essere i più sensibili alle condizioni dell'economia;
le decisioni aziendali relative al rinnovo delle scorte, ad esempio, per cui è necessario un cospicuo ammontare di capitali a breve termine, sono prese in modo molto più snello rispetto a quelle relative all'indebitamento a lungo termine, necessario a finanziare impianti e macchinari.
Quindi, seguire costantemente i tassi a breve ad esempio può dare una valida indicazione delle pressioni finanziarie e delle tendenze dei tassi nel settore privato.

Non esistono regole rapide e certe che pongano in relazione l'entità del successivo declino con il periodo di tempo che separa i massimi dei prezzi delle obbligazioni e delle azioni.
Così nel 1959 i mercati monetari ed obbligazionari fecero segnare un massimo rispettivamente diciotto e diciassette mesi prima del massimo del Dow-Jones;
questo in confronto rispettivamente, agli undici mesi e ad un mese di anticipo sul massimo del mercato toro del 1973.
Malgrado poi il declino dei mercati obbligazionari e monetario fosse più marcato e di durata superiore nel 1959, l'indice Dow, come media mensile, perse soltanto il 13% rispetto al 42% del mercato orso 1973-74.
Ciò che è significativo che se ogni massimo ciclico del mercato azionario in questo secolo è stato preceduto da, o si è presentato in concomitanza di un massimo in entrambi i mercati del debito a breve e a lungo!
Un'ulteriore caratteristica dei massimi ciclici è che il prezzo delle obbligazioni di qualità migliore ( quelle emesse dal Tesoro o quelle emesse da società con rating AAA) diminuisce in anticipo rispetto a quello delle obbligazioni di qualità inferiore.
Ciò si è verificato nella quasi totalità dei punti d'inversione dal 1919.

Questo fenomeno ? il risultato di due fattori;
innanzitutto negli ultimi stadi delle fasi di espansione economica aumenta la domanda di finanziamento da parte del settore privato.
Le banche commerciali, che sono i maggiori detentori istituzionali di titoli di Stato, sono anche i prestatori di ultima istanza per i privati che prendono a prestito;
via via che la domanda di finanziamento aumenta le banche aumentano le loro vendite di titoli di Stato e di altri investimenti di prestiti bancari.
Si innesca cosi un effetto secondario sia lungo la curva dei rendimenti sia nei confronti di emissioni di qualita inferiore.
Tali pressioni spingono verso l'alto i rendimenti su obbligazioni di alta qualità, e al tempo stesso sono indicative delle condizioni positive degli affari, le quali inducono gli investitori a diventare meno cauti.
Di conseguenza, gli investitori sono ben disposti a ignorare i rendimenti prudenziali sulle obbligazioni di alta qualità a favore dei più remunerativi strumenti di debito di qualità inferiore;
cosi, per un certo tempo, queste obbligazioni aumentano di prezzo, mentre le obbligazioni di qualità superiore diminuiscono.
In corrispondenza dei minimi ciclici valgono relazioni simili, nel senso che le obbligazioni di buona qualità sono in anticipo rispetto agli strumenti di debito di qualità inferiore ed alle azioni.
Storicamente le caratteristiche di anticipo dei mercati sono meno evidenti per i minimi che per i massimi ciclici, e talvolta i prezzi di obbligazioni ed azioni completano un minimo simultaneamente.
Il trend dei tassi d'interesse e pertanto un buon punto di riferimento per individuare i minimi del mercato azionario.
Il punto chiave da tenere presente non è rappresentato tanto dal livello a cui si trovano i tassi, ma dalla forza con cui essi crescono, o diminuiscono.
Un metodo per determinare quando un cambiamento nel tasso d'interesse possa essere sufficiente ad influenzare il mercato azionario, consiste nel sovrapporre graficamente l'andamento di due indicatori Rate of Change (si tratta di un semplice tasso di variazione), uno relativo al tasso e l'altro alle azioni.
L'indicatore ROC ? un semplice indicatore di momentum, molto noto in analisi tecnica, utile per trarre delle indicazioni sulle latenti condizioni di forza o di debolezza presenti in una tendenza.
Si tratta di calcolare il tasso al quale varia il prezzo in un determinato intervallo di tempo:
se, ad esempio, si desidera costruire un indicatore che misuri il ROC su cinque settimane, il prezzo corrente va diviso per il prezzo di cinque settimane prima.
Il successivo valore dell'indice sar? calcolato dividendo il prezzo della settimana prossima con quello di quattro settimane fa.
Quindi, i segnali di acquisto (di vendita) vengono generati quando il ROC relativo ai tassi oltrepassa verso il basso (verso l'alto) quello relativo all'indice dei prezzi azionari.
Infatti il mercato azionario può crescere anche in presenza di un aumento dei tassi d'interesse; questo metodo ci segnala per? quando la crescita dei tassi è maggiore di quella delle azioni e viceversa.
Un metodo alternativo alla relazione tra i tassi di variazione dei tassi a breve e del mercato azionario appena illustrato, consiste nella considerazione che un rialzo delle quotazioni azionarie ed in genere più robusto se avviene in presenza di un ribasso dei tassi e viceversa.
Il nuovo indicatore detto Money Flow Index, può quindi essere derivato dal rapporto tra una media indice del mercato azionario, come ad esempio lo S&P 500, e il tasso di rendimento di uno strumento del mercato monetario, come ad esempio la commercial paper a quattro mesi.
Se i tassi a breve confermano la loro storica tendenza ad anticipare le svolte cicliche del mercato azionario, ne consegue che anche l'indicatore cosi calcolato tenderà in corrispondenza dei minimi del mercato a formare i propri in anticipo;
in corrispondenza dei massimi delle azioni, viceversa, tenderà a far segnare i propri massimi anticipatamente oppure ad aumentare meno rapidamente rispetto ai prezzi del mercato azionario.
Verifiche effettuate sul comportamento storico del Money Flow Index, evidenziano che ad ogni segnale d'acquisto ? seguito un mercato toro, ad eccezione del 1989.Buona lettura
 
Ultima modifica:
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 13 ott - Il rapporto,
commenta il vice-presidente della Bce, Vitor Constancio, in
una nota, "dimostra che il settore bancario europeo ha
continuato il deleveraging", un trend questo che "e' stato
compensato dal forte aumento delle attivita' nel cosiddetto
'shadow-banking' che dovra' essere valutato". Il cambiamento
strutturale, continua il rapporto, e' piu' pronunciato nei
Paesi dell'Eurozona maggiormente colpiti dalla crisi
finanziaria. Il rapporto evidenzia, inoltre, come lo
spostamento graduale verso il funding da depositi e'
continuato nel 2013 con la quota media di depositi da
clientela sulle passivita' in aumento al 52%. Le banche
dell'Eurozona hanno, nel contempo, ridotto la dipendenza dal
funding all'ingrosso con la quota media in calo al 23% nel
2013 da un picco del 36% nel 2009. In calo anche la
dipendenza dai finanziamenti dalla Banca centrale di riflesso
al rimborso dei fondi Ltro. La redditivita' bancaria "resta
un problema nel settore a causa dello scenario di bassi tassi
di interesse, di continuo peggioramento della qualita' degli
asset e, in alcuni casi, di costi per ristrutturazioni e
contenziosi legali". L'utile operativo aggregato e',
comunque, in lieve aumento e in tutti i Paesi dell'area il
settore bancario e' riuscito a terminare l'esercizio in nero.
E' continuato l'anno scorso il miglioramento dei ratio di
capitale grazie a ricapitalizzazioni e al calo degli Rwa
(attivita' ponderate per il rischio) con un Tier1 medio in
aumento al 13% dal 12,1% del 2012
 
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