Flash sui mercati
06/11/2014 16:41
Da seguire:
Area Euro
Germania. Gli ordini all’industria sono risaliti dello 0,8% m/m in settembre dopo il tracollo
(-4,2% m/m, ampiamente rivisto) di agosto, associato a fattori eccezionali (chiusura delle fabbriche auto per un maggior numero di giorni rispetto alla media). Il trimestre si chiude con una variazione marginalmente positiva. Tuttavia, le indicazioni dalle indagini di clima per la dinamica degli ordini non sono particolarmente incoraggianti per i mesi autunnali e il rimbalzo è stato modesto rispetto alle previsioni. Mentre gli ordinativi esteri sono rimbalzati del 3,7% m/m, gli ordinativi domestici sono risultati deboli anche a settembre (-2,8% m/m), con flessioni che hanno interessato tutte le categorie.
BCE. La riunione di novembre dovrebbe essere piuttosto interlocutoria, in attesa di lanciare gli acquisti di ABS (dal 15 novembre) e la seconda operazione di rifinanziamento a medio lungo termine del prossimo 11 dicembre. Circola fra gli operatori l’ipotesi che la BCE annunci modifiche in senso più favorevole delle condizioni sulle TLTROs, al fine di indurre le banche europee a domandare più fondi all’asta di dicembre e, quindi, di ottenere una maggiore espansione del bilancio BCE. Un altro tema che potrebbe emergere nella sessione di domande e risposte è la possibile inclusione nella lista di asset da acquistare dei corporate bonds. Tuttavia la conferenza stampa sarà molto seguita anche per le voci di un acceso conflitto interno al Consiglio direttivo, che instillano nuovi dubbi sulla possibilità che la BCE possa decidere in futuro un’estensione degli acquisti ai titoli di stato. A nostro parere, anche in caso di protratta debolezza ciclica e di chiare indicazioni che l’inflazione area euro non risalirà all’1,0% un QE non sarebbe scontato, data l’opposizione di una parte del Consiglio (tra sette e dieci membri secondo Reuters). In ogni caso la BCE difficilmente agirebbe prima della sentenza della Corte di Giustizia Europea sulle OMT prevista per inizio 2015.
Stati Uniti
La produttività nel 3° trimestre è prevista in aumento di 1,5% t/t, alla luce del forte aumento dell’output visto con la stima advance del PIL del 3° trimestre. Si dovrebbe anche registrare una revisione verso l’alto della variazione del 2° trimestre dalla stima attuale di +2,3% t/t. Il costo del lavoro per unità di prodotto è previsto in aumento di 1,1% t/t.
Ieri sui mercati
Chiusura in rialzo per gli indici azionari europei ed americani (S&P 500 +0,6%).
Rialzo quasi impercettibile per i rendimenti dei titoli di stato su tutti i mercati.
Il dollaro ha segnato massimi temporanei a 115,49 yen, rientrando successivamente in area 114. Lieve correzione contro CAD, mentre è salito ulteriormente sull’AUD. Contro euro, oscillazioni fra 1,2456 e 1,2545, chiusura di giornata appena sotto 1,25 e lieve recupero nelle ultime ore.
Area euro
L’indice PMI composito area euro di ottobre è stato rivisto al ribasso a 52.1 da un lettura preliminare di 52,2. L’indice PMI composito è quindi circa invariato rispetto a settembre 52,0 e segnala una crescita modesta del PIL area euro a fine 2014 (0,1-0,2% t/t). Il dettaglio dell’indice composito è anche peggiore di quanto non suggerisca la lettura dell’indice sintetico: i nuovi ordini sono calati a 50,8 da 51,4, minimo dall’agosto 2013. Sono inoltre peggiorate le intenzioni ad assumere, con l’indice occupazione in calo a 49,8 da 50,3 e peggiora il markup per effetto di un aumento dei prezzi pagati a fronte di un calo dei prezzi praticati. L’economia che sembra meglio reggere il rallentamento è la Spagna con un indice sintetico a 55,5, segue la Germania con un PMI composito 53,9 ( in calo da 54,1) e l’Italia con il PMI composito in rialzo a 50,4 dal 49,5 a settembre. In Francia l’indice rimane in territorio recessivo a 48,2.
Le vendite al dettaglio sono calate di -1,3% m/m, in linea con la nostra stima a settembre. Il dato precedente è stato rivisto a 0,9% da 1,2% m/m. Su base annua le vendite hanno rallentato a 0,6% da 1,9%. Nel mese, le vendite sono calate sia in Germania (-3,2% m/m) che in Francia
(-0,7% m/m) e Spagna (-0,3% m/m). Sull’anno, la Germania passa in negativo (-0,8%) mentre Francia e Spagna restano sopra l’1% a/a; in sostanziale stagnazione (il dato è fermo ad agosto) l’Italia. Nel trimestre estivo, le vendite al dettaglio mostrano un rallentamento a +0,2% t/t, dopo il +0,4% t/t primaverile. Il dato segnala un possibile rallentamento dei consumi di contabilità nazionale sia nel 3° che nel 4° trimestre, dopo l’incoraggiante 0,3% t/t (massimo da oltre tre anni) visto nei mesi primaverili.
Stati Uniti
La stima ADP degli occupati non agricoli privati rimane solida, e segna a ottobre una variazione di 230 mila unità, marginalmente superiore a quella di settembre. I dati mostrano ancora incrementi diffusi soprattutto fra le imprese di piccole e medie dimensioni, e ampi in tutti i settori (+181 mila nei servizi, +48 mila nell’industria). La stima ADP dà supporto alla previsione di un altro ampio aumento di occupati a ottobre: la nostra previsione per l’employment report in pubblicazione venerdì 7/11 è un incremento di occupati non agricoli di 250 mila (dopo 248 mila a settembre).
L’ISM non manifatturiero a ottobre cala a 57,1 da 58,6 di settembre. L’indice di attività corregge a 60 da 62,9, i nuovi ordini calano a 59,1 da 61 e i prezzi pagati scendono a 52,1 da 55,2. Invece la componente occupazione aumenta ancora, salendo a 59,6 da 58,5 di ottobre, sui massimi da agosto 2005. L’indicazione di accelerazione della dinamica occupazionale nel settore è in linea con i dati forti della stima ADP per ottobre. Nonostante la correzione dell’indice composito, l’indagine conferma il ritmo solido di espansione nei servizi e insieme alle informazioni sul settore manifatturiero punta a una crescita superiore al 3% anche nel 4° trimestre.
Giappone
I verbali della riunione della BoJ di inizio ottobre riportano un solido consenso a favore dell’impegno a mantenere lo stimolo monetario in vigore fino a quando l’inflazione non si sarà stabilizzata intorno al 2%. Gran parte dei partecipanti alla riunione ritengono che l’indebolimento dello yen abbia effetti positivi e sia di supporto a consumi, investimenti e salari. La maggior parte dei membri del Board prevedono che il CPI sia su un trend in rialzo, ma alcuni vedono il rischio che l’inflazione scenda temporaneamente sotto l’1%. Infine, si registra un ampio consenso per eventuali ulteriori aggiustamenti allo stimolo. I verbali riguardano la riunione del 6-7 ottobre; alla riunione del 31 ottobre la BoJ ha fatto seguire i fatti alle parole con un ampio aumento dello stimolo monetario (sia in termini di dimensione degli acquisti, sia in termini di duration) a fronte di una revisione verso il basso delle proiezioni di inflazione.