Titoli di Stato Italia Trading Titoli di Stato "volume VI" (Gennaio 2014-Dicembre 2014) (3 lettori)

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

g.ln

Triplo Panico: comprare
OT: perchè la Russia continua a comprare oro?

""È notizia recente l'acquisto di ben 1,2 milioni di once di oro (esattamente 37 tonnellate) da parte della Russia, per un controvalore di 1,5 miliardi di dollari. Si tratta del maggiore acquisto di oro del Paese da 15 anni a questa parte!
Date un’occhiata al grafico qui sotto che prende in considerazione le riserve auree russe: la Federazione Russa sta accumulando oro dal 2007, anno di inizio della crisi finanziaria mondiale (detonata poi in USA nel 2008).
http://a.mytrend.it/commodity/2014/10/546832/o.261638.pngVediamo che si tratta di un accumulo di lungo periodo. La Russia sta attuando una strategia di diversificazione delle proprie riserve ad ampio respiro, volta all’acquisizione di “beni fisici reali”.
37 tonnellate di oro equivalgono a poco meno dell’1% dell’estrazione mondiale di metallo giallo. E la Russia ne ha acquistate in un solo mese!
Qual è l’importanza di questa notizia?
Il punto focale da tenere a mente è che che la Russia (facente parte dell’alleanza “anti-dollaro” dei BRICS) è conscia del fatto che gli USA non dichiareranno mai default sul loro ingente debito.
Se gli USA dovessero dichiararsi insolventi sul debito si verificherebbe il crollo del sistema bancario globale e ci troveremmo di fronte alla paralisi (o default) dell’economia mondiale e del suo sistema valutario.
È chiaro che la Russia (come ogni buon investitore istituzionale o risparmiatore privato accorto e consapevole) sa che gli USA non si dichiareranno MAI insolventi sul debito. In futuro, anche se (per puro paradosso) non vi saranno più acquirenti privati (Stati, investitori istutuzionali ecc.) dei titoli di Stato USA, ci penserà la FED ad acquistare (e “monetizzare”) l’ingente e sempre in aumento debito pubblico statunitense.
La notizia sta proprio qui.
La Russia sa che gli USA, in futuro, emetteranno un ammontare di titoli a copertura del proprio (ingente) debito e tenteranno (lo stanno già facendo) di diluire, magari in modo “occulto” e “fraudolento”, ovvero tramite il processo inflattivo, il peso del debito stesso, evitando quindi di dichiararsi insolventi…* al costo di una pesante svalutazione della loro moneta, il dollaro.*
È per questa ragione fondamentale che la Russia, avvantaggiandosi ultimamente delle quotazioni “a sconto” dell’oro, provvede da almeno 7 anni a questa parte ad ampliare le proprie riserve auree.
*
E come ogni buon investitore (e risparmiatore) fa incetta di “garanzie reali” - l'oro fisico - in vista del prossimo disfacimento del sistema monetario mondiale basato sul biglietto verde.
*
Autore: Gennaro Porcelli Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online ""


Per chi fosse interessato al gold. Da prendere ovviamente con le pinze le conclusioni dll'autore!
Ciao, Giuseppe
 

Ray Strapazzo

"IL DEBITO BUONO CI SALVERA'" (Mario Draghi)
Draghi: tecnici Bce incaricati di valutare altre misure

Roma, 6 nov. (TMNews) - Il Consiglio direttivo della Bce ha assegnato il compito ai tecnici dell'istituzione di effettuare preparativi su eventuali nuove misure che si dovessero rendere necessarie, contro i rischi di protratta bassa inflazione. Lo ha riferito il presidente dell'istituzione, Mario Draghi, nella conferenza stampa al termine del direttorio.

Draghi ha anche ribadito che il Consiglio resta "unanime" nella sua determinazione ad avvalersi di altre misure straordinarie, se dovessero risultare necessarie a gestire i rischi legati ad un eccessivo prolungarsi della fase di bassa inflazione.

Draghi: tecnici Bce incaricati di valutare altre misure (06/11/2014) - FIRSTonline
 

braga

Forumer storico
Draghi assicura: Bce unanime. Se necessario, altre misure

06/11/2014 15:47












Tassi di interesse invariati allo 0,05% dopo l’inizio dell’acquisto di Coverd bond e di asset backed securities, cosa che durerà per 2 anni, fino al giugno del 2016 con attese positive per quanto riguarda l’impatto sui bilanci della zona Euro così come anche su quello della Bce, previsto sui 1000 miliardi.
Pronti a tutto, se necessario Come prevedibile, sono arrivate anche affermazioni su nuove implementazioni circa i provvedimenti già in essere e nuove forme di sostegno da elaborare qualora la situazione dovesse peggiorare con una scelta per questa evenienza che è stata votata all’unanimità. Fugati perciò tutti i dubbi circa problemi all’interno del Consiglio direttivo che avrebbero potuto diminuire la forza e soprattutto la convinzione che la Bce portasse avanti le sue misure di stimolo per sorreggere l’economia Usa. Anche perchè, come lo stesso Draghi ha sottolineato, l’Europa dovrà combattere con i continui rischi al ribasso della sua economia la quale non potrà fare affidamento nè sulle riforme strutturali chieste più volte e a gran voce ai governi e tantomeno con una ripresa del lavoro che appare lontana. In altre parole via libera a tutto quanto potrà essere fatto, ma solo dalla Banca Centrale. Europa come gli Usa ma solo per le ntizie Bad news, good news quindi anche per l’Europa la quale, scoperta la convenienza di un comodo (?) assistenzialismo potrebbe vedere anche l’arrivo di un QE, anche se per il momento Draghi, con particolare abilità, preferisce glissare confermando che l’esperienza delle alre banche centrali (leggasi Fed) insegna come i risultati possano cambiare a seconda delle diverse realtà. Un criterio che tiene in altissima considerazione l’eterogeneità delle nazioni e che, evidentemente in sede di creazione dell’Unione stessa e dei parametri che la contraddistinguono, non è stato considerato. Quindi un eventuale QE potrebbe, in futuro, anche esserci. Ma molto più in là. Per ora ci si accontenti di quanto fatto.

Bce unanime, questo è l'importante L’importante, ovvero il fattore che sta facendo salire le Borse, anche se non con la fiammata che in passato aveva caratterizzato le conferenze stampa più salienti del numero uno della Bce, è proprio un’assicurazione (per gli esperti decisamente long) su una serie di provvedimenti che sono una sorta di assegno in bianco per il Vecchio Continente oppure, se si preferisce vederla in ottica Bundesbank, un alibi per le nazioni a continuare nella diatriba interna e nella mancanza (o lentezza) di riforme. Per eventuali nuovi interventi della Bce si dovranno verificare due condizioni precise: la presa di coscienza che le scelte finora fatte non siano state sufficienti e un deterioramento ulteriore sulle prospettive dei prezzi. Ovvero: l’implementazione ci sarà tra qualche tempo visto che le previsioni per l’economia sono ufficialmente ancora negative, e non poco. In primis per l’inflazione che tornerà nuovamente a salire (forse) alla fine del 2015. Restiamo in attesa. E i mercati anche.

Fonte: News Trend Online
 

trez17

Forumer attivo
Ci siamo pappati tutto(o meglio,si sono)

X Cama.....
:(
ciao,che tristezza
quindi non vi è speranza,rimarrà soltanto ciò che non si potrà fare all'estero...
e si ritornerà con un lavoratore x famiglia
ed io aggiungo sempre nei discorsi che faccio con amici:
e quando non vi sarà + il sostegno dei Genitori?sempre che ci siano ancora....
io per fortuna non ne ho ancora avuto il bisogno;ma tanti purtroppo si sono dovuti appoggiare al loro sostegno,e trovarsi a 40 anni con questo problema non è certo una bella prospettiva..........................................
 
Ultima modifica:

Prospero

Io speriamo...
X Cama.....
:(
ciao,che tristezza
quindi non vi è speranza,rimarrà soltanto ciò che non si potrà fare all'estero...
e si ritornerà con un lavoratore x famiglia
ed io aggiungo sempre nei discorsi che faccio con amici:
e quando non vi sarà + il sostegno dei Genitori?sempre che ci siano ancora....
io per fortuna non ne ho ancora avuto il bisogno;ma tanti purtroppo si sono dovuti appoggiare al loro sostegno,e trovarsi a 40 anni con questo problema non è certo una bella prospettiva..........................................
Questa è la preoccupazione più diffusa che diventa tragica in tutte quelle famiglie in cui c'è un figlio handicappato grave, io ne conosco parecchie e la domanda che si fanno è quella li e rimane senza risposta.
 

braga

Forumer storico
BTP solidi ma anche vulnerabili

06/11/2014 13:41
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Il mese scorso i mercati di capitali italiani hanno dimostrato tutta la loro vulnerabilità di fronte ai dubbi sulla tenuta a lungo termine dell’Eurozona. La Grecia ha cercato di affrancarsi dal controllo di Bruxelles, ma i mercati hanno deciso che il paese non è ancora ai livelli di Irlanda e Portogallo, protagonisti del medesimo annuncio tempo prima. Gli spread dei titoli periferici si sono quindi ampliati, con ripercussioni anche sui differenziali dei mercati core. La delusione per i dati sulla crescita economica in Europa unita ai timori di deflazione avvalora le argomentazioni a favore di un QE da parte della BCE. E un QE della Banca centrale attraverso l’acquisto di Titoli di Stato sembra essere pressoché totalmente scontato dai rendimenti dei titoli sovrani dell’Eurozona, con un conseguente margine di delusione. Ad ottobre i Titoli di Stato italiani sono risultati particolarmente vulnerabili, con una performance relativa leggermente deludente rispetto ai Titoli di Stato spagnoli, per esempio.
In senso lato, il 2014 è stato un anno molto positivo per i Titoli di Stato italiani, e non soltanto in termini di performance (un rendimento di quasi il 12% dal primo gennaio per gli investitori europei). Con un livello di emissioni che ha già raggiunto il 90% del collocamento previsto per quest’anno e soltanto 30 miliardi di euro circa di offerta prevista da collocare entro l’anno, non ci aspettiamo grandi difficoltà fino a fine anno. Lo spread tra BTP decennali e Bund tedeschi (che sembra agevolmente attestarsi tra 130 e 180 basis point) è sostenibile finché persistono le aspettative dei mercati relativamente a un possibile QE della BCE.
Non c’è rendimento senza rischio, visto che per il 2015 l’Italia prevede di vendere quasi 450 miliardi di euro di Titoli di Stato. Si tratta di una somma enorme che richiede un mercato dei capitali stabile e funzionante nell’Eurozona. Affinché ci sia una domanda sufficiente di buoni del Tesoro è necessario che si affermi la fiducia da parte degli investitori sugli attuali sforzi del governo per ritrovare la redditività a lungo termine e che il settore industriale italiano ritorni competitivo. Riteniamo quindi che l’attuale livello dello spread tra Bund e BTP decennali sia un po’ troppo ridotto, rendendo i titoli italiani un po’ cari in termini relativi. Tuttavia, finché le obbligazioni tedesche offrono un rendimento decisamente inferiore all’1%, il valore relativo dei BTP sembra sufficiente per continuare ad attirare l’interesse degli investitori esteri nel prossimo semestre. La corsa al rendimento non si arresta.
William de Vries, Head of Core Fixed Income, Kempen Capital Management*
 

camaleonte

Forumer storico
X Cama.....
:(
ciao,che tristezza
quindi non vi è speranza,rimarrà soltanto ciò che non si potrà fare all'estero...
e si ritornerà con un lavoratore x famiglia
ed io aggiungo sempre nei discorsi che faccio con amici:
e quando non vi sarà + il sostegno dei Genitori?sempre che ci siano ancora....
io per fortuna non ne ho ancora avuto il bisogno;ma tanti purtroppo si sono dovuti appoggiare al loro sostegno,e trovarsi a 40 anni con questo problema non è certo una bella prospettiva..........................................



A parer mio, no.

Per quale motivo secondo te passo tantissime ore al computer? Non certo perchè sono avido e voglio arricchirmi! Come ho scritto più di una volta: mia figlia è senza lavoro da quasi 2 anni, con 2 bambini piccoli e un mutuo da pagare e vivono nel cuneese,( non a Vibo Valencia ), una delle province più ricche anche di aziende ma, non trova nulla. Il mio impegno è quindi per lei, per loro! Questi sono gli effetti, le cause si conoscono benissimo e, non è questa la sede appropriata per discuterne.
 

braga

Forumer storico
Flash sui mercati

06/11/2014 16:41
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Da seguire:


Area Euro

Germania. Gli ordini all’industria sono risaliti dello 0,8% m/m in settembre dopo il tracollo
(-4,2% m/m, ampiamente rivisto) di agosto, associato a fattori eccezionali (chiusura delle fabbriche auto per un maggior numero di giorni rispetto alla media). Il trimestre si chiude con una variazione marginalmente positiva. Tuttavia, le indicazioni dalle indagini di clima per la dinamica degli ordini non sono particolarmente incoraggianti per i mesi autunnali e il rimbalzo è stato modesto rispetto alle previsioni. Mentre gli ordinativi esteri sono rimbalzati del 3,7% m/m, gli ordinativi domestici sono risultati deboli anche a settembre (-2,8% m/m), con flessioni che hanno interessato tutte le categorie.

BCE. La riunione di novembre dovrebbe essere piuttosto interlocutoria, in attesa di lanciare gli acquisti di ABS (dal 15 novembre) e la seconda operazione di rifinanziamento a medio lungo termine del prossimo 11 dicembre. Circola fra gli operatori l’ipotesi che la BCE annunci modifiche in senso più favorevole delle condizioni sulle TLTROs, al fine di indurre le banche europee a domandare più fondi all’asta di dicembre e, quindi, di ottenere una maggiore espansione del bilancio BCE. Un altro tema che potrebbe emergere nella sessione di domande e risposte è la possibile inclusione nella lista di asset da acquistare dei corporate bonds. Tuttavia la conferenza stampa sarà molto seguita anche per le voci di un acceso conflitto interno al Consiglio direttivo, che instillano nuovi dubbi sulla possibilità che la BCE possa decidere in futuro un’estensione degli acquisti ai titoli di stato. A nostro parere, anche in caso di protratta debolezza ciclica e di chiare indicazioni che l’inflazione area euro non risalirà all’1,0% un QE non sarebbe scontato, data l’opposizione di una parte del Consiglio (tra sette e dieci membri secondo Reuters). In ogni caso la BCE difficilmente agirebbe prima della sentenza della Corte di Giustizia Europea sulle OMT prevista per inizio 2015.


Stati Uniti

La produttività nel 3° trimestre è prevista in aumento di 1,5% t/t, alla luce del forte aumento dell’output visto con la stima advance del PIL del 3° trimestre. Si dovrebbe anche registrare una revisione verso l’alto della variazione del 2° trimestre dalla stima attuale di +2,3% t/t. Il costo del lavoro per unità di prodotto è previsto in aumento di 1,1% t/t.


Ieri sui mercati

Chiusura in rialzo per gli indici azionari europei ed americani (S&P 500 +0,6%).
Rialzo quasi impercettibile per i rendimenti dei titoli di stato su tutti i mercati.
Il dollaro ha segnato massimi temporanei a 115,49 yen, rientrando successivamente in area 114. Lieve correzione contro CAD, mentre è salito ulteriormente sull’AUD. Contro euro, oscillazioni fra 1,2456 e 1,2545, chiusura di giornata appena sotto 1,25 e lieve recupero nelle ultime ore.


Area euro

L’indice PMI composito area euro di ottobre è stato rivisto al ribasso a 52.1 da un lettura preliminare di 52,2. L’indice PMI composito è quindi circa invariato rispetto a settembre 52,0 e segnala una crescita modesta del PIL area euro a fine 2014 (0,1-0,2% t/t). Il dettaglio dell’indice composito è anche peggiore di quanto non suggerisca la lettura dell’indice sintetico: i nuovi ordini sono calati a 50,8 da 51,4, minimo dall’agosto 2013. Sono inoltre peggiorate le intenzioni ad assumere, con l’indice occupazione in calo a 49,8 da 50,3 e peggiora il markup per effetto di un aumento dei prezzi pagati a fronte di un calo dei prezzi praticati. L’economia che sembra meglio reggere il rallentamento è la Spagna con un indice sintetico a 55,5, segue la Germania con un PMI composito 53,9 ( in calo da 54,1) e l’Italia con il PMI composito in rialzo a 50,4 dal 49,5 a settembre. In Francia l’indice rimane in territorio recessivo a 48,2.
Le vendite al dettaglio sono calate di -1,3% m/m, in linea con la nostra stima a settembre. Il dato precedente è stato rivisto a 0,9% da 1,2% m/m. Su base annua le vendite hanno rallentato a 0,6% da 1,9%. Nel mese, le vendite sono calate sia in Germania (-3,2% m/m) che in Francia
(-0,7% m/m) e Spagna (-0,3% m/m). Sull’anno, la Germania passa in negativo (-0,8%) mentre Francia e Spagna restano sopra l’1% a/a; in sostanziale stagnazione (il dato è fermo ad agosto) l’Italia. Nel trimestre estivo, le vendite al dettaglio mostrano un rallentamento a +0,2% t/t, dopo il +0,4% t/t primaverile. Il dato segnala un possibile rallentamento dei consumi di contabilità nazionale sia nel 3° che nel 4° trimestre, dopo l’incoraggiante 0,3% t/t (massimo da oltre tre anni) visto nei mesi primaverili.


Stati Uniti

La stima ADP degli occupati non agricoli privati rimane solida, e segna a ottobre una variazione di 230 mila unità, marginalmente superiore a quella di settembre. I dati mostrano ancora incrementi diffusi soprattutto fra le imprese di piccole e medie dimensioni, e ampi in tutti i settori (+181 mila nei servizi, +48 mila nell’industria). La stima ADP dà supporto alla previsione di un altro ampio aumento di occupati a ottobre: la nostra previsione per l’employment report in pubblicazione venerdì 7/11 è un incremento di occupati non agricoli di 250 mila (dopo 248 mila a settembre).
L’ISM non manifatturiero a ottobre cala a 57,1 da 58,6 di settembre. L’indice di attività corregge a 60 da 62,9, i nuovi ordini calano a 59,1 da 61 e i prezzi pagati scendono a 52,1 da 55,2. Invece la componente occupazione aumenta ancora, salendo a 59,6 da 58,5 di ottobre, sui massimi da agosto 2005. L’indicazione di accelerazione della dinamica occupazionale nel settore è in linea con i dati forti della stima ADP per ottobre. Nonostante la correzione dell’indice composito, l’indagine conferma il ritmo solido di espansione nei servizi e insieme alle informazioni sul settore manifatturiero punta a una crescita superiore al 3% anche nel 4° trimestre.


Giappone

I verbali della riunione della BoJ di inizio ottobre riportano un solido consenso a favore dell’impegno a mantenere lo stimolo monetario in vigore fino a quando l’inflazione non si sarà stabilizzata intorno al 2%. Gran parte dei partecipanti alla riunione ritengono che l’indebolimento dello yen abbia effetti positivi e sia di supporto a consumi, investimenti e salari. La maggior parte dei membri del Board prevedono che il CPI sia su un trend in rialzo, ma alcuni vedono il rischio che l’inflazione scenda temporaneamente sotto l’1%. Infine, si registra un ampio consenso per eventuali ulteriori aggiustamenti allo stimolo. I verbali riguardano la riunione del 6-7 ottobre; alla riunione del 31 ottobre la BoJ ha fatto seguire i fatti alle parole con un ampio aumento dello stimolo monetario (sia in termini di dimensione degli acquisti, sia in termini di duration) a fronte di una revisione verso il basso delle proiezioni di inflazione.
 

stefanofabb

GAIN/Welcome
Indici MTS

MTS Italia Var. % Var. % Var. % Var. %
Indice 06/11/2014 1 g 1 m 1 a 31/12/97
Generale 242.567 0.245 -0.525 12.322 142.567
Breve 176.001 0.041 -0.099 1.486 76.001
Medio 229.625 0.196 -0.394 6.926 129.625
Lungo 304.065 0.321 -0.723 18.452 204.065
Monetario 151.698 0.003 0.002 0.308 51.698
Variabile 175.126 0.110 -0.422 3.861 75.126
STIR 173.977 0.033 -0.083 1.280 73.977

MTS Italia Ex-Banca d'Italia
BOT 319.396 0.005 -0.007 0.582 59.523
CTZ 235.864 0.037 -0.098 1.258 74.198
CCT 386.858 0.100 -0.381 3.740 72.136
BTP 648.867 0.238 -0.527 12.072 146.408
Aggregato 522.993 0.201 -0.460 9.896 119.643
Agg 15+ yrs 679.129 0.248 -1.307 23.768 0.000
Agg 5 - 10 yrs 598.193 0.351 -0.370 15.154 0.000
Agg 10+ yrs 678.708 0.283 -1.128 22.200 0.000
Composite 233.133 0.210 -0.467 10.412 133.133
BTPi 167.233 0.525 0.062 12.069 0.000
MP Agg 1 - 3 yr 472.284 0.102 0.000 0.000 0.000
MP Agg 3 - 5 yr 528.556 0.233 0.000 0.000 0.000
MP Agg G 523.398 0.219 0.000 0.000 0.000
MP BOT 319.429 0.008 0.000 0.000 0.000
MP BTP 649.396 0.258 0.000 0.000 0.000
MP BTPi 167.493 0.574 0.000 0.000 0.000
MP CCT 387.032 0.116 0.000 0.000 0.000
Agg 10 - 15 yrs 674.297 0.325 -0.823 19.861 0.000
Agg 7 - 10 yrs 643.394 0.387 -0.357 16.650 0.000
Agg 5 - 7 yrs 551.492 0.316 -0.387 13.127 0.000
Agg 3 - 5 yrs 528.340 0.237 -0.442 7.998 0.000
MP CTZ 235.895 0.039 0.000 0.000 0.000
Agg 1 - 3 yrs 472.103 0.090 -0.263 2.916 0.000
 
Stato
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