Vespasianus
Princeps thermarum
A detta di molti osservatori finanziari l’imprevedibile vittoria di Trump poteva essere l’unico o quasi fattore in grado di bloccare l’atteso rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve a dicembre. A guardare i future sui Fed Fund, le probabilità di una «stretta» entro fine anno si sono ridotte da oltre il 70% al 50% e anche per questo motivo si assiste in queste prime fasi a un ribasso dei rendimenti dei Treasury, i titoli di Stato Usa. A favorire un movimento del genere è anche la ricerca di un «rifugio» in un momento di fuga dal rischio, ed è sotto questo aspetto che va valutata la contemporanea ondata di acquisti verso il Bund (e il conseguente ribasso dei tassi).
Più contrastata la possibile reazione dei BTp: l’ondata di risk-off tende infatti ad allargare lo spread con la Germania, ma a questo va aggiunto il contemporaneo ribasso generale del livello dei tassi. Al momento sta prevalendo la prima forza, visto che il differenziale Italia-Germania è balzato oltre 160 punti base, ma le vendite sui BTp risultano tutto sommato limitate. I primi test più significativi si avranno nei prossimi due giorni nei quali sono previste nuove aste pubbliche da parte del Tesoro sia per BoT che per BTp.
Trump, un altro «cigno nero» per i mercati. Cosa succede adesso agli investimenti?
Più contrastata la possibile reazione dei BTp: l’ondata di risk-off tende infatti ad allargare lo spread con la Germania, ma a questo va aggiunto il contemporaneo ribasso generale del livello dei tassi. Al momento sta prevalendo la prima forza, visto che il differenziale Italia-Germania è balzato oltre 160 punti base, ma le vendite sui BTp risultano tutto sommato limitate. I primi test più significativi si avranno nei prossimi due giorni nei quali sono previste nuove aste pubbliche da parte del Tesoro sia per BoT che per BTp.
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