Piccola chiosa perchè so di parlare con un esperto: i NPL sono 360 miliardi lordi e sono formati da 200 miliardi circa di sofferenze e 160 miliardi di "inadempienze probabili" (gli ex incagli). Questi i valori lordi; al netto delle svalutazioni già operate le sofferenze vere sono 80 miliardi (svalutate del 60% più o meno) mentre sugli altri NPL (una parte dei quali si trasformerà nel tempo in sofferenza) le svalutazioni tendono verso il 25 - 30%. Considerato che il benchmark fissato da Unicredit per il suo aumento di capitale e dal mercato è del 75% di svalutazione, mancherebbero 30 miliardi sulle sofferenze e una decina sugli altri NPL. 20 miliardi li ha già stanziati il governo, Unicredit dovrebbe poter trovare sul mercato i 13 miliardi che servono. La situazione banche potrebbe (il condizionale è d'obbligo) trovare una sistemazione. Serve naturalmente che: 1. Facciano i tagli per migliorare la redditività; 2. L'economia cresca almeno ai livelli attuali dell'1% o più; 3. Finisca presto questa politica dei tassi zero che sta ammazzando le banche, dato che a questi livelli non esistono spread, rendimenti da titoli e commissioni in grado di assorbire i costi operativi più i costi del rischio.
Anche per questo è necessario aumentare i tassi. Chi ha TDS può sempre venderli e stare liquido qualche mese, tanto prima o poi i tassi risalgono.