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camaleonte

Forumer storico
New Home Sales Riduci a dicembre come Trump Tasso Hits Surge


da Tyler Durden
26 gennaio 2017 10:09
2
AZIONI
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Con impennata tassi dei mutui e precipitare richieste di mutuo, che dovrebbe essere una sorpresa che vendite di nuove case è caduto nel mese di dicembre. Gli analisti si aspettavano un modesto calo dello 0,7%, ma le vendite si è schiantato 10,4% - il più alto dal marzo 2015 - ed a 536k SAAR, questo è il più basso dal Feb 2016.

In primo declino annuale dal febbraio ...


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Le vendite di case in Il Midwest è caduto 41% su base sequenziale e del 29% su base annua.

L' offerta di case in vendita è aumentato a 5,8 mesi, il più alto dal settembre 2015, da 5 mesi a novembre. Ci sono stati 259.000 nuove case sul mercato alla fine di dicembre, il più dal 2009.

Questa è la prima chiara indicazione che i tassi più elevati sono la tritatura del mercato immobiliare ...





E prezzo medio casa picchi di $ 322.500, secondo più alto nella storia della serie, appena inferiore al record di 323.700 $ nel mese di settembre

20170125_NHS3.png



Come Bloomberg sottolinea, i dati indicano che l'aumento dei tassi dei mutui frenato lo slancio del mercato immobiliare dopo guadagni di lavoro stabili e costi storicamente bassi di finanziamento ha contribuito a spingere le vendite per l'intero anno per il più alto dal 2007. standard di prestito più severe anche rimanere un ostacolo per gli acquirenti quest'anno.

New Home Sales Collapse In December As Trump Rate Surge Hits | Zero Hedge
 

stefanofabb

GAIN/Welcome
marketinsight.it - USA - VENDITE DI NUOVE CASE SOTTO LE ATTESE A DICEMBRE
Il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti (congiuntamente
al Census Bureau) ha comunicato che nel mese di dicembre le
vendite di nuove abitazioni sono scese del 10,4% su base mensile
attestandosi a 5,36 milioni di case, contro i 5,98 milioni di
case registrato a novembre (rivisto al rialzo da 5,92 milioni).
Deluse le attese degli [...]
Leggi la notizia sul sito marketinsight.it
 

ang41

belindo
Dal 3d sul Portogallo... se non altro evidenzia che ci sono voci divergenti...

Fears over a resurgence of inflation in the euro zone are exaggerated so it is not yet time to discuss an exit from the European Central Bank's unprecedented stimulus program, Governing Council Member Francois Villeroy de Galhau said on Thursday.

German inflation may soon peak over 2 percent, the ECB's target, but it will ease back and average below 2 percent this year, Villeroy said in Munich, responding to German criticism of the ECB's exceptionally loose policies.

"It is not our aim to keep interest rates low for too long: low interest rates are not a goal in themselves, they are merely the necessary condition today for gradually returning toward our inflation target" Villeroy said.

"But, although quantitative easing will obviously not last forever, we clearly did not discuss tapering or any exit strategy."

(Reuters)

Buongiorno
i tedeschi si sono scaldati perchè il dato dell'ultimo trimestre 2016 è stato se non sbaglio 1.7% ma l'inflazione non è come un sasso che rotolo, è una fotografia, e in quel dato c'è un incremento consisitente dovuto al petrolio mentre l'infla core non è nemmeno sopra 1%,.
Dobbiamo sempre ricordarci che Draghi monitora l'infa UE non quella tedesca e l'obbiettivo 2% è molto lontano ancora e tiene conto di tutte le economie anche le periferiche che registrano dei dati molto bassi come il caso dell'Italia.

Resto sempre dell'idea che l'infla sia proporzionata alla ripresa economica e lo dico da sempre, e quella che vede la Germania altro non è che la testimonianza di ciò.
Se l'economia tira le aziende hanno la possibilità di aumentare i prezzi ma se stenta si tende a soffocare i prezzi in partenza e con quelli anche l'occupaizone e i salari, ci vuole più ripresa per vedere più inflazione anche in Italia.
 

camaleonte

Forumer storico
"
L’Occidente replica il protezionismo fiscale e la deflazione salariale, la Cina va verso la reflazione salariale e la costruzione del salario sociale globale di classe e di servizi pubblici di base, quelli che l’Occidente sta smantellando.

La contraddizione nel mercato mondiale esploderà. La Cina se ne terrà fuori: conta sulla propria domanda. Già nel 2016 c’è stata una diminuzione dell’export cinese del 7,7%, nonostante ciò quel Paese è cresciuto del 6,7%. Tutta domanda interna: quel che non ha più l’Occidente. Dilma Roussef, premier brasiliano, nel 2010, in un vertice internazionale, venuta a sapere delle misure adottate dalla Ue per affrontare la crisi, ebbe modo di dichiarare: “gli europei sono impazziti”.

L'Occidente continua a farsi la guerra tra paesi e paesi con il protezionismo fiscale e con l'economia di carta, con la guerra ai salariati e la distruzione della propria domanda che continua da decenni. Rimangono i miliardari ma ci fai poco con essi, nell'epoca della produzione di massa. Ci fai poco con i dazi, specie se questi servono unicamente a finanziare l'abbattimento delle aliquote fiscali alle multinazionali e alle imprese. Nel XXI° secolo vince chi ha la domanda, l'Occidente l'ha distrutta e le leggi del capitale ora presentano il conto. Scherzi della Storia."

Dalla de-globalizzazione esce vincente la Cina | Contropiano

Dalla de-globalizzazione esce vincente la Cina
 

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