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Roma, 17 ott. (askanews) - Fulminee precisazioni del commissario europeo al Bilancio, Guenter Oettinger dopo la lettura "aggressiva" dello Spiegel sulla lettera che lo stesso Oettinger ha preannunciato verrà recapitata all'Italia sulla manovra. Il settimanale tedesco ha sintetizzato la vicenda affermando che l'Ue "respingeva" il documento italiano,.

"La mia opinione personale, in base alle cifre, è che sia molto probabile che dobbiamo chiedere all'Italia di correggere il piano di Bilancio" ha affermato l'eurocommissario, con un post rapidamente pubblicato dal suo profilo su Tiwtter in riposta a un tweet sull'articolo dello Spiegel. "Non ho detto che c'è una decisione della Commissione sull'Italia, né che ci sia una lettera di rigetto che vine inviata domani o venerdì".

Yahoo fa ora parte di Oath

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Manovra, Oettinger precisa: "Mai parlato di rigetto" sull'Italia
 
Balzo scorte Usa, petrolio Wti scivola sotto i 70$
Balzo oltre le attese delle scorte di greggio degli Stati
Uniti. I dati diffusi dall'Energy Information Administration
(EIA) evidenziano un aumento delle scorte di 6,5 milioni di
barili nella settimana al 12 ottobre. Le stime erano di un
accumulo di 1,6 milioni di barili, dopo una costruzione di
quasi 6 milioni di barili nella settimana precedente. I future
sul greggio Brent negoziati a Londra hanno accelerato al
ribasso con un calo di oltre il 2% sotto quota 80 dollari.
Breve discesa sotto quota 70 dollari invece per il WTI che ora
segna un calo del 2,56% a quota $ 70,11 al barile. Milano,
Finanza.com
 
Incollo la parte dell'articolo che reputo interessante:

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Prendiamo l’Italia. La misura che su tutti i giornali e le TV viene presa a indicatore del rischio di azioni e debito è indubbiamente lo spread, vale a dire il differenziale di rendimento tra il BTP a 10 anni e l’equivalente BUND tedesco, che si è impennato di un centinaio di punti base dai livelli post-elezioni del 4 marzo fino a superare i 250 punti base. Questo vuol dire che gli investitori prezzano il premio di rischio sull’Italia attorno al 3% sulla scadenza dei 10 anni rispetto allo 0,5% di cui si accontentano se si parla di Germania. Ma è lo stesso premio più o meno che esigono sulla stessa scadenza dal Tesoro degli Stati Uniti, prima potenza mondiale non certo a rischio default. Ed è molto di meno di quello che gli stessi investitori chiedono allo stato dell’Illinois, il cui debito rende poco meno del 5%, con uno spread rispetto al debito federale di un paio di cento punti base. E sì, perché lo spread non esiste solo in Europa. Anche in America fa una differenza prestare soldi all’Illinois o all’Alabama piuttosto che al Texas, alla Florida o direttamente a Washington.

PARTIRE DAL DEBITO ACCUMULATO DALLA BCE
Invece di fare la maestrina su tariffe e clima agli americani, come nel G7 appena finito in Canada, l’Europa dovrebbe mettersi al lavoro per costruire una vera unione monetaria, basata su fisco federale e emissione di debito federale. Quest’ultimo prezzerebbe in termini di rendimento il rischio Eurozona mentre il debito dei singoli stati prezzerebbe il rischio paese, con l’Italia nella parte dell’Illinois e la Germania in quella del Texas. Il punto di partenza potrebbe essere proprio il vituperato progetto di utilizzare il debito accumulato dalla BCE durante il QE, improvvidamente reso pubblico in modo maldestro durante le trattative per la formazione del governo italiano. Quel debito, non solo italiano ma di tutti, a partire dalla Germania, potrebbe essere rinnovato a scadenza con l’emissione di Eurobond. Non sarebbe un favore ai più indebitati ma un cambio di regime, che andrebbe ovviamente accompagnato da un adeguamento delle entrate fiscali comunitarie e dall’unione bancaria. Il risultato sarebbe un’Europa a due velocità per quanto riguarda il costo di finanziamento dei singoli stati, come abbiamo visto accade già in America, ma senza mettere a rischio la stabilità del sistema. Il fondo di emergenza proposto da Draghi potrebbe essere utilizzato per intervenire a favore di stati che entrassero in sofferenza a livello di debito nazionale."

Spread, l’Illinois se la passa molto peggio dell'Italia

Spread, l’Illinois se la passa molto peggio

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Messo in prospettiva, il differenziale di rendimento del debito italiano è molto meno drammatico di quanto sembri. Il dramma vero è un’Europa che non fa passi avanti verso l’unione finanziaria.

 
"«Di quali significative deviazioni parla il signor Juncker? Del 10,5% di deficit spagnolo l'anno in cui l'Italia, in piena recessione, rispettava il vincolo del 3%? O forse si riferisce al sistematico sforamento del vincolo da parte della Francia negli ultimi 10 anni? O forse ancora si sta riferendo al mancato rispetto delle regole sul surplus commerciale da parte di Germania e Olanda? È l'ora di farla finita con questi toni da bullo. Le istituzioni europee non possono essere usate in questo modo da questi signori. Forse è arrivato il momento che chi occupa certe posizioni di rilievo inizi a rispondere personalmente dei danni che provoca. Non è accettabile che sia concesso a questo signore e agli altri Commissari europei di intervenire per alterare scientemente l'andamento del mercato. Nonostante la burocrazia europea tenti di distruggere l'Europa, la voglia di cambiamento dei popoli europei glielo impedirà».


*Deputato del M5S, Commissione Affari esteri. Post Facebook del 16 ottobre 2018

"Juncker destabilizza i mercati. Ne risponda!"
 
Abbiamo copiato quasi tutto dall'America, spesso anche in finanza, si legge : quello che succede di là succederà anche da noi ma non siamo stati capaci o non abbiamo voluto copiare le cose principali che riguarda in particolare proprio l'unione finanziaria.
Così, ci teniamo sta palla al piede che è lo spread...!
 
Incollo la parte dell'articolo che reputo interessante:

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Prendiamo l’Italia. La misura che su tutti i giornali e le TV viene presa a indicatore del rischio di azioni e debito è indubbiamente lo spread, vale a dire il differenziale di rendimento tra il BTP a 10 anni e l’equivalente BUND tedesco, che si è impennato di un centinaio di punti base dai livelli post-elezioni del 4 marzo fino a superare i 250 punti base. Questo vuol dire che gli investitori prezzano il premio di rischio sull’Italia attorno al 3% sulla scadenza dei 10 anni rispetto allo 0,5% di cui si accontentano se si parla di Germania. Ma è lo stesso premio più o meno che esigono sulla stessa scadenza dal Tesoro degli Stati Uniti, prima potenza mondiale non certo a rischio default. Ed è molto di meno di quello che gli stessi investitori chiedono allo stato dell’Illinois, il cui debito rende poco meno del 5%, con uno spread rispetto al debito federale di un paio di cento punti base. E sì, perché lo spread non esiste solo in Europa. Anche in America fa una differenza prestare soldi all’Illinois o all’Alabama piuttosto che al Texas, alla Florida o direttamente a Washington.

PARTIRE DAL DEBITO ACCUMULATO DALLA BCE
Invece di fare la maestrina su tariffe e clima agli americani, come nel G7 appena finito in Canada, l’Europa dovrebbe mettersi al lavoro per costruire una vera unione monetaria, basata su fisco federale e emissione di debito federale. Quest’ultimo prezzerebbe in termini di rendimento il rischio Eurozona mentre il debito dei singoli stati prezzerebbe il rischio paese, con l’Italia nella parte dell’Illinois e la Germania in quella del Texas. Il punto di partenza potrebbe essere proprio il vituperato progetto di utilizzare il debito accumulato dalla BCE durante il QE, improvvidamente reso pubblico in modo maldestro durante le trattative per la formazione del governo italiano. Quel debito, non solo italiano ma di tutti, a partire dalla Germania, potrebbe essere rinnovato a scadenza con l’emissione di Eurobond. Non sarebbe un favore ai più indebitati ma un cambio di regime, che andrebbe ovviamente accompagnato da un adeguamento delle entrate fiscali comunitarie e dall’unione bancaria. Il risultato sarebbe un’Europa a due velocità per quanto riguarda il costo di finanziamento dei singoli stati, come abbiamo visto accade già in America, ma senza mettere a rischio la stabilità del sistema. Il fondo di emergenza proposto da Draghi potrebbe essere utilizzato per intervenire a favore di stati che entrassero in sofferenza a livello di debito nazionale."

Spread, l’Illinois se la passa molto peggio dell'Italia

Spread, l’Illinois se la passa molto peggio

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Messo in prospettiva, il differenziale di rendimento del debito italiano è molto meno drammatico di quanto sembri. Il dramma vero è un’Europa che non fa passi avanti verso l’unione finanziaria.


C'è veramente qualcuno che pensa che abbia senso paragonare i tassi del btp col treasury?
 
Salvini e Di Maio replicano a Oettinger: manovra non cambia, lasciateci lavorare
Reuters
ROMA (Reuters) - I due vicepremier, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, hanno replicato alle dichiarazioni del commissario europeo al Bilancio, Guenther Oettinger, secondo cui la manovra italiana non sarebbe in linea con le regole europee.

"Oettinger e tutti i commissari europei dovrebbero iniziare a comportarsi da persone serie e mordersi la lingua tre volte prima di fare dichiarazioni", ha scritto Di Maio sul suo profilo Facebook (NASDAQ:FB).

Da Mosca, parlando di fronte a una platea di imprenditori riuniti da Confindustria Russia, Salvini ha aggiunto: "Leggo le dichiarazioni di Oettinger e ribadisco con un smettetela di invadere il campo altrui, lasciate che il governo italiano lavori".

Secondo le dichiarazioni riportate da "Spiegel Online", Oettinger avrebbe confermato che il progetto di bilancio italiano per il 2019 non sarebbe in linea con le regole Ue, aggiungendo che una lettera del Commissario economico, Pierre Moscovici, sarebbe arrivata a Roma giovedì o venerdì.

Su Twitter, però, Oettinger ha poi smentito di aver dichiarato che l'esecutivo Ue ha già deciso di bocciare il documento programmatico di bilancio presentato dal governo italiano, negando di aver detto che la Commissione invierà una lettera all'Italia questa settimana, ma aggiungendo che probabilmente chiederà a Roma delle correzioni.
Reuters
 
sì..perchè se devo comprare italia che rende meno..allora mi compro un bond usa...
Insomma, non è la stessa cosa.
Uno è in euro, l'altro in dollari.
Per fare il paragone dovresti usare un bond italiano in dollari, mi pare ce ne sia qualcuno (l'ho letto altrove), e rende molto di più della controparte in euro.
 

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