ROMA (Reuters) - Bankitalia taglia la stima di crescita del 2019 a +0,6 dal +1% indicato a metà dicembre, e suggerisce che l'economia italiana sia tornata in recessione tecnica nel secondo semestre del 2018.
Secondo le informazioni finora disponibili, in autunno "l'attività potrebbe essersi ulteriormente contratta" dopo il -0,1% registrato nei mesi estivi", si legge nel Bollettino economico pubblicato oggi.
Nella media del 2018 la dinamica dell'attività manifatturiera avrebbe rallentato all'1,7% dal 3,1 del 2017.
Il quadro previsivo per i prossimi anni si basa sui dati successivi al 27 novembre 2018 e proietta il Pil a +0,9% dal precedente +1,1% nel 2020 mentre il 2021 è confermato a +1%.
Il governo Lega-M5s indica una crescita dell'1% nel 2019, dell'1,1% nel 2020 e dell'1% nel 2021.
Le nuove stime, spiega Bankitalia, sono soggette a "rischi al ribasso" legati all'eventualità di un nuovo rialzo dei rendimenti sovrani, a un più rapido deterioramento delle condizioni di finanziamento del settore privato e a un ulteriore rallentamento della propensione a investire delle imprese.
"Un più accentuato rientro delle tensioni sui rendimenti dei titoli di Stato potrebbe invece favorire ritmi di crescita più elevati", spiega il bollettino.
L'inflazione espressa dall'indice Ipca, vista scendere all'1% nel 2019 dall'1,2% del 2018, dovrebbe accelerare a +1,3% nel 2020 e a +1,6% nel 2021.
Il quadro di finanza pubblica conferma le stime del governo. Bankitalia spiega infatti che le informazioni preliminari sono coerenti con una riduzione dell'indebitamento netto nel 2018 rispetto all'anno precedente. Il rapporto tra il debito e il prodotto sarebbe invece lievemente aumentato.
Il governo ha indicato un obiettivo di deficit all'1,9% del Pil nel 2018 dal 2,4% dell'anno precedente, con un rapporto debito/Pil in rialzo al 131,7%.
Scritto da: Reuters