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Giovani lavoratori a rischio povertà in Europa
Giovani lavoratori a rischio povertà in Europa



Nel 2017 la percentuale di lavoratori tra i 18 e i 24 anni a rischio di povertà nell’Unione europea (UE) è stata stimata all’11,0% (l’Italia è di poco sopra la media, 12,3%), -1,1% rispetto al 2016. La percentuale è diminuita ogni anno dal picco del 2014 (12,9%).

La più alta percentuale di giovani lavoratori a rischio di povertà nel 2017 era in Romania (28,2%), seguita da Lussemburgo (20,0%), Danimarca (19,1%), Spagna (19,0%) ed Estonia (18,4 %). Al contrario, tre Paesi con tassi inferiori al 5% sono Repubblica Ceca (1,5%), Slovacchia (3,8%) e Finlandia (4,2%).

Giovani lavoratori a rischio povertà in Europa - Borsa Investimenti
 
marketinsight.it - APPUNTAMENTO MACRO DI OGGI (23/01/2019)
Ore 0:50 Giappone: Bilancia commerciale, dicembre Ore 5:30,
Giappone: Indice di tutte le attività industriali, novembre Ore
7:00, Giappone: Ordini macchine utensili, gennaio Ore 8:45,
Francia: Fiducia nella manifattura, gennaio Ore 13:00, Usa:
Richieste mutui ipotecari, settimanale Ore 16:00, Eurozona:
Fiducia dei consumatori, gennaio Ore 16:00, Usa: Indice
manifatturiero Fed di[...]


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marketinsight.it - FRANCIA - A GENNAIO LA FIDUCIA DELLE IMPRESE MANIFATTURIERE SCENDE A 103 PUNTI
Si affievolisce a gennaio il sentiment delle imprese
manifatturiere francesi. Secondo l'Ufficio Statistico Nazionale
Francese (INSEE), l'indice relativo al sentiment della
manifattura è sceso a 103 punti, poco sotto il livello di
dicembre (104 punti), in linea con quanto atteso dagli
analisti.


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Bce: nel meeting di domani prevarrà la prudenza, pesano dati su produzione industriale (analisti)
La Banca centrale europea (Bce) tornerà a riunirsi domani.
Alla vigilia del meeting, Gero Jung, capo economista di
Mirabaud AM, si attende che il presidente Mario Draghi mantenga
un tono inequivocabilmente più accomodante, con la valutazione
dei rischi da parte del consiglio direttivo che probabilmente
includerà "rischi di ribasso" nello scenario di riferimento
della Bce. "I sondaggi Pmi relativi al mese di gennaio che
verranno rilasciati questa settimana saranno un indicatore
importante dell’attività economica del primo trimestre - spiega
l'economista -. Le cifre recenti, soprattutto quelle della
produzione industriale, sono state deboli e i dati pubblicati
finora lasciano presagire che per il futuro non ci sarà una
ripresa significativa dell’attività economica". Di conseguenza
sul fronte della politica monetaria, la Bce "è certamente
destinare a restare prudente. Non prevediamo, infatti,
cambiamenti di politica monetaria fino alla fine dell'anno".
Milano, Finanza.com
 
Grafici cambi:

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