Buongiorno.
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“C’è però un secondo punto, globale, un punto di cambiamento di politica economica”, prosegue Brera, “Larry Summers, in un paper scritto a gennaio, lo dice chiaramente: prima di tutto ci dice che i parametri di Maastricht, con questi livelli di tassi d’interesse, perdono di valore e significato, perché la sostenibilità del debito, essendo questo meno caro, è ovviamente migliorata. Summers ci dice anche che per i Paesi come l’Italia, che hanno un altissimo livello di debito sul pil, l’unico modo per abbattere quel livello è fare più debito, quindi espandere il deficit, a patto che il debito generi una crescita superiore al tasso di finanziamento del debito stesso”, prosegue il cio di Kairos.
Chiaramente, “non si lavora più su un’austerity spinta e su tagli ma c’è un’aria di neo-keynesianesimo in giro, cioè investimenti pubblici, ricerca di una crescita superiore al tasso di interesse a cui ci si indebita. Torna Keynes, in Italia tornano le teorie di Federico Caffè, di cui Mario Draghi è stato allievo. Torna Keynes chiaramente in questo paper di Summers, che ha partecipato attivamente alla politica economica americana degli ultimi anni, dettando regole e paletti e quello sarà il piano su cui Biden si orienterà e questo aiuta molto i Paesi che hanno un alto livello di debito”.
Secondo il cio di Kairos, Draghi potrà regalare al Paese quella stabilità politica mai avuta prima. L’auspicio è che il mercato italiano diventi un porto in grado di attrarre investitori. Con i tassi ai minimi e i fondi del Recovery plan non bisogna lasciarsi sfuggire l’occasione per tornare grandi
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Brera (Kairos): con Draghi ritorna Keynes, l’Italia vivrà il suo Rinascimento
Secondo il cio di Kairos, Draghi potrà regalare al Paese quella stabilità politica mai avuta prima. L’auspicio è che il mercato italiano diventi un porto in grado di attrarre investitori. Con i tassi ai minimi e i fondi del Recovery plan non bisogna lasciarsi sfuggire l’occasione per tornare grandi