Titoli di Stato Italia Trading Titoli di Stato

(Teleborsa) - Raggiungono nuovi record i prezzi alla produzione in Germania. Secondo l'Ufficio Federale di Statistica tedesco, i prezzi all'industria hanno registrato a luglio 2022 un incremento annuo del 37,2% dopo il +32,7% del mese precedente e contro il +32% atteso dagli analisti.

Su base mensile, i prezzi hanno segnato una variazione pari a +5,3%, in accelerazione rispetto al +0,6% di giugno e superiore rispetto al +0,6% stimato dal mercato.

Si tratta degli aumenti più alti mai registrati dall'inizio dell'indagine statistica nel 1949.

I prezzi dell'energia sono saliti del 105% rispetto al luglio 2021, soprattutto a causa dell'aumento dei prezzi del gas naturale (+163,8% rispetto all'anno precedente) e dell'elettricità (+125,4% su anno).




1660897330482.jpg
Leggi la notizia sul sito teleborsa.it

Emissione News: 2022-08-19 10:17:15
 
(Teleborsa) - L'ammontare dei titoli di Stato italiani in portafoglio agli investitori esteri è sceso di 2,9 miliardi di euro a giugno, dopo la flessione per 11,7 miliardi di euro registrata in maggio e quella per 17,2 miliardi di euro di aprile. Sostanzialmente piatti (-61 milioni di euro) gli investimenti di portafoglio esteri in titoli privati italiani (escluse obbligazioni bancarie). Calano di 719 milioni di euro gli investimenti di
portafoglio esteri in obbligazioni bancarie italiane. Lo comunica la Banca d'Italia nella pubblicazione "Bilancia dei pagamenti e posizione patrimoniale sull'estero".

Nei dodici mesi terminanti in giugno 2022 il surplus di conto corrente dell'Italia è stato pari a 9,2 miliardi di euro (lo 0,5 per cento del PIL), da 71,4 miliardi nello stesso periodo dell'anno precedente. Il calo è quasi interamente dovuto alla riduzione dell'avanzo mercantile (15,0 miliardi, da 75,0), che continua a risentire del maggiore deficit energetico. Vi hanno lievemente contribuito anche la diminuzione del surplus dei redditi primari (21,4 miliardi, da 24,2) e il peggioramento del deficit dei servizi (-9,8 miliardi, da -8,1). Si è per contro ridotto il disavanzo dei redditi secondari (-17,3 miliardi, da -19,8).

Nei dodici mesi terminanti in giugno 2022 il conto finanziario ha registrato un aumento di attività nette sull'estero pari a 5,0 miliardi di euro (da 71,3 miliardi nello stesso periodo dell'anno precedente). Ai saldi positivi degli investimenti di portafoglio (201,6 miliardi) e delle riserve ufficiali (19,0 miliardi) si sono contrapposti quelli negativi dei derivati (-3,5 miliardi), degli investimenti diretti (-8,4 miliardi) e, soprattutto, degli "altri investimenti" (-203,8 miliardi).

In giugno 2022 le attività nette sull'estero sono aumentate di 13,1 miliardi, riflettendo acquisti netti in tutti i principali comparti. Sono cresciuti i titoli di portafoglio esteri (per 4,3 miliardi, quasi esclusivamente titoli di debito a lungo termine), gli "altri investimenti" (per 7,3 miliardi) e, in misura minore, anche gli investimenti diretti (per 0,8 miliardi).

In giugno 2022 le passività nette sull'estero sono aumentate di 5,8 miliardi. I disinvestimenti negli investimenti diretti (-1,9 miliardi) e nei titoli di portafoglio italiani (-3,5 miliardi, largamente ascrivibili al settore pubblico) sono stati più che compensati dall'incremento nella voce "altri investimenti" (11,2 miliardi), dovuto sostanzialmente a un ampliamento del saldo debitorio su TARGET2 (30,8 miliardi), parzialmente controbilanciato da una riduzione della passività del settore privato (-22,7 miliardi).

1660903229998.jpg
Leggi la notizia sul sito teleborsa.it

Emissione News: 2022-08-19 11:46:26
 
(Teleborsa) - Il dollaro torna vicino alla parità sull'euro, scambiando ai massimi in un mese, dopo che diversi policymaker della Banca centrale americana hanno parlato di ulteriori aumenti aggressivi del tassi di interesse, in quanto la FED è ancora impegnata a combattere l'inflazione. "I recenti commenti della FED hanno fornito un quadro più equilibrato dopo la lettura accomodante dei mercati sugli ultimi verbali del FOMC", hanno notato gli analisti di ING, secondo i quali la domanda più importante non sarà se si passerà a un ritmo più lento, ma se questo cambierà l'endpoint. "Questo è meno chiaro ed è improbabile che venga data una risposta presto", sottolineano.

I mercati avevano inizialmente risposto positivamente alla pubblicazione dei verbali dell'ultimo meeting della Banca centrale americana, dai quali è emerso che ci potrebbero essere tassi alti per un lungo periodo per combattere l'inflazione. Tuttavia, nonostante la FED abbia evidenziato la "poca evidenza" che le pressioni inflazionistiche si stiano attenuando, faceva emergere la possibilità di un rallentamento nel ritmo dei rialzi.

Questa narrativa è cambiata nelle ultime ore, quando diversi funzionari della FED hanno parlato della necessità di ulteriori aumenti aggressivi dei tassi. La presidente della Federal Reserve Bank di San Francisco, Mary Daly, ha inoltre esplicitamente contrastato l'idea che i primi tagli dei tassi potrebbero avvenire subito dopo che la FED ha spinto i tassi in territorio restrittivo per raggiungere i suoi obiettivi di inflazione.

Toni più aggressivi sono arrivati anche dal presidente della FED di Minneapolis, Neel Kashkari, che vede ancora diverse strada da fare sui tassi, anche se ciò rende più probabile una recessione. James Bullard è stato più esplicito nel propendere per un altro più ampio aumento di 75 punti base a settembre. Bullard ha anche frenato sul rallentamento dell'inflazione: "La strada per mettere sotto controllo l'inflazione è lunga, che l'inflazione abbia toccato il picco è una speranza non ancora suffragata dai dati".

Il cambio EUR/USD si attesta a 1,0050 alle 13.35 ora italiana. Il rafforzamento del dollaro non è comunque solo nei confronti dell'euro. L'US dollar index, un indice del valore del dollaro statunitense in relazione a un paniere di valute straniere, scambia ai massimi in oltre un mese. Il dollar index si muove in rialzo dello 0,49% a quota 108,01.

1660909832358.jpg
Leggi la notizia sul sito teleborsa.it

Emissione News: 2022-08-19 13:38:00
EUR - USD : Charts
 
Il dollaro forte: la Federal Reserve statunitense ha cambiato radicalmente le “regole del gioco” che hanno governato i processi dell'economia globale e del sistema finanziario negli ultimi anni. È probabile che la correzione della rotta travolgerà finanziariamente molti paesi in via di sviluppo: il risultato potrebbero essere fallimenti nazionali, indebolimento del commercio mondiale e una nuova crisi finanziaria.

Primi sintomi della crisi


Le prime crisi sono già scoppiate . Soprattutto, il crollo economico e politico e l'insolvenza dello Sri Lanka hanno fatto notizia. Un certo numero di altri governi stanno anche cercando di ottenere prestiti di emergenza dal FMI per evitare il fallimento. E questi stati sono i primi di una catena la cui spirale discendente sembra inarrestabile.


L'intero articolo è disponibile solo per i nostri abbonati prem


Inversione dei tassi di interesse: il dollaro forte sta diventando un problema





19.08.2022 11:56

Il cambio di politica monetaria negli USA potrebbe portare a fallimenti nazionali e una nuova crisi finanziaria.
 
Le forniture di gas alla Germania durano meno di tre mesi





17/08/2022 11:33

Anche se la Germania riesce a riempire completamente le sue riserve, il gas non durerà nemmeno tre mesi se la Russia chiuderà il rubinetto.
GREGORIO UHLIG
 
Il clima dei consumatori britannici scende ai minimi storici, l'esperto parla di "disperazione"





19/08/2022 09:34

Vista l'elevata inflazione, l'umore d'acquisto degli inglesi è peggiore che mai. "Far quadrare i conti è diventato un incubo", afferma un esperto.
 
(Alliance News) - Il rendimento del decennale italiano è calato lievemente alla chiusura degli scambi di venerdì, con lo spread con il benchmark tedesco che tocca quota 226 punti base, in aumento dell'1,9% rispetto a giovedì. Il BTP a 10 anni a fine giornata segna un rendimento del 3,482%, giù dello 0,3% rispetto a ieri e con massimo intraday del 3,533% e minimo del 3,394%. I Credit Default Swap a cinque anni sui bond governativi italiani valgono ora 145,3, con probabilità implicita di default del 2,4%. Il Bund a 10 anni della Germania registra uno yield dell'1,220%, in calo dello 0,9% rispetto a ieri e con massimo intraday dell'1,242% e minimo dell'1,100%. Altrove, in Europa, il decennale francese segna un rendimento dell'1,794% mentre il benchmark britannico ha uno yield del 2,426%. In USA, il T-Note mostra invece un rendimento del 2,978%, in aumento del 3,4% rispetto a giovedì e muovendosi tra un massimo del 2,998% e un minimo del 2,875%. Di Giuseppe Fabio Ciccomascolo; [email protected] Copyright 2022 Alliance News IS Italian Service Limited. Tutti i diritti riservati.

Emissione News: 2022-08-19 18:45:44
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto