(Teleborsa) - A causa di un "mix tossico di alta inflazione e crescita fiacca", questo inverno più della metà dei paesi dell'area euro sperimenterà una recessione tecnica, con almeno due trimestri consecutivi di contrazione". Questo il quadro tracciato dal
Fondo Monetario Internazionale
nel
rapporto "La nebbia della guerra offusca l'outlook europeo". Prevista una
recessione tecnica anche per Germania e Italia che - secondo le stime dell'istituto di Washington - registreranno "tre trimestri consecutivi di crescita negativa dal terzo trimestre del 2022".
Per l'
Italia il Fondo conferma una
crescita del 3,2% quest'anno ma una contrazione dello 0,2% nel 2023, sebbene seguita da un rimbalzo dell'1,3% nel 2024. "I consumi privati si sono già contratti nel primo trimestre del 2022 in Italia, Spagna e Francia e, nonostante il recupero durante l'estate, sono previsti rimanere deboli nella seconda metà dell'anno", afferma l'Organismo internazionale sottolineando che la situazione europea potrebbe rivelarsi peggiore delle attese nel caso di uno stop del gas russo e di un inverno caratterizzato da temperature particolarmente basse. I paesi dell'Europa centrale e orientale sarebbero in questo contesto i più vulnerabili e potrebbero registrare una perdita del prodotto interno lordo del 3% rispetto allo scenario di base, ma anche altri paesi (come l'Italia) potrebbero sperimentare" significative perdite di PIL.
Nello scenario descritto dal Fmi la
politica di bilancio deve di conseguenza fare i conti con la necessità di ricostituire lo spazio fiscale e aiutare la politica monetaria a combattere l'inflazione, con l'obiettivo di aiutare a mitigare il "brutale impatto dei più elevati prezzi dell'energia sulle persone e sulle aziende", spiega
Alfred Kammer, il responsabile del Dipartimento europeo del Fondo monetario, osservando come la "forza, il coordinamento e la solidarietà hanno fatto emergere l'Europa fuori dalla crisi del Covid".
Per combattere la corsa dell'inflazione
le banche centrali delle economie avanzate dell'Europa, inclusa l'area euro, dovrebbero portare avanti una politica monetaria più stringente probabilmente anche nel 2023 a meno che l'attività e l'inflazione non si indeboliscano nel frattempo più del previsto. "Continuare ad alzare i tassi di interesse è - evidenzia Kammer - al momento un'assicurazione contro rischi che richiederebbero risposte dalle banche centrali ancora più forti e dolorose andando avanti"
Leggi la notizia sul sito
teleborsa.it
Emissione News: 2022-10-24 10:11:48