Brexit: Juncker, Gb considerata come uno Stato terzo in caso uscita da Ue
Intervista presidente Commissione Ue a quotidiano 'Le Monde'
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Parigi, 20 mag - Il Regno
Unito "dovra' accettare di essere considerato uno Stato
terzo" se uscira' dall'Ue. Lo ha detto in un'intervista al
quotidiano 'Le Monde' il presidente della Commissione Ue,
Jean-Claude Juncker. "Se i cittadini britannici dovessero
dire no (all'Ue, in occasione del referendum del 23 giugno
ndr), cosa che non auspico, il percorso comunitario non
continuera' come in passato", ha affermato Juncker, per il
quale il Regno Unito, in caso di no all'Ue, "dovra' accettare
di essere considerato come uno Stato terzo. Se la Gran
Bretagna uscira' dall'Europa si tireranno le conclusioni. Noi
come loro. Non e' una minaccia, ma le nostre relazioni non
saranno piu' quelle di oggi". Commentando la seconda tornata
delle elezioni presidenziali in Austria, che potrebbero
concludersi con la vittoria di un candidato di estrema
destra, Juncker ha affermato: "gli austriaci potranno non
apprezzare, ma non mi importa: con l'estrema destra non e'
possibile ne' discutere ne' dialogare". Quanto alla crisi dei
migranti, Juncker ha ribadito la necessita' di creare un
corpo di guardie alle frontiere di terra e di mare
dell'Europa. "Vorrei che il Consiglio europeo, che e'
d'accordo in linea di principio, organizzasse questa
protezione delle frontiere esterne. Abbiamo commesso un grave
errore nell'organizzazione di Schengen sottovalutando questa
necessita'. Non si tratta di rendere l'Europa una fortezza".
Juncker ha infine esortato la Francia a impegnarsi di piu'
nei confronti dell'Europa. "Amo troppo la Francia per non
poterne vederne le debolezze. La Francia, a cui piace
dividersi su tutto, dovrebbe evitare di farlo sull'Europa.
Deve portare avanti un discorso, lanciare un messaggio e
difendere una certa idea dell'Europa. Se dal Paese giungesse
un messaggio coerente, avrebbe un effetto importante rispetto
ai discorsi in Gran Bretagna".