Titoli di Stato Italia Trading Titoli di Stato

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Tokyo, 24 giu -
La Banca centrale del Giappone ha gia' emesso un comunicato
in cui dichiara di essere pronta a fornire liquidita'
addizionale agli operatori che ne avessero bisogno, compreso
il ricorso agli esistenti accordi di swap con altre banche
centrali, a partire dalla Federal Reserve. 'La Banca del
Giappone, in stretta cooperazione con le rilevanti autorita'
nazionali e straniere, continuera' a monitorare con cura
l'impatto del referendum (britannico) sui mercati finanziari
globali', ha aggiunto, facendo intendere che non si escludono
misure coordinate tra autorita' monetarie di diversi Paesi.
Molti leader dei principali gruppi asiatici si erano espressi
in favore della permanenza nella Ue di Londra. I giapponesi
hanno considerato la Gran Bretagna un ottimo posto per fare
investimenti (1.021 aziende presenti, seconda destinazioen
dopo gli Usa) in quanto piattaforma per l'intero mercato
europeo. Un sondaggio del Nikkei rivela che nessuna impresa
giapponese si aspetta qualcosa di positivo dal Brexit, mentre
in molti temono conseguenze variamente negative.
In Asia il Brexit e' considerato non solo, sul breve, una
pugnalata ai mercati globali fragili, ma un colpo alla
globalizzazione: la prospettiva di una Europa frammentata
rende il vecchio continente meno attraente per investimenti e
commerci e fa diventare probabile un rallentamento economico
globale che colpira' tutti.
(www.ilsole24ore.com)
 
di Michele Geraci*
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Milano, 24 giu - Il popolo
del Regno Unito ha scelto di lasciare l'Unione Europea. Una
decisione storica le i cui risultati saranno chiare soltanto
negli anni a venire. Una brutta sveglia per Bruxelles, forse
una buona notizia per l'Europa - se si dara' da fare a
sistemare la baracca - ma Brexit e' anche un brutta sveglia
per la Cina che ha sempre sostenuto apertamente di volere un
Europa unita, una Europa forte, che superi le crisi, un
Europa che abbia un forte mercato interno, un Europa stabile
che possa essere di sostegno per lo sviluppo degli interessi
internazionali della Cina. Tuttavia, nonostante tali proclami
ufficiali, esiste un motivo piu' subdolo per cui la Cina
sostiene un Europa unita: la Cina vuole un'Unione unita e
sempre piu' estesa perche' usa, a proprio vantaggio, a turno,
ciascuno dei 28 stati membri per accedere al mercato
comunitario, forgiare accordi bilaterali per poi penetrare
negli altri 27 paesi per 'diritto'. E cosi', si cerca
l'anello piu' debole dove far pressione, ottenere concessioni
e strumentalizzare tali accordi bilaterali a guisa di 28
potenziali cavalli di Troia. Cosi', se non riesce ad
acquistare il porto di Taranto, prende il Pireo; se il
settore energia in Francia e' impervio, allora si va in Gran
Bretagna. Se per ottenere un passaporto tedesco la fila e'
lunga, cosi' non e' (o non era) a Malta o Portogallo. La
realta' dovrebbe suggerire che le politiche comunitarie siano
uguali da paese a paese, ma la pratica suggerisce che esiste
sempre un anello debole che guarda da un'altra parte quando
e' utile per motivi domestici. Nulla di cui scandalizzarsi.
Tra pochi mesi, l'Unione Europea dovra' pronunciarsi sul
concedere o meno alla Cina lo status di Economia di Mercato
(MES). La Gran Bretagna sarebbe stata a favore, mentre paesi
piu mediterranei, come l'Italia, si mostrano contrari. Da
domani, la Cina non ha soltanto perso un cavallo di Troia
qualsiasi, ma il partner piu' importante ed aperto verso gli
investimenti Cinesi. Sul lato finanziario, gli effetti per la
Cina si mostrano limitati: al contrario di tante altre borse
asiatiche, Shanghai ha perduto soltanto il 2% a conferma che
il mercato di Shanghai resta un'entita' a se nel mondo della
finanza internazionale. Gli scettici, pero', temono che anche
la relazione privilegiata che la City di Londra ha con
Pechino, come centro principale per il trading del RMB ed
altre iniziative, possa, da oggi, venire messo in discussione
e che Francoforte prenda in mano le redini della finanza
Europea. Un ipotesi surreale che confronta una metropoli
internazionale ricca di cultura con una cittadina e chi, come
il sottoscritto, abbia lavorato in finanza a Londra e a
Francoforte comprende benissimo. Londra si avviava gia' ad
essere il centro della finanza mondiale gia' negli anni
settanta e la sua posizione si e' addirittura rafforzata
negli ultimi vent'anni, dopo aver detto no all'Euro.
Dalla notizia che arriva da Londra e dagli echi secessionisti
di altri paesi (Olanda in primis), spero che cio' porti ad
una vera riforma della EU, che i tecnocrati si sveglino da un
lungo torpore decennale e comprendano che unione economica ed
unione politica sono due cose molto diverse da loro e che
l'Europa e' pronta per la prima, ma non per la seconda.
L'Inghilterra oggi non e' uscita per motivi economici, ma
politici, di sovranita' nazionale, di controllo del proprio
territorio e della popolazione. E' per questo che, anche a
fronte di previosioni di apocallise economica, gli inglesi
hanno detto lo stesso 'Leave'. La sterlina oggi e' crollata,
il che rende una vacanza studi a Oxford questa estate molto
piu' economica di prima e forse anche i prezzi
dell'immobiliari diventano 10% meno cari in una notte! Ecco,
l'economia si auto-assesta. L'Inghilterra ha una
flessibilita' che la terra' a galla. Chi, invece, dipende
dall'Inghilterra, deve stare in guardia
*Head of China Economic Policy Program and Ass't Prof of
Finance - Nottingham University Business School, China
 
Buongiorno

Brexit, il Regno Unito dice addio allʼUnione europea. Cameron si dimette: "Nuovo premier entro ottobre"
 
E si tratta di “profezie” scritte e pubblicate assai prima della nascita ...
Anno 1990, Camera dei Comuni. La Lady di ferro risponde così al deputato liberaldemocratico Alan Beith che chiede a Margaret Thatcher se vuole continuare a combattere contro l’euromoneta e una banca centrale
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(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Milano, 24 giu - La Bce
ha assegnato circa 400 miliardi di euro (399,3 miliardi, per
la precisione) di fondi a 4 anni a 514 banche nell'ambito del
programma Tltro II, la prima delle quattro nuove aste di
liquidita' previste per quest'anno.
Il nuovo programma varato a marzo dall'istituto centrale
prevede un pacchetto di misure espansive per rilanciare
l'economia e l'inflazione. Il tasso del denaro offerto con il
Tltro II e' pari a zero, ma le banche potrebbero vedersi
riconosciuta addirittura una remunerazione per i fondi presi
a prestito nel caso aumentino i prestiti a imprese e
famiglie.
I 400 miliardi chiesti oggi dagli istituti si confrontano con
i 370 miliardi di fondi restituiti la scorsa settimana e
rivenienti dal programma Tltro 1 che aveva condizioni meno
vantaggiose.
 
E si tratta di “profezie” scritte e pubblicate assai prima della nascita ...
Anno 1990, Camera dei Comuni. La Lady di ferro risponde così al deputato liberaldemocratico Alan Beith che chiede a Margaret Thatcher se vuole continuare a combattere contro l’euromoneta e una banca centrale
Vedi l'allegato 383781
Si braga non è questione di prendersi una denuncia anche perchè ho risentito la piccola intervista di stasera al già ministro ed ha esordito che LE COSE SI METTONO A POSTO ..E GLI SCAMBI CON LA GRAN BRETAGNA NON GRAVANO PIU' DI TANTO(mi sembra di fare un sogno ad occhi aperti) ..la potrei anche azzardare la critica verso il ministro ma non mi va di dibattere con gente che dice una parola e dopo un'ora la cambia,tanto per darsi un contegno,anche perchè prendono tre quattro pensioni e non gliene può fregare di meno..!!Il ministro Prodi del '98 disse che l'euro era una cosa doverosa ed irreversibile ma non aveva fatto i conti con il cambio(cosa direi molto semplice che capisco anche io)..glielo sconsigliò anche un certo Helmut Kohl di non prendere parte alla unione europea perchè NON avevamo i numeri!! Prodi: Perché l'Europa e l'Italia non funzionano più - Limes buon week-end
 

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