Condivido. L'economia reale non mi sembra in grande salute (produttività stagnante, popolazione vecchia, domanda depressa, senza contare che il livello del debito ha raggiunto nuovi record), al di qua e al di là dell'oceano.
L'inflazione core fondamentalmente non dà segni di risalita e i segnali sul petrolio come ho già scritto non sono incoraggianti per una risalita delle quotazioni (e quindi dell'inflazione), a partire dall'America che punta ad aumentare la produzione.
Personalmente quindi continuo a preferire TF ma non sto comprando, Tds in primis, perché mi aspetto un po' di scossoni dalle elezioni olandesi e francesi.
L'Italia è un paese ad altissimo rischio perchè avendo un debito monster non può permettersi di pagare tassi troppo elevati a meno di una crescita di Pil consistente.
Lo scenario che si prospetta è il peggiore per noi perchè l'aumento dell'infla non è core ma sopratutto non è dovuto a un aumento di consumo ma bensi alla crescita del prezzo del petrolio che obbligherà Draghi a tagliare il QE e se la nostra economia non si mette a correre come facciamo a pagare più interessi ???' e come la mettiamo con il fiscal compact che prevedede tagli da 50 mld anno fino al raggiungimento del 60% del rapporto debito Pil?
No crescita .....................no Party
Belindo,se l'intesa europea mantiene i partner adeguati ai 27 paesi ..all'incirca si potrebbe sperare in situazione contingentata inflazionistica e che non potrebbe andare oltre il 2%,secondo il volere degli strateghi (Yellen e Draghi ).Certo che la parola aumento tassi fa paura anche al banchiere in pensione più ferrato.Il problema ad oggi resta più che mai ed è quello di scegliere i prodotti migliori ,dove investire per noi comuni;un tasso fisso o variabile va bene,ma soppesando il rischio emittente,oggi fondamentale..(sia corporate che bancari e statali) un rischio alto ed ogni anno o due lo scenario muta ed io non potrei competere ad armi pari con codeste realtà.Rimango solo sui btp..(lunghi e a tasso fisso)ed una azione a prezzo congruo.Buon week-end. Milano Finanza di oggi ,pag.15.L'Italia è un paese ad altissimo rischio perchè avendo un debito monster non può permettersi di pagare tassi troppo elevati a meno di una crescita di Pil consistente.
Lo scenario che si prospetta è il peggiore per noi perchè l'aumento dell'infla non è core ma sopratutto non è dovuto a un aumento di consumo ma bensi alla crescita del prezzo del petrolio che obbligherà Draghi a tagliare il QE e se la nostra economia non si mette a correre come facciamo a pagare più interessi ???' e come la mettiamo con il fiscal compact che prevedede tagli da 50 mld anno fino al raggiungimento del 60% del rapporto debito Pil?
No crescita .....................no Party