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marketinsight.it - UK - IL TASSO DI DISOCCUPAZIONE RESTA STABILE AL 3,8% A DICEMBRE
L'Office for National Statistics (l'ente statistico di
Londra) ha reso noto che nel trimestre terminato a dicembre il
tasso di disoccupazione nel Regno Unito è rimasto stabile a 3,8%,
confermandosi in linea con le attese e con il dato di novembre.
Per quanto riguarda la variazione nelle richieste dei
sussidi[...]


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Germania: brusca battuta d'arresto per lo Zew, a febbraio giù a 8,7 da 26,7
Battuta d'arresto a febbraio per lo Zew. Dopo il recupero che
aveva caratterizzato gennaio, a febbraio l'indice che anticipa
il sentiment verso l'economia tedesca dei prossimi mesi si è
attestato a 8,7 punti, in netto peggioramento rispetto ai 26,7
della passata rilevazione. Il consensus Bloomberg indicava un
dato in flessione rispetto a gennaio, ma pari a 21,5.
Milano, Finanza.com
 
Ora i 27000 punti potrebbero essere alla portata per l'indice FTSE MIB(FIB).
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solo se si verificheranno due condizioni. Euro Dollaro a 1,05 ed non necessariamente ribasso rendimento obbligazionario periferico.
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S&P avverte le banche italiane: rischi elevati per chi non abbraccia il digitale
La maggior parte delle banche italiane si sta adattando al
mondo digitale, migliorando i propri processi interni, offrendo
ai propri clienti soluzioni multicanale e collaborando con le
Fintech. Tuttavia l'adozione massiva dell’open banking
potrebbe richiedere più tempo, visto il conservatorismo dei
clienti nell’approcciare nuovi servizi finanziari e il forte
attaccamento verso i fornitori di servizi finanziari
tradizionali. Così S&P in un report dedicato alle banche
tricolore e all’impatto del progresso tecnologico stimando che
i rischi nel breve termine siano contenuti visti i vantaggi
delle banche in termini di relazione con i clienti. Tuttavia il
rischio di disruption, continuano gli analisti, potrebbe essere
complessivamente elevato, in particolare per quelle entità che
non riescono a stare al passo con l'innovazione e con il
contesto competitivo in costante cambiamento. Per l'agenzia di
rating l'adozione di massa del digital banking potrebbe
richiedere più tempo in Italia rispetto ad altri Paesi, dato il
conservatorismo e le limitazioni culturali dei clienti. Le
banche hanno ancora del tempo per reagire, ma azioni più
efficaci devono arrivare subito. Milano, Finanza.com
 
Tassi BTp ai minimi: così il Giappone aiuta l’Italia a pagare meno sul debito
Il rendimento del BTp a 10 anni è sceso di circa 50 punti base da inizio anno. A questo spettacolare calo stanno contribuendo anche i forti acquisti degli investitori nipponici che, difatti, pur comprendendo i costi di copertura del cambio, incamerano l’1% a fronte dei rendimenti nulli dei propri bond
di Vito Lops

L'economia spiegata dal Nano: lo spread
3' di lettura

Nel 2020 l’Italia sta beneficiando del forte calo dei tassi globale. Non solo perché dall’esito delle elezioni regionali di Emilia Romagna e Calabria del 26 gennaio non sono emersi risvolti negativi per l’attuale maggioranza di governo. Ma soprattutto per gli effetti globali che stanno portando gli investitori a continuare a comprare obbligazioni per coprirsi dall’ipotesi di ulteriori tagli da parte delle banche centrali come risposta ai rischi crescenti di rallentamento dell’economia globale a causa degli effetti diretti e indiretti sull’economia del coronavirus.

ECCO PERCHÉ GLI INVESTITORI NIPPONICI STANNO COMPRANDO BTP
La differenza di tassi tra Italia e Giappone (Fonte: Ufficio Studi Il Sole 24 Ore)

Sta di fatto che il rendimento del BTp a 10 anni è sceso di circa 50 punti base da inizio anno. A gennaio 2020 era all’1,42%, il 17 febbraio si attestava allo 0,89%. La caduta dei tassi italiani è stata registrata anche sul mercato primario (quel che poi è più importante per il Tesoro perché gli interessi che paga sono difatti quelli fissati in sede di collocamento dei titoli sul mercato primario).

Le ultime aste di BTp in Italia sono state un successo, tanto in termini di domanda quanto in termini di tassi. L’11 febbraio il Tesoro ha venuto BTp a 15 anni per un controvalore di 9 miliardi, il rendimento è sceso all’1,48%.

Il 13 febbraio il Tesoro ha venduto 2,25 miliardi di BTp a 3 anni al tasso negativo di -0,1%. Minimo di tutti i tempi. Minimo anche per il BTp a 7 anni, collocato al rendimento di 0,48%. Senza dimenticare lo straordinario risultato del 16 gennaio quando Via XX settembre ha collocato il nuovo BTp a 30 anni, cedola 2,45%. Domanda record: 48 miliardi. Nel comunicato del ministero dell’Economia e delle Finanze si apprende della «significativa la partecipazione di investitori asiatici, che si sono aggiudicati il 3,7% dell'emissione». Anche per il BTp 15 la partecipazione asiatica è stata importante, tale da aggiudicarsi il 2,7% dell’importo offerto.

Domanda asiatica vuol dire prevalentemente domanda di investitori giapponesi. Come dichiarato dal maxi fondo pensione giapponese (il Global pension investment fund) che a fine 2019 ha indicato che gli acquisti di bond esteri con copertura dal rischio cambio, vengono trattati alla stregua dei titoli domestici.

18 febbraio 2020


Come mai gli investitori giapponesi stanno acquistando BTp, contribuendo difatti al forte calo dei tassi della carta italiana? «In questo momento ci sono per gli investitori nipponici le condizioni ideali per acquistare bond governativi italiani - spiega Antonio Cesarano, chief global strategist di Intermonte sim all’interno di un report pubblicato da Websim -. Le percentuali spiegano facilmente perché: al momento, considerando anche la copertura del cambio, un investitore nipponico percepisce intorno all'1,10% acquistando un BTp decennale a cambio coperto, a fronte di -0,03% dell'equivalente titolo di stato domestico».

In sostanza i giapponesi stanno facendo carry trade in Europa? Si stanno un po’ ribaltando i ruoli, considerato che fino ad ora sono stati gli investitori stranieri a fare carry trade in Giappone, in virtù dei tassi storicamente bassi del Sol Levante? «A conti fatti il costo del denaro è oggi più basso in Europa che in Giappone - prosegue Cesarano -. L’Euribor a 3 mesi è a -0,41% mentre il Libor giapponese di pari durata è sempre negativo, ma più vicino allo 0 (-0,07%, ndr, si veda Grafinomix di giornata). Quindi difatti un giapponese ci guadagna due volte quando compra BTp: sia per il differenziale di tasso tra i titoli italiani e i governativi nipponici (il cui tasso -0,03%, ndr), e sia coprendosi dal rischio cambio, dato che l’Euribor è più basso del Libor nipponico».

Opposto lo scenario per un italiano che volesse acquistare titoli Usa. In questo caso il costo di copertura del cambio (rischio di aumento dell’euro sul dollaro), si attesta circa al 2,1%, considerato che i titoli Usa a 3 mesi esprimono un tasso dell’1,7% a cui aggiungere (perché negativo) i circa 40 punti base dell’Euribor. Troppo per spingersi in questa fase Oltreoceano a cercare rendimenti più alti.
 

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