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"Il debito italiano è sostenibile". Lo ha detto il governatore di Bankitalia Ignazio Visco, in un'intervista rilasciata a Bloomberg TV. "Ovviamente stiamo monitorando continuamente la situazione e abbiamo avviato un'analisi sullo scenario" legato...
I titoli di stato italiani stanno beneficiando del rally obbligazionario globale e nei fatti sono diventati anch'essi "safe assets", pur esposti a rischi specifici.
Aprivano il 2020 con un rendimento superiore all’1,40% e in settimana sono scesi allo 0,65%. I BTp a 10 anni beneficiano del rally obbligazionario globale sin dallo scorso mese di aprile, accelerando i guadagni, come tutte le altre scadenze, dall’estate scorsa. L’accordo tra i governi europei sul Recovery Fund ha significativamente ridotto il rischio sovrano percepito. Ad oggi, lo scenario prossimo prevalente consiste in rendimenti italiani in linea o persino inferiori a quelli italiani. Questo non significa che non esistano rischi incombenti per il mercato dei bond tricolori. [...]
Di molto avverso ai bond governativi italiani, per ora vedo soltanto una gran massa di elettori che aspettano il 2023 come se dovesse arrivare il Messia; sono convinti che i populisti roboanti, i sovranisti no-euro di nuovo al governo risolverebbero gli atavici problemi italiani. Non dimentichiamo i danni devastanti allo stock del nostro debito durante il governo Gianni & Pinotto: un deprezzamento di oltre 250 miliardi con lo spread a 320 all'ora... scusate se è poco...
Altro passo "green" di Christine Lagarde riguardo al "quantitative easing". La regola principale sui corporate bond potrebbe saltare.
16-10-2020 - La BCE annuncia una nuova possibile svolta “green”. L’altro ieri, per bocca del governatore Christine Lagarde, ha fatto presente che potrebbe rivedere la sua strategia sugli acquisti dei corporate bond sotto gli attuali programmi monetari. In particolare, potrebbe andare in soffitta la regola che lega tali acquisti agli importi di ciascuna emissione. La francese ha giustificato questo possibile intervento notando come ci staremmo trovando dinnanzi a un “fallimento” del mercato, laddove gli investitori starebbero sottovalutando i rischi derivanti dai cambiamenti climatici. [...]