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Forumer storico
Trasporti, il Sud contro Roma
ROMA - Meno parole, più fatti. Se fino ad oggi hanno pazientato, ora siciliani e calabresi insieme, dicono basta e chiedono "pari dignità al resto d'Italia"; vogliono infrastrutture, un ambiente meno inquinato, ed anche un'informazione pubblica che renda loro giustizia.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso e che ha spinto in piazza a Roma per sei manifestazioni contemporanee - a Montecitorio, al ministero dell'Ambiente e dell'Agricoltura, alla Rai, all'Anas e alle Fs - autonomie locali e rappresentanti del Movimento per l'Autonomia, ma anche deputati di tutti gli schieramenti, è la mancata erogazione di un miliardo e 500 milioni di euro (un miliardo per la Sicilia, mezzo per la Calabria) previsto dalla Finanziaria dell'anno scorso per l'adeguamento delle strade provinciali.
Ieri sera il ministro Di Pietro ha firmato un decreto che attende l'ok di Bersani per la copertura finanziaria. E nonostante i senatori Enzo Bianco e Anna Finocchiaro (Pd) affermino che l'impegno di 500 milioni di euro per la Sicilia è stato confermato ("I fondi saranno portati alla deliberazione del Cipe entro novembre") gli animi non si scaldano.
Anzi il presidente dell'Urps, l'unione delle province siciliane, Raffaele Lombardo, vero animatore delle manifestazioni di oggi, avverte: "se non avremo risposte bloccheremo lo stretto di Messina. Un miliardo e mezzo - ha aggiunto - è una goccia nel mare dei tesoretti e dei tanti stanziamenti della Finanziaria. Da 150 anni i governi ci trattano come cani, oggi chiediamo fatti concreti, date".
Nel mettere in evidenza il carattere bipartisan della manifestazione ("Abbiamo messo da parte stupide divisioni"), il presidente Lombardo ha poi polemizzato con le forze dell'ordine che avrebbero bloccato numerosi pullman impedendone l'arrivo per le manifestazioni: "Vi ringrazio - ha detto rivolto ai poliziotti che hanno presidiato la piazza - conosco la vostra onestà e i vostri stipendi", ma rivolto ai dirigenti ha aggiunto:"questa manifestazione non si boicotta; noi siamo civili e responsabili, cosa pensavano che succedesse?".
Anche il presidente della Regione siciliana, Salvatore Cuffaro, ha rivendicato per il sud un protagonismo più attivo:"non vogliamo nessuno che ci regali il nostro futuro, vogliamo potercelo costruire da soli". Intanto Giovanni Pistorio e Pietro Rao, parlamentari del Mpa,che hanno guidato la protesta davanti alla sede delle Fs sembra abbiano raccolto i primi frutti: c'è la promessa dell'ad, Mauro Moretti di nuovi progetti e nuovi cantieri per la rete ferroviarie nel sud.
"Con le risorse legate al decreto fiscale - ha dichiarato Pistorio - a gennaio ripartiranno i lavori per il passante ferroviario del Nodo di Palermo; via dei lavori anche sulla linea Catania-Messina e in tempi brevi della progettazione dell' alta velocità Castelbuono-Catania". Vasetti contenenti petcoke recanti la scritta "da Gela souvenir in catrame" sono stati invece distribuiti davanti al ministero dell'Ambiente per protestare contro i danni provocati dal suo utilizzo nella centrale elettrica dell'Eni della città".
Dura attacco nell'aula del Senato da parte del senatore del Movimento per l'autonomia al questore di Roma di cui ha chiesto la rimozione. L'accusa che muove Pistorio al questore è quella "avere, con premeditazione, sabotato la manifestazione di protesta dell'Unione regionale delle Province siciliane e del Mpa a Montecitorio contro la mancata concessione dei finanziamenti promessi dal Governo per interventi sul sistema viario secondario nell'isola".
Secondo Pistorio "un migliaio di persone, partite dalla Sicilia e dalla Calabria, è rimasto ostaggio negli autobus che sono stati prima bloccati e poi fatti camminare a passo d'uomo con l'intento di boicottare l'iniziativa".
"Per questo - aggiunge l'esponente del Mpa - c'è una responsabilità oggettiva che è quella del Questore di Roma che va rimosso subito perchè ha boicottato un'iniziativa di un Ente pubblico come l'associazione delle Province della Sicilia e il Movimento dell'autonomia, che mettono il rispetto delle legalità al primo posto, ma non solo in Sicilia...".
http://www.lasicilia.it/articoli.nsf/(ArticoliLaSiciliait)/CB316004A40D839FC125738C005D9E2A?OpenDocument
ROMA - Meno parole, più fatti. Se fino ad oggi hanno pazientato, ora siciliani e calabresi insieme, dicono basta e chiedono "pari dignità al resto d'Italia"; vogliono infrastrutture, un ambiente meno inquinato, ed anche un'informazione pubblica che renda loro giustizia.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso e che ha spinto in piazza a Roma per sei manifestazioni contemporanee - a Montecitorio, al ministero dell'Ambiente e dell'Agricoltura, alla Rai, all'Anas e alle Fs - autonomie locali e rappresentanti del Movimento per l'Autonomia, ma anche deputati di tutti gli schieramenti, è la mancata erogazione di un miliardo e 500 milioni di euro (un miliardo per la Sicilia, mezzo per la Calabria) previsto dalla Finanziaria dell'anno scorso per l'adeguamento delle strade provinciali.
Ieri sera il ministro Di Pietro ha firmato un decreto che attende l'ok di Bersani per la copertura finanziaria. E nonostante i senatori Enzo Bianco e Anna Finocchiaro (Pd) affermino che l'impegno di 500 milioni di euro per la Sicilia è stato confermato ("I fondi saranno portati alla deliberazione del Cipe entro novembre") gli animi non si scaldano.
Anzi il presidente dell'Urps, l'unione delle province siciliane, Raffaele Lombardo, vero animatore delle manifestazioni di oggi, avverte: "se non avremo risposte bloccheremo lo stretto di Messina. Un miliardo e mezzo - ha aggiunto - è una goccia nel mare dei tesoretti e dei tanti stanziamenti della Finanziaria. Da 150 anni i governi ci trattano come cani, oggi chiediamo fatti concreti, date".
Nel mettere in evidenza il carattere bipartisan della manifestazione ("Abbiamo messo da parte stupide divisioni"), il presidente Lombardo ha poi polemizzato con le forze dell'ordine che avrebbero bloccato numerosi pullman impedendone l'arrivo per le manifestazioni: "Vi ringrazio - ha detto rivolto ai poliziotti che hanno presidiato la piazza - conosco la vostra onestà e i vostri stipendi", ma rivolto ai dirigenti ha aggiunto:"questa manifestazione non si boicotta; noi siamo civili e responsabili, cosa pensavano che succedesse?".
Anche il presidente della Regione siciliana, Salvatore Cuffaro, ha rivendicato per il sud un protagonismo più attivo:"non vogliamo nessuno che ci regali il nostro futuro, vogliamo potercelo costruire da soli". Intanto Giovanni Pistorio e Pietro Rao, parlamentari del Mpa,che hanno guidato la protesta davanti alla sede delle Fs sembra abbiano raccolto i primi frutti: c'è la promessa dell'ad, Mauro Moretti di nuovi progetti e nuovi cantieri per la rete ferroviarie nel sud.
"Con le risorse legate al decreto fiscale - ha dichiarato Pistorio - a gennaio ripartiranno i lavori per il passante ferroviario del Nodo di Palermo; via dei lavori anche sulla linea Catania-Messina e in tempi brevi della progettazione dell' alta velocità Castelbuono-Catania". Vasetti contenenti petcoke recanti la scritta "da Gela souvenir in catrame" sono stati invece distribuiti davanti al ministero dell'Ambiente per protestare contro i danni provocati dal suo utilizzo nella centrale elettrica dell'Eni della città".
Dura attacco nell'aula del Senato da parte del senatore del Movimento per l'autonomia al questore di Roma di cui ha chiesto la rimozione. L'accusa che muove Pistorio al questore è quella "avere, con premeditazione, sabotato la manifestazione di protesta dell'Unione regionale delle Province siciliane e del Mpa a Montecitorio contro la mancata concessione dei finanziamenti promessi dal Governo per interventi sul sistema viario secondario nell'isola".
Secondo Pistorio "un migliaio di persone, partite dalla Sicilia e dalla Calabria, è rimasto ostaggio negli autobus che sono stati prima bloccati e poi fatti camminare a passo d'uomo con l'intento di boicottare l'iniziativa".
"Per questo - aggiunge l'esponente del Mpa - c'è una responsabilità oggettiva che è quella del Questore di Roma che va rimosso subito perchè ha boicottato un'iniziativa di un Ente pubblico come l'associazione delle Province della Sicilia e il Movimento dell'autonomia, che mettono il rispetto delle legalità al primo posto, ma non solo in Sicilia...".
http://www.lasicilia.it/articoli.nsf/(ArticoliLaSiciliait)/CB316004A40D839FC125738C005D9E2A?OpenDocument