Niente di nuovo sul fronte occidentale
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15 maggio 2016 da
TrendMercati
In queste settimane abbiamo diradato i commenti non certo perché non c’è niente da dire ma piuttosto perché i mercati sono sempre nel punto indicato precedentemente ed ampiamente sviscerato in tutti i commenti e Trendmercati precedenti.
Inutile dire che mano a mano molti operatori si sono spostati sulle nostre posizioni nell’analisi dei mercati questo perché fino a questo momento gli stessi hanno avuto un comportamento allineato con le nostre idee.
Certamente qualche distonia si è verificata ma il quadro di fondo è stato correttamente segnalato già da diverso tempo.
Non possiamo non notare per esempio che su Milano& Finanza di sabato 14/05/2016 ci siano interventi che descrivano i timori di nuove divergenze monetarie in arrivo così come abbiamo descritto già da due mesi a questa parte. L’intervento di Nossek a pagina 9 è emblematico di questa situazione.
Possiamo dire che di diverso dai programmi c’è una rotazione molto più marcata del previsto che porta all’interno di temi settori e mercati a ruotare come leader di mercato in maniera quasi forsennata complicando le posizioni operative. Il cambio di forza tra Amazon ed Apple sul mercato USA è uno di questi segni ma questo ragionamento vale un po’ per tutti i mercati e settori.
Anche le materie prime che pure dovrebbero essere i beneficiari di un rally reflazionistico hanno avuto diverse batture d’arresto legate ora ai timori di crescita, ora alla riduzione della speculazione cinese.
La battaglia psicologica che coinvolge il timore di rischi globali e la sopravvalutazione complessiva dei mercati si scontra con una liquidità abbondante e con una mancanza di alternative di investimento.
Questo scontro viene quasi artatamente tenuto in equilibrio per evitare da una parte la conferma di una bolla speculativa e dall’altro l’effetto psicologico negativo di una discesa che si alimenta da sola.
Questo crea per gli indici più importanti globali un andamento oscillante che nasconde la forsennata rotazione di cui parlavamo prima.
Dall’altro gli operatori reagiscono molto meccanicamente alle news macro e micro che interessano ora un mercato, ora un settore ora un titolo.
Dal nostro osservatorio siamo ancora moderatamente positivi sui mercati. Riteniamo che attualmente i movimenti in corso non abbiano compromesso nessun scenario ma occorre che alcuni elementi si confermino.
In particolare riteniamo fondamentale in comportamento delle valute che saranno decisive per comprendere se la liquidità verrà drenata o verrà immessa sui mercati oltre alle politiche fiscali in atto.
In particolare il dollaro deve mantenere l’equilibrio attuale che come abbiamo già spiegato non piega nella debolezza gli emergenti che dipendono ancora molto dalla valuta americana e che soffrirebbero dell’eccessiva forza ne i paesi avanzati che invece si troverebbero con un preoccupante competitor in caso di debolezza della valuta americana.
Naturalmente notevole importanza hanno anche le politiche valutarie, monetarie e fiscali cinesi che abbiamo visto l’anno passato possono interrompere e/o bloccare le scelte monetarie USA e quindi mettere in discussione l’effettivo carisma delle banche centrali come regolatori di crisi.
A tal riguardo mettiamo grafico che confronta andamento dello S&P500 e andamento del cambio della valuta cinese contro dollaro.
L’indebolimento della valuta cinese l’anno scorso è stata una delle concause della correzione dei mercati finanziari. In queste ultime sedute il trend di debolezza sembra essere in ripresa ma deve riguardare non solo il dollaro ma tutte le valute globali da quando la Cina si è parametrata ad un basket valutario.