Educational e FAQ TUTORIAL Investire in obbligazioni: prima di tutto conosci te stesso (8 lettori)

Baro

Umile contadino
Direi che a gennaio del 2009 c'è stato un bel casino.
Non ho molta fiducia nell'analisi tecnica e cose di questo tipo.
Cosa dovrebbe dirmi il grafico ?
Anch'io non capisco molto di AT ma il grafico sovrapponendolo ad eventi temporali significativi che riguardano uno stato o l'europa stessa potrebbe darti un idea su come reagisce il cambio e quale escursione media....certamente sono procedimenti empirici non so fino a che punto attendibili anche perchè il ragionamento riguarda lo storico mentre del futuro non c'è certezza...
 

Baro

Umile contadino
La speculazione ha bisogno di pretesti per andare a battere
e l'Italia di pretesti ne ha forniti molti negli ultimi mesi.
E ti posso capire se in questo contesto tu avverta come troppo rischioso
farcirti di tds italiani.
A proposito della diversificazione:
Proprio oggi, sistemando i link al post n°1000 mi sono riletto un post
in cui si parlava della soggettività della percezione del rischio.
Quello che per te, in una scala soggettiva del rischio da 1 a 10,
può valere 3 per me può valere 5.
Italia e Spagna in questo periodo, pur con motivazioni diverse,
sono percepite parimenti rischiose.
Epperò da un punto di vista politico qui da noi la situazione stagna,
anzi ammuffisce,
con il decreto sulle intercettazioni che pare essere la priorità,
ma poi ci sarà la priorità del processo breve,
e poi ci sarà la priorità del processo lungo,
e poi la priorità del processo nè breve e nè lungo,
mentre in Spagna si andrà a votare a novembre
perchè si è preso atto che per affrontare la crisi
ci vuole qualcosa in più di quanto il governo attualmente in carica possa offrire,
se non altro dal punto di vista della credibilità.
Tutto questo per dire che, volendo stare nella stessa categoria del rischio Italia,
la Spagna potrebbe essere una alternativa,
offre rendimenti un pochino più bassi dei nostri tds
con un rischio inferiore.
Ovvio che questo, come quelli che seguiranno,
non sono consigli per gli acquisti ma semplici opinabili opinioni.
E spunti di discussione.
Poi c'è la Polonia, e parliamo sempre di obbligazioni in euro,
un paese sulla soglia dell'euro ma con i piedi ancora fuori,
che in questo periodo pare essere un bene,
con buone prospettive di crescita per quest'anno,
buone compatibilmente alla situazione,
con una popolazione, ed un mercato interno quindi,
sufficentemente grande e ricettivo in quanto non ancora al livello
dei paesi della zona euro.
E in un periodo in cui non si può contare troppo sulle esportazioni,
stante la crisi dei paesi industrializzati che sono i principali destinatari delle esportazioni,
avere un mercato interno ricettivo e popoloso non mi pare cosa da poco.
E poi c'è la Turchia, e parliamo sempre di obbligazioni in euro,
che ha una situazione analoga a quella descritta per la Polonia,
con alcuni distinguo relativi al fatto che loro sono un po più dipendenti dall'export
ma sono tanti ed il mercato interno assorbe.
C'è da capire geopoliticamente come si vogliono collocare,
con le ultime posizioni prese dal governo in materia di politica estera.
E poi, sempre parlando di obbligazioni in euro,
ci sono i paesi che hanno già cominciato a risanare la loro economia,
e mi riferisco alla Lituania e alla Estonia,
gente seria, che all'indomani del crack Leheman (che li aveva colpiti duramente)
si sono rimboccati le maniche,
hanno fatto tagli e sacrifici senza cercare la scorciatoia del ricorso compulsivo al debito,
debito che ora rischia di compromettere lo sviluppo per i prossimi anni.:)
Bonos non ne ho mai comprati ma sui polacchi ho martellato abbastanza avendo discrete soddisfazioni di gain con trading tranquillo...ora mi rimane il polonia 05/20 acquistato il 20/10/2009 a circa 95 che per ora tengo.
 

Giontra

Forumer storico
E poi, sempre parlando di obbligazioni in euro,
e guardando fuori dall'Europa,
c'è il Sud Africa, un paese con grosse potenzialità,
ricco di materie prime, con ampi margini di crescita,
geopoliticamente al di fuori dalle logiche che governano il mondo,
e con un'ampio mercato interno.
E poi, sempre parlando di obbligazioni in euro,
c'è il Brasile e il Messico,
più Brasile che Messico la cui economia è molto legata a quella USA,
paesi in forte crescita,
sempre relativamente alla situazione attuale,
e li sono davvero in tanti, e ansiosi di crescere.

Insomma, visto il perdurare della crisi,
visto che questa crisi per i paesi del primo mondo sarà lunga e profonda,
visto che le esportazioni stagneranno ancora per chissà quanto,
guarderei a quei paesi il cui mercato interno possa assicurare dei margini alla crescita
e a quei paesi che hanno affrontato la crisi per tempo,
senza scorciatoie.:)
 

Giontra

Forumer storico
Direi che a gennaio del 2009 c'è stato un bel casino.
Non ho molta fiducia nell'analisi tecnica e cose di questo tipo.
Cosa dovrebbe dirmi il grafico ?

Anch'io non capisco molto di AT ma il grafico sovrapponendolo ad eventi temporali significativi che riguardano uno stato o l'europa stessa potrebbe darti un idea su come reagisce il cambio e quale escursione media....certamente sono procedimenti empirici non so fino a che punto attendibili anche perchè il ragionamento riguarda lo storico mentre del futuro non c'è certezza...
Siccome gli eventi traumatici sono stati il crack Leheman
e la crisi del debito greca riducendo la scala temporale a quest'ultimo periodo
il grafico forse dice qualcosa di più.:)
 

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Baro

Umile contadino
Siccome gli eventi traumatici sono stati il crack Leheman
e la crisi del debito greca riducendo la scala temporale a quest'ultimo periodo
il grafico forse dice qualcosa di più.:)
In due anni la nok si è rivalutata poco più del 10% quindi se il movimento prosegue ancora così potrebbe essere un buon investimento comprare obbligazioni norvegesi o bei in nok...
 

Giontra

Forumer storico
In due anni la nok si è rivalutata poco più del 10% quindi se il movimento prosegue ancora così potrebbe essere un buon investimento comprare obbligazioni norvegesi o bei in nok...
Io dividerei in due il grafo e il ragionamento.
Sett.2008 crack Leheman
Fine aprile 2010 innasprimento della crisi greca,
con i cds che passano da 400 a 1000
in un paio di settimane.
Si vede dal grafo che il grosso del suo apprezzamento su euro
il nok lo ha avuto dopo Leheman e prima dell'affossamento della Grecia.
Dopo apr.2010 il cambio è abbastanza stabile,
con una fascia di oscillazione abbastanza contenuta.
A suo tempo anch'io ho fatto un ragionamento analogo al vostro,
in ottica speculativa, ma dopo l'apprezzamento iniziale
sono arrivato alla conclusione che l'operazione
era diventata conservativa più che speculativa
e 6/8 mesi fa ho smontato la posizione.
E' un'opinione la mia, tu prendila con ampio
beneficio di inventario.
Ricordo che presi lo spunto da questo report di JCAssociati,
nello specifico dalla parte grassettata.:)

Corona norvegese, per gli investitori è un rifugio
26/01/2010 Non è solo il livello di indebitamento della Grecia a preoccupare, anche il debito delle più solide economie dell’Eurozona è infatti considerevolmente cresciuto negli ultimi 18 mesi. Il problema dell’eccessivo indebitamento infatti non coinvolge più solo le economie maggiormente fragili come Grecia, Portogallo, Irlanda e Italia ma si estende ora anche a Francia e a Germania. Questo fenomeno sembra aver colpito anche le economie europee al di fuori dei confini dell’area euro, tradizionalmente considerate “sicure”, come ad esempio la Svizzera.
Se anche le economie europee più solide cedono a fronte dell’eccessivo indebitamento, è allora lecito aspettarsi che, in uno scenario di rallentamento economico (che non si può ancora escludere nonostante il miglioramento degli ultimi mesi), i tradizionali paesi del “fly to quality” (cioè il fenomeno di spostamento della liquidità verso investimenti con il massimo grado di sicurezza), che storicamente sono stati: Svizzera, Germania, Olanda e Francia, potrebbero risultare meno appetibili che in passato.
A tal proposito osserviamo che l’unica economia del Vecchio Continente a non avere problemi di debito è la Norvegia; caratterizzata da un PIL pari a 100 miliardi di dollari e contestualmente da una capitalizzazione del Fondo sovrano, Government Pension Fund of Norway, più di quattro volte superiore al valore del PIL, ovvero 455 miliardi di dollari. Ricordiamo che il Fondo sovrano norvegese è costituito dai proventi derivanti dalla vendita del petrolio. L’analisi della situazione norvegese risulta particolarmente interessante, poiché la corona norvegese potrebbe in futuro rappresentare la cosiddetta “valuta rifugio” in un contesto in cui l’eccessivo indebitamento, che coinvolge ormai la maggior parte delle economie dell’Eurozona, potrebbe avere come conseguenza un indebolimento della valuta comune (cosa già in parte successa nelle ultime settimane). Perché ciò accada, dovranno comunque modificarsi le dinamiche di mercato manifestatesi negli ultimi due anni.
La corona norvegese infatti ha subìto un’ampia svalutazione in occasione della crisi, come si vede nel grafico che riporta l’andamento del tasso di cambio euro-corona negli ultimi due anni. E’ evidente come in concomitanza con l’aggravarsi della crisi la valuta norvegese abbia subìto una svalutazione via via più significativa, man mano che gli investitori si spostavano dalle valute “periferiche” all’euro. Il picco massimo della svalutazione è stato raggiunto nel dicembre del 2008 quando è stato superato il livello di 10.
Ci sembra tuttavia che sussistano segnali che indicano un mutamento del rapporto di forze tra le due valute. Dal 2009 infatti il tasso di cambio sta gradualmente rientrando e attualmente registra un valore pari a 8,1540, al di sotto della media degli ultimi due anni (8,2077), a dimostrazione della forza della valuta norvegese e contestualmente della debolezza dell’euro.
A favore dell’ipotesi di utilizzare la corona norvegese come valuta rifugio inoltre, intervengono anche considerazioni in merito alla quotazione dei credit default swap (CDS) dei paesi europei tradizionalmente più “sicuri”. Prendendo ad esempio la quotazione dei CDS di Svizzera, Germania e Norvegia negli ultimi due anni, il confronto (vedi il grafico) evidenzia come la Norvegia abbia continuato a quotare al di sotto sia della Germania sia della Svizzera, con un differenziale che nelle ultime settimane continua ad aumentare. Attualmente il CDS della Norvegia quota infatti a 21 punti base contro i 35 della Germania e addirittura i 62 della Svizzera.
Ciò significa che il mercato reputa la Svizzera sicuramente più rischiosa rispetto a Germania e Norvegia. Per quanto riguarda queste due ultime economie si osserva come fino al momento precedente l’esplosione della crisi finanziaria, i CDS fossero quotati praticamente allo stesso livello. Con l’intensificarsi della crisi hanno seguito il medesimo andamento sebbene il prezzo del CDS tedesco sia aumentato più che proporzionalmente.
Ci sembra quindi interessante osservare come attualmente si stia assistendo ad un ampliamento del differenziale tra Germania/Svizzera e Norvegia, a dimostrazione che l’eccessivo indebitamento delle economie dell’Eurozona sta producendo effetti negativi sul benchmark europeo. La Norvegia, invece, risulta essere indipendente da tali fenomeni, e questo rappresenta il motivo per cui riteniamo interessante considerare la sua valuta una valida opportunità in ottica difensiva per la diversificazione monetaria del proprio portafoglio di investimento.
Fonte: JC&Associati (jcassociati.it)


Rox, appena mi riesce arrivo anche da te :D;)
 
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Giontra

Forumer storico
Rox7
Devi darti un metodo e poi entrare nel merito.
.....Per esempio:
i rendimenti attuali delle obbligazioni li consideri interessanti.
Bene.
Decidi ad esempio che su un titolo a 10 anni ci vuoi investire 10000€.
Bene.
Sei sicuro che tra 3/4/6 mesi il prezzo di quel titolo non sia più basso
(magari anche sensibilmente più basso) di quello odierno?
Ovviamente non puoi esserne sicuro,
anche perchè il periodo che stiamo vivendo è parecchio tribolato.
Allora perchè non investire su quel titolo 5000€ oggi
tenendosi gli altri 5000€ di riserva per un eventuale acquisto tra 3/4/6 mesi?

Prima però di cominciare a ragionare sul metodo
ti chiedo:
ti sono chiari i rischi, tutti i rischi,
insiti nell'investimento obbligazionario?
Conosci gli strumenti per valutarli questi rischi?
Conosci l'importanza della diversificazione?
Sei consapevole che il non diversificare a sufficenza il portafoglio
è un fattore di rischio?
Quest'ultima domanda te la pongo in quanto mi convince poco
il tuo orientarti sull'acquisto di soli 3 titoli.
Per cominciare a porre dei paletti all'interno dei quali muoverci,
3 titoli sarebbero funzionali se il tuo patrimonio fosse di max 50000€.
Se il patrimonio è più alto, 3 titoli a me paiono insufficenti ad assicurare
un corretto criterio di diversificazione. :)

Rox
Ti ho posto delle domande,
ti ho proposto una strategia, basica, di investimento.
Mi vuoi rispondere?;)
Vuoi commentare?
Fai prendere aria ai tuoi pensieri,
dagli forma e spessore,
dilungati e facci capire come sei messo in quanto a conoscenza finanziaria.
Lascia perdere la Turchia, la Spagna, il Gabon e la Giamaica.
Quello arriva dopo, eventualmente.;):)
 

shirub

Nuovo forumer
Un saluto a voi tutti!

Era da tempo che avevo accantonato i thread/forum!:rolleyes:

In effetti guardando alla Spagna, direi che è una buona alternativa; perlomeno su questa alternativa mi ci sono piazzato 6-7 mesi fa in lunga scadenza (02/32 5.75%) a 98.47...oggi a 97.55...a dispetto dei nostri tds, l'oscillazione è minima! Purtroppo per il resto sono incastrato in BTP...:( Mi accorgo solo ora dell'importanza della diversificazione...
 

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