TUTTI A PECORA di Eugenio Benetazzo

vicenzatrader

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TUTTI A PECORA
di Eugenio Benetazzo


La festa è finita. Vi siete divertiti, vi siete strafogati, avete cantato e ballato fino all’inverosimilie e vi siete indebitati. Adesso è il momento che cominciate ad aprire gli occhi ed a svegliarvi dal torpore innocente del tanto qualcuno ci penserà. Ma soprattutto è il caso che cambiate. Che vi cambiate. A cominciare proprio dalle mutande. Un copioso stock di mutande d’acciaio è il miglior investimento che potete fare per il vostro benessere e per la consistenza del vostro portafoglio nei mesi ed anni a venire.
Per chi fosse ancora imbambolato e intorpidito dal bombardamento mediatico del tubo catodico con i suoi pupazzetti e show strippacervelli, vi riassumo qui sotto l’attuale scenario planetario in termini di parametri e congiunture strutturali raggiunte:

- indebitamento statunitense ai massimi storici con livello di crescita senza alcun freno inibitorio e conseguente svalutazione del dollaro (ipotesi del cambio euro/dollaro a 1,5 molto verosimile);
- livello dei prezzi delle materie prime (commodities) senza paragoni con la storia (tanto per ridere una monetina da un centesimo di euro vale più del suo valore facciale in virtù del suo contenuto di rame);
- corsa silenziosa delle banche centrali all’aquisto di oro ed alla svendita di dollari;
- outlook inquitante sul prezzo del petrolio per i prossimi mesi/anni in conseguenza del raggiungimento del picco di produzione mandiale di greggio e all’ormai imminente conflitto iraniano;
- mercati borsistici ai massimi storici relativi degli ultimi anni (si è recuperato in tre anni quello che si è perduto in nove mesi);
- proiezione di un preoccupante rialzo dei tassi in eurolandia dopo il raggiungimento di uno storico minimo dell’EURIBOR a due punti percentuali;
- indebitamento di grandi multinazionali, banche, fondi e grandi speculatori in yen giapponesi in virtù del loro ridicolo tasso di sconto (meno dello 0,25 %);

Sono sette punti che meriterrebbero ognuno fior di pagine di esposizione e commento: messi assieme rappresentano in ottica congiunturale una vera e propria serie di ordigni esplosivi ad orologeria, pronti a detonare ed a svegliarvi dal vostro “fabulous dream of life”. Non pensateci due volte, cercate in fretta su Ebay un paio di slip d’acciaio prima che si esauriscano troppo velocemente. La maggiorparte di voi ne avrà bisogno. Qui di seguito un riepilogo sommario di alcune considerazioni e conseguenze riguardo a quanto puntualizzato sopra.
Il raggiungimento del picco di produzione mondiale del greggio individua un momento storico della civiltà umana senza precedenti: per la prima volta dopo circa un secolo dalla nascita dell’era petrolifera, la quantità estratta ed offerta dai paesi OPEC e NON-OPEC non sarà in grado di soddisfare la domanda complessiva dei paesi industrializzati, creando un deficit giornaliero di circa 4/5 milioni di barili al giorno (destinati a crescere esponenzialmente anno dopo anno).
Il dollaro statunitense è una valuta a rischio. A rischio default. Ne percepiamo il destino dagli ingenti processi di ristrutturazione delle riserve a favore di oro ed euro da parte di banche centrali e grandi operatori di mercato: il loro comportamento dovrebbe dirci qualcosa.
Il rialzo dei tassi in Eurolandia porterà piccole imprese e famiglie all’agonia finanziaria, con ovvie ripercussioni deflattive sul mercato immobiliare (che già da mesi ha iniziato ad annaspare).
Sul mercato borsistico non mi esprimo, lascio ormai ognuno di voi alle proprie certezze ed aspettative: come si può considerare razionale una tale salita degli indici in rapporto alla salita senza sosta del prezzo del greggio ? Il greggio sale ogni giorno sempre più e le borse che fanno ? Salgono anch’esse, come a voler premiare il fatto che pagheremo tutto di più e pertanto questo comporterà maggiori utili e dividendi. Illusioni e fantasie da fantafinanza.
Non da meno il rialzo dei tassi provocherà una lenta ed inesorabile migrazione di liquidità dai mercati azionari a quelli obbligazionari in seguito ad un aumento dei rendimenti obbligazionari, rendendo gli strumenti obbligazionari molto più appetibili di oggi.
Il rialzo lacrimale del tasso di sconto in Giappone negli ultimi mesi ha già causato un morto sul campo: la borsa islandese. Certo è un mercato insignificante nei confronti della capitalizzazione mondiale, ma i primi a collassare sono proprio i più deboli (ed in questo caso i più piccoli).
Tutti a pecora pertanto. Tutti pronti ad essere scannati o tutti pronti a mettersi a pigrecomezzi, perché è così che finirà, per chi non l’avesse ancora capito. I deficit ed i debiti si pagano con il denaro. Il sistema turbocapitalistico vive di equlibri e di liquidità. Gli equilibri sono in forte discussione, alcuni ormai compromessi, come ad esempio il greggio sotto i 40 dollari o il biglietto verde che perde la sua posizione egemonica, scalzato dall’euro che diventa la nuova moneta principe al mondo. E la liquidità è anch’essa terminata. Quell’idilliaco ciclope (la Banca Centrale del Giappone) che ha rifornito di denaro facile circa 1/3 del mondo occidentale in questi ultimi anni, consentendogli di indebitarsi a costi irrisori quasi nulli, adesso si è svegliato ed ha iniziato a farsi sentire. Ed il suo sbadiglio ha trasformato di colpo i grandi speculatori da maestosi leoni a conigli bagnati con la coda tra le zampe, pronti a defilarsi prima che sia troppo tardi (vedi Bath Thailandese nel 1997). Con la stessa veemenza presto si sveglierà anche l’altro ciclope fintotonto, la BCE, iniziando ad alzare progressivamente i tassi trimestre dopo trimestre. Ecco quindi che anche la liquidità abbondante ed a buon mercato, linfa vitale per il sistema turbocapitalista, cesserà la sua teorica infinita disponibilità. La liquidità, una strepitosa miscela per correre sui circuiti finanziari e stravincere soprattutto nelle gare truccate, non sarà più disponibile ed abbondante come prima, mettendo a rischio la sopravvivenza dell’intero sistema macroeconomico del pianeta. La linfa vitale che lo ha sempre sostenuto allora improvvisamente inizierà a scarseggiare. Perciò tutti a pecora, così di abbondante rimarrà ancora qualcosa: la vasellina. Che scorrerà a fiumi.



Eugenio Benetazzo
Trader Professionista
[email protected]
 
Mah, io resto perplesso. E' da parecchio tempo che leggo simili vaticini, ma per ora.......... che dire?!? Su WSI son tutti positivi: tutti bugiardi?
Comunqe le mie precauzioni, dove potevo, le ho già prese; per il resto, faccio come S. Tommaso: finchè non vedo....... :rolleyes:
 
Paperino ha scritto:
Comunqe le mie precauzioni, dove potevo, le ho già prese; per il resto, faccio come S. Tommaso: finchè non vedo....... :rolleyes:

Ciao Paperino,

se hai preso delle precauzioni vuol dire che ritieni comunque plausibile uno scenario da vacche magre...

Sarebbe interessante parlare di queste "precauzioni" concretamente operative, magari integrandole con i consigli di altri investitori/trader interessati a proteggere i propri risparmi da un'eventuale recessione mondiale.

Ad maiora.
 
quello che dice vicenza trader è tutto vero... però non dice quando accaderà. Se sarà una recessione così vemente non sarà difficilissimo accorgersene, e quindi a quel punto prenderemo una bella mazzata. La domanda è : saranno più i soldi persi in quei giorni che ci metteremo ad accorgerci dell'ecatombe, oppure saranno di più quelli persi non sfruttando le occasioni che il mercato offre e continuerà ad offrire fino a quel momento ?
la risposta a questa domanda dipende solo da quando arriverà il momento... per cui perchè stare a fasciarci la testa con queste considerazioni, godiamoci questo periodo finchè dura, e poi ce ne preoccuperemo... :up:
 
brrr che scenario apocalittico... :D :D

si prima o poi i mercati scenderano... :rolleyes:

prima o poi il petrolio tornera' alto... ma non credo subito.. il prezzo a 80 dollari era dato dalla enorme richiesta della cina con pil a 10-15% , anche loro adesso si sono calmati.. se cosi si puo' dire


le borse sono alte? si rispetto ai minimi toccati... ma se uno guarda i titoli ai massimi sono la meta' di quelli ai minimi....

la bce alzera' i tassi di altri 25 bps a marzo? lo ha gia' detto trichet..
l'america ha un enorme debito pubblico? spaventoso? bhe e' da quando c'e l'america che ha un enorme debito.. ma a differenze di altri loro possono permetterselo da sempre, l'economia tira .

certo prima o poi i mercati storneranno.. forse presto, ma stornare non vuol dire che arriva un 29.... lo scenario mondiale e' di crescita, e a meno di un altro 11/9 per ora grosse nubi non se ne vedono
per il 2007 prevedono una crescita del mibtel del 8-10% in termini assoluti sui 45000 di mib 30.
secondo me abbastanza realistica..
ma nessuno ha la sfera di cristallo, quindi a meno di cambi repentini dell'economia o fatti drammatici non si capisce tutta questa paura a mantenere posizioni rialziste di medio..
per il trading ovvio che tutto quanto detto non conta nulla.. si vive ovviamente alla giornata/settimana
 
Benettazzo ha fatto indigestione di certosini...(nelsenso dei micini... :D)
:D


LA posizione a pecora si riferisce cmq a quella assunta dai suoi adepti in short dal'estate del 2004...
:D :D
 
vicenzatrader ha scritto:
TUTTI A PECORA
di Eugenio Benetazzo


La festa è finita. Vi siete divertiti, vi siete strafogati, avete cantato e ballato fino all’inverosimilie e vi siete indebitati. Adesso è il momento che cominciate ad aprire gli occhi ed a svegliarvi dal torpore innocente del tanto qualcuno ci penserà. Ma soprattutto è il caso che cambiate. Che vi cambiate. A cominciare proprio dalle mutande. Un copioso stock di mutande d’acciaio è il miglior investimento che potete fare per il vostro benessere e per la consistenza del vostro portafoglio nei mesi ed anni a venire.
Per chi fosse ancora imbambolato e intorpidito dal bombardamento mediatico del tubo catodico con i suoi pupazzetti e show strippacervelli, vi riassumo qui sotto l’attuale scenario planetario in termini di parametri e congiunture strutturali raggiunte:

- indebitamento statunitense ai massimi storici con livello di crescita senza alcun freno inibitorio e conseguente svalutazione del dollaro (ipotesi del cambio euro/dollaro a 1,5 molto verosimile);
- livello dei prezzi delle materie prime (commodities) senza paragoni con la storia (tanto per ridere una monetina da un centesimo di euro vale più del suo valore facciale in virtù del suo contenuto di rame);
- corsa silenziosa delle banche centrali all’aquisto di oro ed alla svendita di dollari;
- outlook inquitante sul prezzo del petrolio per i prossimi mesi/anni in conseguenza del raggiungimento del picco di produzione mandiale di greggio e all’ormai imminente conflitto iraniano;
- mercati borsistici ai massimi storici relativi degli ultimi anni (si è recuperato in tre anni quello che si è perduto in nove mesi);
- proiezione di un preoccupante rialzo dei tassi in eurolandia dopo il raggiungimento di uno storico minimo dell’EURIBOR a due punti percentuali;
- indebitamento di grandi multinazionali, banche, fondi e grandi speculatori in yen giapponesi in virtù del loro ridicolo tasso di sconto (meno dello 0,25 %);

Sono sette punti che meriterrebbero ognuno fior di pagine di esposizione e commento: messi assieme rappresentano in ottica congiunturale una vera e propria serie di ordigni esplosivi ad orologeria, pronti a detonare ed a svegliarvi dal vostro “fabulous dream of life”. Non pensateci due volte, cercate in fretta su Ebay un paio di slip d’acciaio prima che si esauriscano troppo velocemente. La maggiorparte di voi ne avrà bisogno. Qui di seguito un riepilogo sommario di alcune considerazioni e conseguenze riguardo a quanto puntualizzato sopra.
Il raggiungimento del picco di produzione mondiale del greggio individua un momento storico della civiltà umana senza precedenti: per la prima volta dopo circa un secolo dalla nascita dell’era petrolifera, la quantità estratta ed offerta dai paesi OPEC e NON-OPEC non sarà in grado di soddisfare la domanda complessiva dei paesi industrializzati, creando un deficit giornaliero di circa 4/5 milioni di barili al giorno (destinati a crescere esponenzialmente anno dopo anno).
Il dollaro statunitense è una valuta a rischio. A rischio default. Ne percepiamo il destino dagli ingenti processi di ristrutturazione delle riserve a favore di oro ed euro da parte di banche centrali e grandi operatori di mercato: il loro comportamento dovrebbe dirci qualcosa.
Il rialzo dei tassi in Eurolandia porterà piccole imprese e famiglie all’agonia finanziaria, con ovvie ripercussioni deflattive sul mercato immobiliare (che già da mesi ha iniziato ad annaspare).
Sul mercato borsistico non mi esprimo, lascio ormai ognuno di voi alle proprie certezze ed aspettative: come si può considerare razionale una tale salita degli indici in rapporto alla salita senza sosta del prezzo del greggio ? Il greggio sale ogni giorno sempre più e le borse che fanno ? Salgono anch’esse, come a voler premiare il fatto che pagheremo tutto di più e pertanto questo comporterà maggiori utili e dividendi. Illusioni e fantasie da fantafinanza.
Non da meno il rialzo dei tassi provocherà una lenta ed inesorabile migrazione di liquidità dai mercati azionari a quelli obbligazionari in seguito ad un aumento dei rendimenti obbligazionari, rendendo gli strumenti obbligazionari molto più appetibili di oggi.
Il rialzo lacrimale del tasso di sconto in Giappone negli ultimi mesi ha già causato un morto sul campo: la borsa islandese. Certo è un mercato insignificante nei confronti della capitalizzazione mondiale, ma i primi a collassare sono proprio i più deboli (ed in questo caso i più piccoli).
Tutti a pecora pertanto. Tutti pronti ad essere scannati o tutti pronti a mettersi a pigrecomezzi, perché è così che finirà, per chi non l’avesse ancora capito. I deficit ed i debiti si pagano con il denaro. Il sistema turbocapitalistico vive di equlibri e di liquidità. Gli equilibri sono in forte discussione, alcuni ormai compromessi, come ad esempio il greggio sotto i 40 dollari o il biglietto verde che perde la sua posizione egemonica, scalzato dall’euro che diventa la nuova moneta principe al mondo. E la liquidità è anch’essa terminata. Quell’idilliaco ciclope (la Banca Centrale del Giappone) che ha rifornito di denaro facile circa 1/3 del mondo occidentale in questi ultimi anni, consentendogli di indebitarsi a costi irrisori quasi nulli, adesso si è svegliato ed ha iniziato a farsi sentire. Ed il suo sbadiglio ha trasformato di colpo i grandi speculatori da maestosi leoni a conigli bagnati con la coda tra le zampe, pronti a defilarsi prima che sia troppo tardi (vedi Bath Thailandese nel 1997). Con la stessa veemenza presto si sveglierà anche l’altro ciclope fintotonto, la BCE, iniziando ad alzare progressivamente i tassi trimestre dopo trimestre. Ecco quindi che anche la liquidità abbondante ed a buon mercato, linfa vitale per il sistema turbocapitalista, cesserà la sua teorica infinita disponibilità. La liquidità, una strepitosa miscela per correre sui circuiti finanziari e stravincere soprattutto nelle gare truccate, non sarà più disponibile ed abbondante come prima, mettendo a rischio la sopravvivenza dell’intero sistema macroeconomico del pianeta. La linfa vitale che lo ha sempre sostenuto allora improvvisamente inizierà a scarseggiare. Perciò tutti a pecora, così di abbondante rimarrà ancora qualcosa: la vasellina. Che scorrerà a fiumi.



Eugenio Benetazzo
Trader Professionista
[email protected]

A TE LA VASELLINA L'HANNO GIA' MESSA!!!!RIBASSISTA!!!!!!!eheheheheheh
 

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