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lambda

Forumer attivo
Non ricordo con esattezza, quindi prendi con le pinze quelli che ti dico.
Mi sembra che Postbank forse avesse sospeso la cedola su alcune emissioni.
(da verificare c'e' stato di sicuro il timore che non pagasse le cedole)
Ho cercato nel thread all' indietro ma non ho trovato nessun riferimento.
Forse negusneg aveva scritto qualcosa.
Di sicuro non la Z1 che posseggo da qualche anno e che ha sempre pagato.

aggiunta:
nel 2009 hanno pagato le cedole
https://ir.postbank.de/postbank/pdf/FTI_JD_2009_EN.pdf


ciao

Ciao Kino, anch'io ho la dpb z1 soprannominata da aaaa47 la mummia.
Pensi che possa essere callata al 2011??
 

AAAA47

Forumer storico
Ciao Kino, anch'io ho la dpb z1 soprannominata da aaaa47 la mummia.
Pensi che possa essere callata al 2011??

ciao lambda, ciao kino!
non ero stato io a chiamarla cosi', forse top!
cmq io ho la z1 e la den75
ce le ho entrambe da prima di giugno , quindi so per certo che entrambe hanno pagato la cedola
ora il discorso e' che la den75 ha addirittura data call piu' vicina (il prox dicembre)
ovviamente non ci crede nessuno alla call delle postbank, ne' a dicembre, ne' il prox giugno 2011
ma il discorso e' che, se effettivamente queste due hannocedole identiche, calcolate nello stesso periodo, se veramente una si vende a 67 e l'altra si prende a 63, lo swtich e' da fare IMMEDIATAMENTE
si incassa subito 3-4 punti, ossia piu' di una intera cedola annuale!
Pero' aspettiamo il parere di altri :up:

ripeto gli isin
postbank
DE000A0DEN75
DE000A0D24Z1
:help:
 

AAAA47

Forumer storico
alla fine come si valuta lo step up?

E' corretto il seguente?
all'emissione: tasso fisso pre call = IRS10y + spread1
e ricavo lo spread1

E' step up se:
spread1 < spread2
dove la cedola post call è Euribor3m+spread2 ?

guarda le 2 bpvn
come faceva notare TOP con l'img che allego, la 290 e' step up
la 373 e' NON step-up
e in effetti la 373 ha una cedola piu' alta e un postcall un poco piu' basso rispetto alla 290
 

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ferdo

Utente Senior
guarda le 2 bpvn
come faceva notare TOP con l'img che allego, la 290 e' step up
la 373 e' NON step-up
e in effetti la 373 ha una cedola piu' alta e un postcall un poco piu' basso rispetto alla 290

a proposito del Banco, nel 2015 gli sparisce la Lodi dal tier 1, nel 2017 la 290 tutta e la 373 ben che vada al 50% se non ne fa la call, la Italease al 2016, i Tremonti Bond non so a che scadenza erano ma al 2018 in ogni caso non si conteggiano ...
la convertibile è già conteggiata
se non emettono nel 2011 e 2012 non possono che fare un ADC
 

saverio1973

BOND SUB.
Riprendo un posto del FOL.

La tentazione del bond perpetuo e del rendimento del 9%
di Vito LopsCronologia articolo16 settembre 2010



.
L'accordo di Basilea 3, che nei fatti spinge gli istituti di credito a rispettare nuovi e più stringenti vincoli patrimoniali entro il 2019, accresce secondo gli addetti ai lavori l'appeal dei bond perpetui (non hanno una scadenza oppure hanno duration ultradecennali). Strumenti ibridi, a cavallo tra le obbligazioni e le azioni, che oggi offrono rendimenti anche superiori all'8 per cento. Con le obbligazioni hanno in comune il fatto che staccano una cedola con un valore facciale stabilito da prospetto. Con le azioni condividono la volatilità e le regole di rimborso in caso di default della società emittente (i titolari di bond perpetui e azioni vengono rimborsati per ultimi, solo dopo gli altri creditori).

E con le azioni sono legati a doppio filo. Questi bond staccano la cedola annua (qualora il prospetto, che cambia da prodotto a prodotto, lo preveda) solo se la società emittente decide per quell'esercizio di remunerare gli azionisti con un dividendo. In caso contrario, niente cedola.

Il rapporto rischio/rendimento
Ovviamente, come tutti i titoli che promettono alti i rendimenti, i rischi, inversamente proporzionali ai rendimenti, sono più alti. Quanto ai bond perpetui (che non sono certo da confondere con BoT e BTp) presentano un rischio volatilità sul prezzo (a differenza delle normali obbligazioni le oscillazioni dei prezzi sono più consistenti) e di mancato incasso della cedola (che si verifica se la società emittente non distribuisce un dividendo per quell'esercizio o se nel prospetto è indicata la facoltà e non l'obbligo dell'emittente di pagare la cedola annua). E poi c'è anche lo svantaggio del lotto minimo che nella maggior parte dei casi è di 50mila euro. «Una somma - come spiega Davide Pasquali, presidente di Pharus Sicav - che solo clienti più facoltosi normalmente possono permettersi di investire all'interno di un portafoglio in cui non devono mancare altri strumenti meno rischiosi». Cioè la regola della diversificazione dell'investimento resta fondamentale.

Al netto dei rischi sono in molti gli esperti a ritenere che quello attuale sia un momento favorevole per puntare, solo per investitori che hanno un alto profilo di rischio, su questi strumenti. Proprio in virtù delle nuove regole di Basilea 3.

. Istituti più solidi e bond meno rischiosi
La prima ragione risiede nel fatto che i perpetui attualmente in circolazione sono considerati come capitale azionario, e quindi come parte del patrimonio. Con Basilea 3 il quadro cambia dato che i bond bancari subordinati in circolazione dovrebbero essere «progressivamente eliminati in un orizzonte temporale di 10 anni», cominciando nel 2013 (cioè, il 90% di essi si qualifica come capitale azionario nel 2013, l'80% nel 2014 fino allo 0% nel 2022). «Ne consegue che gli istituti dovranno rafforzare il patrimonio con l'equity - spiega Mario Baronci, responsabile gestioni obbligazionarie di Sella Gestioni -. Questo creerà un cuscinetto più forte a garanzia dei bond che quindi saranno considerati meno rischiosi dato che le probabilità di default dell'istituto diminuiscono con un capitale più forte».

Aumentano le probabilità di call e di guadagno in capital gain
«È inoltre probabile - continua Baronci - che ci sia un effetto-sostituzione con i nuovi bond perpetui che dovrebbero presentare garanzie maggiori e quindi potranno "tornare" a far parte del patrimonio. Per questo motivo da questa estate abbiamo aumentato l'esposizione sui vecchi strumenti che quotano sotto la pari (un prezzo inferiore a 100, ndr) prevedendo un guadagno in capital gain dato che il rimborso avviene alla pari (a 100, ndr)». Dello stesso parere è anche Marion Stommel, gestore del fondo Bny Mellon Euro corporate bond: «La durata del periodo di adeguamento alle nuove norme per i bond bancari subordinati ha un impatto sostanziale sull'incentivo da parte dell'istituto a riscattare questo genere di bond alla prima call date (data prefissata entro la quale l'emittente può ritirare dal mercato il bond perpetuo rim******** alla pari il creditore, ndr): fino a che i bond bancari subordinati saranno trattati come capitale azionario, l'incentivo a fare un call su di essi è, da un punto di vista economico, limitato. Una volta che i bond subordinati non costituiscono più capitale azionario, invece, l'incentivo a fare un call aumenta in modo significativo, dato che si trovano ad essere una fonte molto costosa di finanziamento senior. Per questo motivo - spiega Stommell - la proposta di Basilea è di sostegno ai bond perpetui in circolazione, dato che la probabilità che questi bond vengano riscattati alla prima call date è molto aumentata».

Aumentano le probabilità di guadagni cedolari
Tralasciando la questione prezzo (e quindi capital gain) le nuove disposizioni di Basilea 3 incrementano anche la possibilità di incassare le alte cedole che molti di questi titoli offrono perché dà più respiro alla politica dividendi degli istituti di credito. A tal proposito va detto che i bond perpetui sono legati a doppio filo con le azioni dato che, nella maggior parte dei casi (per averne la certezza è bene consultare il prospetto informativo che cambia da prodotto a prodotto) pagano la cedola annua solo se la società emittente decide di ripagare allo stesso tempo gli azionisti con un dividendo. Decisione che viene presa di esercizio in esercizio e su cui, pertanto, non v'è certezza. «Avendo Basilea 3 spalmato fino al 2019 la scadenza per l'adeguamento ai nuovi vincoli patrimoniali per le banche, sono aumentate le probabilità che gli istituti continuino ad elargire dividendi nei prossimi anni e quindi a pagare anche le cedole agganciate ai relativi bond perpetui - spiega Davide Pasquali, presidente di Pharus Sicav -. Per questo motivo, selezionando i titoli con criterio, ritengo che questo sia un buon momento per investire in bond perpetui puntando ad assicurarsi un elevato flusso cedolare per svariati anni, almeno fino alla call».

Quali sono gli elementi da considerare per individuare un bond perpetuo che offre alte cedole a fronte di un rischio limitato? «Ovviamente bisogna cercare istituti di credito che hanno una buona storia sul lato dividendi - continua Pasquali -. In questo senso sono da preferire le banche nei confronti delle quali hanno un peso importante le fondazioni. Queste, infatti, normalmente esercitano una pressione nei confronti delle società affinché distribuiscano il dividendo. Consiglio ovviamente di evitare rating troppo bassi, al di sotto della tripla B».

In questo momento, quali bond perpetui consiglia? «Pur con tutti i rischi del caso, per cui consiglio questi strumenti solo per un investitore con un elevato profilo di rischio, ritengo che il perpetuo di Intesa Sanpaolo con scadenza 2049 offra oggi un buon rapporto rischio/rendimento. Il prezzo è 103 e corrisponde a un rendimento immediato annuo dell'8,13 per cento. Qualora nel 2019 l'istituto eserciti la call il rendimento annuo (posto che tutti gli anni l'istituti distribuisca dividendi, ndr) sarebbe pari al 7,9 per cento. In caso contrario le cedole successive sarebbero calcolate aggiungendo 687 punti base all'indice Euribor. E poi c'è anche un perpetuo di Banca popolare di Milano con rendimento immediato dell'8,69%, di Ubs (8,24%, ndr) e della francese Bpce (8,71%, ndr) (consulta qui l'elenco completo dei bond perpetui selezionati dall'esperto).
In quale periodo dell'anno è preferibile acquistare bond perpetui? «In teoria si potrebbe entrare non appena la società ha comunicato che distribuirà il dividendo. In questo modo si ha la certezza di incassare la cedola. Successivamente si può anche venderlo trasformando, con questa operazione, un bond perpetuo in un pronti contro termine a 7-8 mesi con alto rendimento». È davvero così semplice? «No, perché quando si investe in un bond perpetuo bisogna continuare a seguire con attenzione il flusso di notizie che riguarda l'emittente. Ad esempio, se fra un mese rivedessero le regole di Basilea 3 riducendo la deadline per il rispetto dei vincoli patrimoniali, chi ha in portafoglio dei bond perpetui bancari rischierebbe di assistere a un crollo dei prezzi. Ecco perché questi strumenti potenzialmente molto profittevoli sono indicati solo per investitori evoluti e costantemente informati».

Questo articolo non costituisce sollecitazione al risparmio
http://www.ilsole24ore.com/pdf2010/S...1-cef88f20144f
 

no perpetual no party

Forumer storico
step up /// non step up

bene allora cominciamo a scrivere la lista:
ho controllato i titoli che ho io in portafoglio, (esclusi gli irs).
Quelle gia inserite sono evidenti da prospetto, in fondo ci sono i calcoli da confermare....
per i riferimenti sulla serie storica irs ho trovato un sito spettacolare, selezionate i grafici dell'anno di riferimento ed è fatta;)
Welpanama ? Finanza ? Indici ? Eurirs
buon lavoro a chi vuole contribuire!:up:


PS: è una lista fatta solo per completezza di informazioni, ma secondo me dal 2013 in poi callano tutte alla prima occasione e basta.
chi non le calla fa vedere al mercato che sta messo molto male... IMHO


STEP UP:
bancaja 778
bpvn 290
asr 545
rbz025



NON STEP UP:
bpvn 373
asr 552



DA VERIFICARE se i calcoli sono giusti:
rbz862 emessa 31/7/03 con irs 4,261 il 30/7
cedola 5,895 spread +130, call spread +270 (step up???)

sns155 emessa 14/7/07 con irs a 4,95 il 13/7
cedola 6,258 spread +131, call spread +229 (step up???)



INSERISCO ANCHE IN CASO DI FUTURA SOLVENCY II:
groupama414 emessa 14/10/07 con irs 4,66 il 8/10
cedola 6,298 spread +164, call spread +260 (step up???)
 

no perpetual no party

Forumer storico
a proposito del Banco, nel 2015 gli sparisce la Lodi dal tier 1, nel 2017 la 290 tutta e la 373 ben che vada al 50% se non ne fa la call, la Italease al 2016, i Tremonti Bond non so a che scadenza erano ma al 2018 in ogni caso non si conteggiano ...
la convertibile è già conteggiata
se non emettono nel 2011 e 2012 non possono che fare un ADC

callano tutto
e l'ultima, la 373, sarà richiamata proprio perche o in un modo o in un altro avranno gia dovuto adeguarsi precedentemente ai nuovi livelli di capitale
 

no perpetual no party

Forumer storico
beato te che hai certezze ...
ragionavo anche come possessore delle convertibili ed equity

stiamo parlando di bond in mano nel 95% dei casi ad istituzionali.. le emissioni sono quasi identiche come quantità, immagina se callano una e saltano l'altra...
i fondi pensione, assicurativi, le stesse altre banche europee abuseranno fisicamente di Saviotti.. :lol::lol:


...solo su azioni e convertibili non ho certezze... imho
 
Stato
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