Obbligazioni perpetue e subordinate Tutto quello che avreste sempre voluto sapere sulle obbligazioni perpetue... - Cap. 2 (4 lettori)

Stato
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Wallygo

Forumer storico
da web sim

La Borsa americana è contrastata, nonostante i dati positivi sull'andamento dell'edilizia in Usa. L'indice Dow Jones guadagna lo 0,2%, S&P500 +0,1%, il Nasdaq perde lo 0,7%.

Gli investitori americani sono tornati a guardare con preoccupazione le convulsioni dei leader europei, che sfornano ogni cinque minuti una dichiarazione diversa sugli sforzi della Ue per contrastare la crisi del debito pubblico.:lol: :titanic:Dopo che funzionari Ue hanno smentito le indiscrezioni secondo le quali Parigi e Berlino avrebbero raggiunto un accordo per aumentare a 2 miliardi di euro (dagli attuali 440 milioni) la potenza di fuoco del fondo salva-Stati Efsf, il presidente francese Nicolas Sarkozy ha annunciato la sua imminente partenza per la capitale tedesca per sbloccare la trattativa. Il che non è un buon segnale.

E così passano in secondo piano i buoni dati: a settembre sono stati avviati in America 658mila nuovi cantieri per costruzioni abitative, con una crescita del 15% rispetto al precedente mese di agosto. Gli economisti si aspettavano una crescita del 3,3% a 590mila nuovi cantieri.


Come europei siamo tra il ridicolo e il patetico :rolleyes:

Acq. pop bergamo a 75
 

claudioborghi

Twitter: @borghi_claudio
Sondaggio banche: qualcuno ha provato a domandare se con manleva è possibile aderire a opa Bpce? Reazioni? Lo chiedo perchè al momento il panorama interpellato è sconfortante... :wall:
 

lagonzaga

Forumer attivo
Grande notizia che se fosse confermata porterebbe enormi benefici al mercato soprattutto nel lungo termine
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Rivoluzione in vista per il sistema finanziario, rivoluzione in vista per gli Stati. L'intesa raggiunta ieri dal Parlamento Ue, dalla Commissione e dal Consiglio europeo va in questa direzione. Dal luglio 2012, mese in cui l'iter necessario per far entrare in vigore la legge dovrebbe essere concluso, gli investitori non potranno più acquistare i famigerati Cds.

Non si tratta di un divieto assoluto ma di un vincolo regolamentare necessario: se un investitore non avrà nel suo portafoglio il sottostante, non potrà comprare in nessun modo il Cds ad esso legato.

Il Credit Default Swap, contratto derivato originariamente utilizzato in funzione di polizza assicurativa o di copertura, negli ultimi anni ha cambiato destinazione d'uso assumendo un ruolo di strumento finanziario utilizzato a fini speculativi.

Tralasciando per ora il non marginale problema strutturale di sostenibilità dell'intero sistema che costruisce e vende i Cds (cosa accadrebbe agli stati patrimoniali degli istituti assicurativi che li hanno emessi se realmente uno Stato o un'impresa strategica andasse in default?), la notizia è da interpretare positivamente per il mercato.

Se il mondo ha visto entrare il termine Cds solo dal 2008 nel linguaggio comune in scia al default di Lehman e all'annesso sconquasso che ha travolto l'americana Aig, negli ultimi mesi le sorti stesse degli Stati e delle banche del Vecchio Continente sono state appese alle fluttuazioni di valore di questo derivato.

E' sufficiente sentire una frase tipo "il Cds sulla Spagna o il Cds su Unicredit sono in aumento" per vedere i rendimenti dei titoli governativi schizzare al rialzo. O l'azione della singola società o le quotazioni di un intero listino sgretolarsi in scia al crescere dei timori di bancarotta.

Nessuno si è però mai preoccupato di verificare se le posizioni su questi derivati sono prese da investitori realmente preoccupati dalla loro esposizione verso un determinato sottostante in un'ottica di copertura oppure se si tratta di semplici mosse speculative che scommettono contro, aggravandone la situazione reale solo con le loro congetture.

Per capire meglio il mondo che ruota intorno a questi strumenti basta prendere in considerazione i dati della British Bankers' Association. Nati intorno al 1991-1992, i Cds da allora hanno visto una costante crescita nel loro utilizzo.

Le stime dell'associazione bancaria inglese nel 1997 parlavano di un volume complessivo di 180 miliardi di dollari. A fine 2010 l'ammontare totale del nozionale negoziato era giunto alla mirabolante quota di 30 mila miliardi di dollari. Una somma inferiore rispetto ai 57 mila miliardi di giugno 2008 ma ancora di dimensioni decisamente importanti.

La necessità di mettere un freno ai Cds sul debito sovrano "nudi", ossia non coperti dal possesso del sottostante, si è fatta particolarmente stringente negli ultimi mesi quando, in scia al calo di fiducia verso l'intero sistema politico dell'Eurozona, gli speculatori di tutto il mondo si sono accaniti contro gli stessi Stati.

Il raggiungimento da parte del Parlamento Ue, della Commissione e del Consiglio europeo di un accordo sulle linee guida per frenare questo tipo di speculazione finanziaria va peraltro nella stessa direzione auspicata da due grandi finanzieri di Wall Street: George Soros e Warren Buffet.

Se per il primo i Cds vanno semplicemente messi al bando poiché gli svantaggi sono superiori ai vantaggi, per il Guru di Omaha questo tipo di derivato è da considerarsi al pari di armi finanziarie di distruzione di massa. La speranza è che quella europea sia la prima mossa reale per uscire da questa situazione, mettendo al bando gli investitori poco propensi a valutare i fondamenti dell'economia reale.

Riccardo Designori
 

Zeus

Forumer attivo
Sono rimasto con qualche Ovag 643 , pensavo , invece di capitalizzare subito la perdita , di switcharle sulle 288 che sono no loss abs : vi pare una fesseria ???
Grazie per il consiglio .
 
Stato
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