ROMA (MF-DJ)--"Vogliamo concentrarci sulla crescita per linee interne. E poi ricercare maggiori sinergie tra le varie attività del gruppo, senza escludere razionalizzazioni del business".
Lo ha detto a Il Sole 24 ore il nuovo a.d. di Banca Ifis, Luciano Colombini, parlando delle priorità strategiche a sostegno dell'istituto. "Puntiamo a crescere nel Nord Est dell'Italia dove, dopo le note vicende legate a Veneto Banca e Popolare Vicenza, ci sono spazi per ampliare l'attività", ha proseguito il banchiere spiegando che i crediti deteriorati, "insieme al segmento imprese, sono strategici per la banca. Vogliamo migliorare la gestione e il recupero delle posizioni deteriorate. Quest'ultima attività è il vero driver dei profitti nel mondo degli Npl".
"Di recente abbiamo acquisito nuove posizioni per circa 600 milioni di valore nominale. E ne stiamo valutando ulteriori 1,5 miliardi. Siamo presenti in tutte le operazioni che consideriamo interessanti -ha continuato Colombini- Sottolineo che, riguardo alle valutazioni dei crediti problematici su cui il mercato aveva ventilato qualche dubbio, ho trovato una situazione trasparente. L'approccio della banca è stato, e sarà, improntato a serietà e prudenza. Non c'è bisogno di rettifiche straordinarie sul segmento Npl né sulla qualità dell'attivo".
"Nel piano industriale, che presenteremo in autunno, un focus è sugli oneri operativi -ha rivelato- Il target sarà, a fine piano, di arrivare finanche alla riduzione di circa il 10% dell'attuale base costi".
In merito alla razionalizzazione del business, "posso dire che è al vaglio l'ipotesi di riordinare in un'unica direzione centrale le varie funzioni commerciali a sostegno delle imprese: dal factoring al leasing fino alla finanza strutturata", ha spiegato.
Sul fronte della raccolta, "a fianco di quella retail in Italia, che è fondamentale, vogliamo aggiungere altre forme di funding all'estero. In autunno avvieremo la partecipazione in Germania a una piattaforma che fa marketing in favore delle banche commerciali italiane. Il risparmiatore di quel Paese esegue il bonifico sulla piattaforma che, poi,
viene iscritto sui conti dei nostri istituti".
A proposito della sorpresa del mercato per l'uscita di scena del
precedente ceo con cui l'istituto veniva identificato e alle ipotesi di un possibile disimpegno dell'azionista di riferimento, Colombini ha precisato che "non è così. Il Presidente Sebastien Egon Furstenberg, tramite la finanziaria "La Scogliera", ha voluto riaffermare la sua posizione di azionista di controllo. La nomina di suo figlio Ernesto quale vicepresidente è il segnale di come si stiano gettando le basi per un avvicendamento senza soluzioni di continuità".
I dubbi degli investitori su quest'ultima mossa sono "assolutamente infondati. Ernesto Furstenberg è entrato in cda come vicepresidente senza deleghe operative con un approccio proattivo e capacità di ascolto. La società è contraddistinta da una solida corporate governance che garantisce efficienza, e trasparenza, nell'ambito gestionale", ha concluso.