UCRAINA inizia la guerra civile

Le squadracce di Parvi Sektor si finanziano a Kiev e nell’Ovest gestendo la piccola criminalità (per ora) e stanno cominciando a fare appunto le squadracce nell’est, pestando, terrorizzando, rubando.

Kiev ha un problema, trova forti resistenze nel suo stesso esercito per eseguire l’ordine di sparare e uccidere altri cittadini Ucraini (si beh, quelli che qui vengono chiamati “filo russi” manco fossero di un altra nazione). Il punto è portare la Russia all’intervento e in effetti fossi Ucraino (anche dell’Ovest) non vedrei l’ora di accogliere i carri armati di mosca. Dunque il “nostri bravi ragazzi” del Pravi Sektor stanno facendo il lavoro sporco, ed è gente pericolosissima, ignorante e che pensa di avere una missione di Stato. Il male assoluto insomma.

Quello che Non si Dice Sulla Sporca Guerra in Ucraina - Rischio Calcolato
 
Che vuol dire?
Dugin: L’Ucraina di oggi è uno Stato che non è mai esistito nella storia. Si tratta di una nuova entità. Questa entità ha almeno due parti completamente diverse. Queste due parti hanno un’identità e una cultura diversa. C’è l’Ucraina occidentale, unita nella sua identità all’Europa orientale. La stragrande maggioranza delle persone che vivono in Ucraina occidentale si considera europea dell’Est. E tale identità si basa sul rifiuto completo di qualsiasi idea panslava con la Russia. I russi sono considerati nemici esistenziali. Possiamo dire così: odiano i russi, la cultura russa e, naturalmente, la politica russa. Ciò è una parte importante della loro identità.




Ma gli ucraini orientali sono russi quanto e anche più di Lei!
Dugin: Non così in fretta! La maggior parte delle persone che vivono nella parte orientale dell’Ucraina condivide una comune identità con il popolo russo, storica, di civiltà e geopolitica. L’Ucraina orientale è un Paese russo ed eurasiatico.
Quindi ci sono due Ucraine.

Lo vediamo assai chiaramente alle elezioni. La popolazione è divisa in ogni importante questione politica. Soprattutto quando si tratta delle relazioni con la Russia, siamo testimoni di come drammatico diventi il problema:
una parte è assolutamente anti-russa,
l’altra parte assolutamente filo-russa.

Due diverse società, due Paesi diversi e due diverse identità storiche nazionali vivono in una sola entità.

Ucraina, Uniti dall'Odio. (Analisi Fondamentale) - Rischio Calcolato


Vi è ora una alleanza delle opposizioni politicamente molto pluralista contro Janukovich: Questa alleanza comprende liberali, anarchici, comunisti, gruppi di destra, gay, anche nazionalisti e gruppi e teppisti neo-nazisti. Cosa tiene insieme tali diversi gruppi ed ideologie?
Dugin: Sono uniti dal solo odio contro la Russia. Janukovich è ai loro occhi un ascaro della Russia, amico di Putin e uomo dell’Oriente. Odiano tutto ciò che ha a che fare con la Russia. Questo odio li tiene insieme, questo è un blocco dell’odio. Per dirla chiaramente: l’odio è la loro ideologia politica. Non amano l’Unione europea o Bruxelles.
 
Aggiornamenti dall'Ucraina: ormai persino il governo dei fascisti di Kiev considera perso il bacino del Don!!


Militanti delle forze di protezione popolare est-ucraine hanno preso il controllo della cittadina di Kostiantinivka, occupando il municipio e alzando la bandiera della Repubblica Popolare di Donetsk.

Kostiantinivka, con una popolazione di circa 80.000 abitanti, è una città situata tra le città di Slaviansk e di Donetsk, ambedue si trovano attualmente sotto il controllo degli attivisti pro russi. Domenica scorsa essi avevano preso a Donetsk il controllo della sede della TV locale senza alcun intervento della polizia che pure era presente sul posto.

I miliziani, una volta entrati nell’edificio, hanno costituito una guardia a presidio, portavano abiti civili e una semplice fascia rossa al braccio con la scritta “Oplop” (muraglia). “I giornalisti di questa TV potranno continuare a lavorare ma c’è bisogno che dicano la verità”, ha spiegato Stanislav, uno degli attivisti, alla AFP. Lo stesso ha aggiunto che loro custodiranno l’edificio giorno e notte, “i canali televisivi russi dicono la verità, vogliamo che anche a Donetsk ci siano catene TV che facciano lo stesso”.

Almeno sei poliziotti ucraini, dei quali almeno 3 armati di Kalashnikov hanno osservato la scena dalla loro jeep senza intervenire. Dalla parte di Lugansk è stato trasmesso dai cittadini un ultimatum alle autorità di Kiev con il quale chiedono:
1) l’attuazione di un referendum con riconoscimento diello status di autonomia della regione,
2)una amnistia per tutti i detenuti politici,
3) l’annullamento degli ultimi aumenti dei prezzi e tariffe,
4) il ritorno del russo quale lingua ufficiale.

Queste sono esigenze chiare per qualsiasi paese civile, hanno detto. “Se entro il 29 di Aprile queste rivendicazioni, basate sugli accordi di Ginevra, non avranno attuazione”, hanno proclamato gli insorti, proclameremo tutti i rappresentanti di Kiev criminali e nemici del popolo e passeremo all’azione”. Questo è il proclama dei rivoltosi definitisi dell’esercito del Sud Est Ucraina.

I giornali di Kiev ormai chiedono che si riconosca la secessione dell’Est Ucraina Alcuni analisti a Kiev hanno commentato per la prima volta di considerare la perdita del sud est dell’Ucraina come inevitabile e che potrebbe anche andare a beneficio dell’Ucraina . “Non ci deve essere dialogo con alcuno, tutti ormai dicono Fuori !” Lo segnala il portale Jvilya. Il giornalista Serguei Visoski analizza che le regioni del Donetsk e di Lugansk sono regioni industriali e minerarie e qualsiasi riforma di tipo neoliberista, come quelle che Kiev vorrebbe introdurre, provocherebbe la chiusura di molte miniere e fabbriche con conseguenti proteste di massa ed una esplosione sociale della quali approfitterebbe Mosca.

Ha scritto Visoski. La zona impoverita di Donbass sarà una fonte di voti per i partiti populisti ed antieuropei, ha segnalato da parte sua il giornale Zerkalo Nedeli (Lo Specchio della settimana), “se cerchiamo di trattenere l’Est rischiamo di perdere l’Ovest. Meglio lasciare che Donbass si stacchi dal paese e ricostruire l’Ucraina in Europa”.

In realtà i circoli del nuovo potere a Kiev vedono nella rivolta dell’Est un ostacolo ai propri piani per implementare le politiche neoliberiste e pro UE, tenendo in conto che l’Ucraina non dispone delle risorse per finanziare una guerra o un lungo periodo di destabilizzazione del paese e sarebbero disposti a permettere che l’est si separi dall’Ucraina , come avvenuto per la Crimea, al fine di attuare i propri propositi.

Sembra inoltre che si siano verificati violenti scontri nel centro della città e nelle vicinanze dello stadio, tra gruppi di nazisti ucraini e forze di autodifesa della Repubblica Popolare di Donetsk. Viene riportato da varie fonti di un bilancio con molti feriti da entrambe le parti. Intanto nel posto di frontiera di Lugansk é stata alzata la bandiera russa. Di fatto in questo punto non esiste più una frontiera con la Russia.

Mosca continua a concentrare le proprie truppe a Slaviansk e si riserva il diritto di intervenire per proteggere la popolazione. Il Ministero della Difesa russo ha negato che ci siano state violazioni dello spazio aereo da parte di aerei russi ed ha bollato come manipolazione le notizie fornite in tal senso dalle autorità del governo di Kiev.
Pubblicato da Palaestina Felix: Aggiornamenti dall'Ucraina: ormai persino il governo dei fascisti di Kiev considera perso il bacino del Don!!
 
Avrete sentito fior di titoloni, articoli e servizi su come i cattivi russi hanno ammassato truppe al confine ucraino. Quello che magari si sono scordati di farvi sapere è che, “ovviamente”, la NATO non ha fatto niente di diverso:

Zero Hedge – The West Prepares: These Are All NATO Aircraft Deployments In Response To The Ukraine Crisis
Submitted by Tyler Durden on 04/29/2014

It’s all the Russians’ fault? E’ tutta colpa dei russi? This does not exactly look like de-escalation to us…

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…. e così via, praticamente OGNI notizia è manipolata per spingere il gregge dove si vuole o, più esattamente, dove vogliono i proprietari del tal organo “d’informazione”. Parzializzare le notizie, dimentare certi “dettagli”, ripetere e ripetere alla noja certe simil-notizie/slogan così da indurre riflessi mentali simil-pavloviani, ecc… spesso non ci sono falsità palesi in questo metodo (abbastanza spesso però anche si), solo “punti di vista” e il non dare altre notizie e punti di vista.


http://www.rischiocalcolato.it/2014/04/giornale-che-leggi-news-diversa-che-trovi.html
 
In Siria i mercenari al soldo dell'Arabia sono definiti da Obama RIBELLI

mentre i Partigiani dell'Ukraina che si oppongono al colpo di stato sono definiti TERROSTI

Kiev, uccisi 30 "terroristi"

FOTO
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Un filorusso a Donetsk +CLICCA PER INGRANDIRE


Claudio Salvalaggio MOSCA 06 maggio 201409:28 News




Ancora sangue a Sloviansk, bastione del separatismo filorusso nell'est ucraino, dove combattimenti sempre piu' pesanti allungano la scia delle vittime di questa guerra civile che secondo Mosca mette ormai a rischio la pace dell'Europa. Secondo il ministro degli interni ucraino Arsen Avakov ieri sono stati uccisi oltre 30 "terroristi", tra i quali molti provenivano dalla Crimea, dalla Russia e dalla Cecenia. Decine sarebbero i feriti. Ieri i filorussi avevano diffuso un bilancio di una decina di morti e 20-25 feriti. tra le loro file. Confermato invece il bilancio di quattro militari uccisi e una trentina di feriti tra i governativi. I ribelli hanno abbattuto anche un elicottero, un Mi-24, il terzo dalla ripresa del blitz di Kiev: in questo caso pero' i piloti sono sopravvissuti e sono stati salvati dai loro compagni. Intanto si moltiplicano i moniti e le iniziative diplomatiche per fermare la spirale delle violenze nel Donbass, cuore industrial-minerario (russofono) del Paese. Il ministero degli esteri russo ha chiesto a Kiev di ''porre fine allo spargimento di sangue, ritirare le truppe e mettersi finalmente al tavolo delle trattative per avviare un dialogo normale sulle vie per una soluzione della crisi''. Hollande questa mattina ha profilato il rischio di "caos e guerra civile" se non si svolgeranno le elezioni presidenziali come previsto.
Mosca ha ammonito che ''sta maturando una catastrofe umanitaria nelle città assediate, dove si avverte la mancanza di medicinali e inizia l'interruzione nell'approvvigionamento alimentare''. Lo stesso ministero russo ha pubblicato oggi un Libro Bianco di 80 pagine nel quale denuncia in Ucraina ''rilevanti violazioni di massa dei diritti umani'' da parte delle ''forze ultranazionaliste, estremiste e neonaziste'', invitando la comunità internazionale a reagire in modo adeguato e senza partito preso per evitare ''conseguenze distruttive per la pace, la stabilita' e lo sviluppo democratico dell'Europa''. Nel libro, basato su notizie di stampa, dichiarazioni ufficiali, testimonianze, si documentano vari episodi tra fine novembre e fine marzo, dalle ''ingerenze negli affari interni di uno Stato sovrano'' (per le visite a Kiev di responsabili europei e americani) alle violenze dei paramilitari dell'ultradestra ucraina di 'Pravi Sektor', sino agli ''odiosi tentativi di annientare la cultura russa'' nell'Ucraina dell'est.
Washington, dal canto suo, continua a puntare il dito sui filorussi (e su Mosca), anche se oggi il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney, ha preferito parlare in generale di ''violenze inaccettabili'' in Ucraina, aggiungendo che ''i responsabili dovranno essere assicurati alla giustizia''. Al Cremlino, intanto, e' atteso mercoledi' il presidente di turno dell'Osce, Didier Burkhalter, per discutere con Putin una serie di tavole rotonde sotto il patrocinio della stessa Osce per facilitare un dialogo nazionale prima delle presidenziali del 25 maggio, come ha spiegato un portavoce della cancelliera tedesca Angela Merkel.
Quest'ultima intanto ha condiviso la proposta del suo ministro degli esteri Frank-Walter Steinmeier per una seconda conferenza di Ginevra, dopo il fallimento della prima: questa volta si tratterebbe di formalizzare impegni precisi e definire le modalita' per trovare prima una tregua e poi una soluzione politica al conflitto. Anche il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-Moon, si e' detto disponibile a offrire la sua mediazione, ''se necessario''. Si muove anche il ministro degli esteri britannico, William Hague, atteso domani a Kiev. Il 13 maggio, invece, la Commissione europea ricevera' a Bruxelles una delegazione del governo ucraino guidata dal premier Arseni Iatseniuk, per l'esame delle misure di sostegno a Kiev.
Due giorni prima, pero', sono previsti i referendum separatisti nelle regioni di Donetsk e Lugansk, dove si continua a combattere. E dove oggi il governatore-oligarca della vicina regione di Dnipropetrovsk, il chiacchierato Igor Koloimiski, quarto uomo piu' ricco d'Ucraina secondo Forbes, e' stato costretto a sospendere l'attivita' cash delle filiali della sua Privat bank, prese di mira dai ribelli dopo che aveva messo una taglia di 10 mila dollari per ogni 'sabotatore' catturato. L'11 maggio si annuncia quindi come una data chiave, un possibile punto di non ritorno. Ecco perche' l'esercito ucraino stringe il suo assedio a Sloviansk, avanzando a poco a poco verso il centro, ma tra incertezze e cautele, accusando i miliziani filorussi di farsi scudo dei civili e di incendiare le case. A Odessa, invece, Kiev ha di fatto commissariato l'inaffidabile polizia locale mandando uno speciale battaglione di agenti, formato da 'attivisti civili', dopo i tragici scontri tra antigovernativi e nazionalisti ucraini dei giorni scorsi e la strage di filorussi nel rogo del Palazzo dei Sindacati.

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