Ignatius
sfumature di grigio
Oggi ho sentito un pezzo del podcast di Phastidio che riguarda l'economia russa.
A fronte di uno smantellamento di vari settori dell'economia per il riorientamento verso l'economia di guerra, alcuni osservatori ritengono che non ci sarà un tracollo globale dell'economia russa quando la guerra in Ucraina finirà o "si congelerà stile Corea": le capacità di produzioni di armi (veicoli corazzati, droni ecc.) sono decuplicate in tre anni.
Quindi la russia potrebbe compensare i danni che si è autoinflitta con esportazioni di decine di miliardi di armi verso cina o paesi "del sud": hanno ricominciato a partecipare alle fiere delle armi in Brasile e (mi pare) Malesia, e raccolgono ordini per decine di miliardi di dollari.
[Ovviamente queste attività industriali non dànno fastidio ai pacifisti europei che non ne parlano, evidentemente perché le armi russe fanno solo bene].
Ci potrebbe essere un paio di criticità: Phastidio ricorda che i paesi potenziali importatori di armi russe potrebbero subire pressioni simili a quelle che ha subìto l'India per l'import di petrolio russo, e io aggiungo che alla cina non piace dipendere dall'estero: potrebbero importare armi sì, ma non mi stupirei se lo considerassero un fatto transitorio, in attesa di raggiungere una piena autonomia.
Autonomia che si potrebbe peraltro verificare anche se la russia diventasse, in prospettiva, uno stato completamente vassallo della cina: allora ai cinesi questi "non import" potrebbero andare bene, presumo.
Le buone notizie sono che anche Phastidio considera la russia demograficamente morta. Bene così.
A fronte di uno smantellamento di vari settori dell'economia per il riorientamento verso l'economia di guerra, alcuni osservatori ritengono che non ci sarà un tracollo globale dell'economia russa quando la guerra in Ucraina finirà o "si congelerà stile Corea": le capacità di produzioni di armi (veicoli corazzati, droni ecc.) sono decuplicate in tre anni.
Quindi la russia potrebbe compensare i danni che si è autoinflitta con esportazioni di decine di miliardi di armi verso cina o paesi "del sud": hanno ricominciato a partecipare alle fiere delle armi in Brasile e (mi pare) Malesia, e raccolgono ordini per decine di miliardi di dollari.
[Ovviamente queste attività industriali non dànno fastidio ai pacifisti europei che non ne parlano, evidentemente perché le armi russe fanno solo bene].
Ci potrebbe essere un paio di criticità: Phastidio ricorda che i paesi potenziali importatori di armi russe potrebbero subire pressioni simili a quelle che ha subìto l'India per l'import di petrolio russo, e io aggiungo che alla cina non piace dipendere dall'estero: potrebbero importare armi sì, ma non mi stupirei se lo considerassero un fatto transitorio, in attesa di raggiungere una piena autonomia.
Autonomia che si potrebbe peraltro verificare anche se la russia diventasse, in prospettiva, uno stato completamente vassallo della cina: allora ai cinesi questi "non import" potrebbero andare bene, presumo.
Le buone notizie sono che anche Phastidio considera la russia demograficamente morta. Bene così.