Povero @marcotravaglio. In fondo c’è da capirlo. Lui Sachs lo aveva invitato pure alla festa del @fattoquotidiano - dove aveva raccontato la balla della confidenza di Macron sulle colpe della NATO nella guerra in Ucraina - e se lo era portato dietro persino alla manifestazione del M5S ad aprile a Roma. Non poteva certo accettare senza replicare che @CarloCalenda dimostrasse che quello che lui spaccia per grande economista è in realtà un contaballe olimpico, che tra biolab, complotti sul COVID e mazzette inventate, ormai è considerato una barzelletta internazionale.
Il problema è che per coprire le idiozie di Sachs, ha finito per spararle più grosse di lui.
Nell’editoriale di oggi, non solo prova a ribaltare la narrazione su chi ha asfaltato chi a @PiazzapulitaLA7, nel disperato tentativo di salvare Sachs, ma, consapevole anche lui che quelle vomitate in diretta sono accuse fantasiose ed indimostrabili, da noto avvocato delle cause perse, ci mette del suo: «Lo disse pure l’inviata di Obama Victoria Nuland» scrive nel pezzo. «Gli USA hanno investito 5 miliardi per dare all’Ucraina il futuro che merita». Come se la frase di per sé supportasse le scemenze del suo assistito.
Peccato che queste parole si riferiscano ad una delle più note fake news della propaganda russa.
Il 13 dicembre 2013, la numero due del Dipartimento di Stato Americano, durante una conferenza organizzata dalla Fondazione USA-Ucraina, diceva testualmente: «
Fin dall'indipendenza dell'Ucraina nel 1991, gli Stati Uniti hanno sostenuto gli ucraini nello sviluppo di competenze e istituzioni democratiche, nella promozione della partecipazione civica e del buon governo, tutti prerequisiti affinché l'Ucraina realizzi le sue aspirazioni europee. Abbiamo investito oltre 5 miliardi di dollari per assistere l'Ucraina in questi e altri obiettivi che garantiranno un'Ucraina sicura, prospera e democratica».
La stessa Nuland ad aprile del 2014 ripeteva quello stesso concetto in una intervista alla CNN, tanto che la notizia veniva persino ripresa fedelmente dall’agenzia di stampa russa RIA Novosti.
Poco tempo dopo la propaganda russa decideva però di manipolare quell’affermazione, cosa che esplicitamente fa l’ex segretario del Consiglio di Sicurezza della Federazione Russa Nikolai Patrushev, il quale nel giugno del 2015 parla di una confessione della Nuland in merito ai «5 miliardi spesi per organizzare quegli eventi [Maidan]».
Da allora questa balla colossale è stata periodicamente ripresa dalla propaganda e lo stesso Travaglio l’ha inserita nel suo libro “Scemi di guerra” (e da me già debunkata nel mio “Scemi di pace”). Ultimo in ordine di tempo Alexei Shevtsov, Vice Segretario del Consiglio di Sicurezza, che, in una intervista apparsa nel marzo scorso su Izvestia, la ripete, come se non fosse già stato dimostrato che si tratta di un clamoroso fake.
E così, il povero Travaglio, che voleva tirare il suo ospite fisso fuori dai guai, ha solo ingaggiato con lui un’insana gara a chi mente di più. È il classico schema Ponzi della propaganda del quale il caro direttore è ormai prigioniero da anni. Coprire una menzogna con una ancora più grossa. Ma sappiamo tutti che questi sistemi finiscono sempre nello stesso modo: chi li ha ideati scappa appena rilanciare diventa impossibile e chi gli ha creduto deve pure spiegare come ha fatto a farsi truffare.
PS: nel commento il link al discorso ufficiale di Victoria Nuland del 2013