qui quando si vuole si puo' uscire dalle secche , e metterla a quell ominide tedesco nel ....... oh ma metterla nell'attivo del bilancio del comune all'atto della sua emissione,quindi senza creare debito,come invece fanno le banche centrali. e seguendo il metodo dei green back
Il Comune può stampare moneta, per legge. Ecco come
26 giugno 2013 |
Autore
Nicoletta Forcheri |
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di Gianluca Monaco
“Al Comune spettano tutte le funzioni che riguardano la popolazione ed il territorio, in
particolare è il Comune stesso che deve farsi carico delle esigenze nascenti in determinati settori
specificamente delineati dal dettato normativo. “
A conferma di quanto sopra infatti,
l’articolo 112 del T.U.E.L. enuncia che: “Gli enti locali,
nell’ambito delle rispettive competenze, provvedono alla gestione dei servizi pubblici che
abbiano per oggetto produzione di beni ed attività rivolte a realizzare fini sociali e a promuovere
lo sviluppo economico e civile delle comunità locali”.
Queste ampie funzioni che come abbiamo visto vengono in diversi modi attribuite all’ente
comunale, comportano uno serie di problematiche:
a) in primo luogo sono frequenti le controversie circa la definizione dei confini dei ruoli tra i
livelli di governo in alcuni settori chiave quali, ad esempio, quello della tutela della salute,
governo del territorio e dell’ambiente nonché in tema di servizi sociali.
b) In secondo luogo risulta problematico delineare il rapporto tra le nuove competenze attribuite
al Comune e le effettive risorse che al Comune stesso vengono messe a disposizione.
Tutto questo in attuazione dell’art. 119 Cost. il quale prevede per i Comuni (Province, Città
Metropolitane e Regioni) autonomia finanziaria di entrata e di spesa, tributi ed entrate propri,
compartecipazione al gettito di tributi erariali riferibili al loro territorio nonché un fondo
perequativo per i territori con minore capacità fiscale per abitante.
Prevede altresì il medesimo articolo che le risorse di cui sopra consentono al Comune di
finanziare integralmente le funzioni pubbliche loro attribuite.
Inoltre l’art. 7 del Decreto Legislativo 112/1998 prevede la “devoluzione alle regioni e agli
enti locali di una quota delle risorse erariali tale da garantire la congrua copertura […] degli
oneri derivanti dall’esercizio delle funzioni e dei compiti conferiti nel rispetto
dell’autonomia politica e di programmazione degli enti; in caso di delega regionale agli enti
locali, la legge regionale attribuisce ai medesimi risorse finanziarie tali da garantire la
congrua copertura degli oneri derivanti dall’esercizio delle funzioni delegate, nell’ambito
delle risorse a tale scopo effettivamente trasferite dallo Stato alle Regioni”.
Dal dettato dell’art. 54 T.U.E.L. emerge altresì che il Sindaco, sempre nella sua funzione di
ufficiale di Governo: emana atti in materia di ordine e sicurezza pubblica, svolge funzioni in
materia di polizia giudiziaria, vigila sulla sicurezza e l’ordine pubblico, adotta Ordinanze
contingibili ed urgenti in caso di pericolo per l’incolumità dei cittadini.
E’ necessario ricordare inoltre che il Sindaco opera come Ufficiale di Governo anche
relativamente ad altre funzioni sulla base di norme di settore (ad es. in base alla Legge 833/78 in
materia di sanità).
Proprio in merito alle funzioni svolte quale Ufficiale di Governo è utile svolgere qualche
breve considerazione.
Prima di tutto occorre chiarire che
il Sindaco che esercita le funzioni di Ufficiale di Governo
o di autorità sanitaria non
è un organo del Comune, ma
dello Stato.
Tale principio viene chiaramente sostenuto dalla giurisprudenza, ultimamente si è
pronunciata in proposito la Corte di cassazione.
In tema di poteri e funzioni del Sindaco la giurisprudenza ha avuto modo di pronunciarsi più
volte;
punto di notevole interesse è quello relativo al potere di ordinanza del Sindaco medesimo.
Circa tale aspetto, il Consiglio di Stato ribadisce che: “… i presupposti che si richiedono
per l’adozione dei provvedimenti contingibili ed urgenti, da parte della massima Autorità
comunale, sono – ai sensi dell’art. 38 comma 2, l. 142/1990 – da un lato, l’impossibilità di
differire l’intervento ad altra data in relazione alla ragionevole previsione di danno incombente
(donde il carattere dell’urgenza); dall’altro, l’impossibilità di provvedere con gli ordinari mezzi
offerti dalla legislazione (donde la contingibilità)”.
Proprio per i punti ed i passaggi messi in evidenza ( con il grassetto ), i Sindaci possono operare con provvedimenti (ordinanze) contingibili ed urgenti in materia di sanità e sicurezza dotandosi di strumenti straordinari rispetto a quelli previsti dalla legislazione. Lo strumento monetario”diverso” da quello previsto dalla legge ( L’Euro ) può essere sostituito con uno strumento monetario alternativo e straordinario rispetto a quello “forzoso” per prevenire problemi di salute pubblica “mentale” dovuti alla crisi monetaria ed alla angoscia sociale che sono le cause di problemi di sicurezza pubblica quali gesti estremi violenti che potrebbero coinvolgere la comunità ( drastici suicidi, esplosioni, messe a fuoco, stragi ) ed evitare l’incremento del crimine dovuto alla affannosa ricerca di soldi.
N.B.:
Ovviamente bisogna avere dei Sindaci che abbiano attributi genitali e dignità
Gianluca Monaco
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