Atlantia (ATL) Un impero di Autostrade edificato con soli 770 milioni (1 Viewer)

tontolina

Forumer storico
08.05.06 09:20 - Autostrade: Bonanni, rapporto distorto con politica (CorSera)


ROMA (MF-DJ)--"Credo sia un fatto di una gravita' inaudita. Bisogna chiedersi perche' costoro hanno dato soldi ai partiti e perche' i partiti li hanno presi, non potendo ignorare che c'e' un nesso profondo fra politica e autostrade", visto che le autostrade "dipendono dalla politica per i controlli e le tariffe". Cosi' in un'intervista al Corriere della Sera il neo segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, parla del rapporto "distorto" emerso tra la politica e Autostrade e dei finanziamenti approvati dalla societa' ai partiti politici. E anche se si tratta di finanziamenti modesti, consentiti dalla legge, Bonanni ha messo in evidenza come "in un sistema decente i soldi che avanzano, pochi o tanti che siano, vanno restituiti agli utenti e non dati ai politici. Dopo aver pagato gli ammortamenti della rete autostradale, ora gli utenti pagano anche la voracita' di questo sistema di potere". red/vs


(END) Dow Jones Newswires May 08, 2006 03:20 ET (07:20 GMT) Copyright 2006 MF-Dow Jones News Srl.

Edizione Hlding era azionista di antonveneta assieme a FIORANI
insomma le abitudini del gruppo emergono

Non era solo Fiorani a comperare i politicanti ma anche i Benetton
tanto poi si rifacevano pure loro sui clienti aumentando i costo di un servizio molto scadente
 

gusman

Nuovo forumer
giuseppe.d'orta ha scritto:
Investiremo un importo record per un singolo gruppo in operazioni di privatizzazione: l’acquisizione di Autostrade sarà almeno per metà autofinanziata». È il 26 ottobre 1999: Massimo D’Alema è a Palazzo Chigi, Giuliano Amato al ministero del Tesoro e Gilberto Benetton, presidente di Edizione Holding, ha appena firmato il contratto di acquisto dell’ultimo gioiello dell’Iri. Per circa 4.900 miliardi di vecchie lire (2,5 miliardi di euro) il 30% di Autostrade finisce a Schemaventotto, cordata guidata da Edizione Holding (60%) e partecipata da Fondazione Crt (13,33%), Acesa (12,83%), Ina e Unicredito (ciascuna con il 6,67%) e Brisa (0,5%); il resto della società sarà poi collocato sul mercato attraverso un’Opv condotta dallo stesso Iri. L’importo record citato da Benetton, che quattro anni prima dall’Iri aveva già rilevato Autogrill, è dunque semplice da calcolare. Edizione Holding partecipa all’operazione per 3.200 miliardi. Di tasca sua, Ponzano Veneto ci mette la metà: 1600 miliardi, ovvero 770 milioni di euro. Per rilevare Autostrade a 7,08 euro per azione. Poco? Forse. Sta di fatto che le offerte pervenute all’Iri - al tempo - sono soltanto due. Anzi, una: perché oltre ai Benetton, l’unica a farsi avanti è la banca d’investimento australiana Macquarie, che formula tuttavia una proposta soltanto sul 10% di Autostrade.

Per il gruppo, dopo l’arrivo dei Benetton, inizia comunque una nuova era. Passato un anno e mezzo dalla privatizzazione, l’amministratore delegato Vito Gamberale - è il 25 giugno 2001 - annuncia gli indirizzi strategici fino al 2005. «Occorrono almeno 3mila chilometri di autostrade per recuperare il ritardo rispetto alla media europea. Possiamo investire 10mila miliardi di lire per fare circa 2mila chilometri». Allo stesso tempo, tuttavia, «servono aumenti graduali delle tariffe ancorati all’inflazione reale anziché programmata».
Facciamo un salto in avanti di quattro anni. Il bilancio 2005 di Autostrade parla di aumenti tariffari cumulati (dal 2001) del 10,5%, che hanno portato i ricavi da pedaggio a 2,51 miliardi di euro (+21% rispetto al 2000). Ebbene, in cinque anni Autostrade ha incassato - sempre grazie ai pedaggi - 11,6 miliardi. E i nuovi investimenti? Dei 5,12 miliardi per gli interventi relativi alla Convenzione del 1997, Autostrade ne ha sborsati soltanto uno. Dei 4,33 miliardi per gli interventi legati all’atto aggiuntivo 2002 (da cui ha preso corpo poi il rinnovo delle concessioni trentennali), il gruppo ha finanziato 156 milioni. Certo, si tratta di investimenti e ristrutturazioni da completare entro il 2010 (stando al presidente Gian Maria Gros-Pietro) - e legati a iter d’approvazione governativa (e ambientale) complessi - eppure il computo finale desta perplessità. Su grandi opere per 10,4 miliardi, Autostrade ne ha finanziate per 1,6 miliardi (il 16%) per complessivi 571 chilometri. Mentre Edizione Holding, sempre in cinque anni, ha incassato dividendi per 473 milioni.

Torniamo a novembre. Non quello della privatizzazione nel ’99, bensì quello del 2002. Quando cioè i Benetton tornano all’attacco. Questa volta con un’Opa totalitaria su Autostrade attraverso la holding Schemaventotto (sempre controllata al 60% da Edizione Holding). Il titolo è cresciuto. L’offerta è a 9,5 euro per azione: più tardi, su pressioni del mercato, i Benetton sono costretti a rilanciare a 10 euro. In ogni caso, a fine febbraio 2003 l’Opa si conclude con successo: Schemaventotto sale all’83,6% di Autostrade. L’esborso complessivo? Circa 6,5 miliardi. Esborso per modo di dire: i soldi necessari per l’Opa - precisano da Ponzano Veneto - saranno «pressoché interamente» presi a prestito da un pool bancario guidato da Mediobanca e Unicredito. Un maxi-indebitamento che Edizione Holding trasferisce quasi subito nella stessa autostrade fondendo - è il 22 maggio 2003 - le due società. E un anno dopo l’ultima tessera del mosaico a posto. Si tratta del rifinanziamento (spostato su scadenze da sette fino a 20 anni) di quasi tutte le passività di Autostrade con un maxi-bond da 6,5 miliardi. Questo mentre in Borsa il titolo prosegue l’ascesa verso 24 euro, oggi argomento in discussione per la fusione alla pari con Abertis.
Quale morale per la storia? «Che l’imprenditore più bravo del mondo è quello che lo fa con i soldi degli altri», spiega Giacomo Vaciago, elogiando Gilberto Benetton. «E che nei Paesi seri - aggiunge l’ordinario di Politica Economica all’Università Cattolica di Milano - quando si privatizzano strade, ferrovie e aeroporti, si stabilisce un price cap per ridurre ogni anno le tariffe per compensare l’aumento di produttività e tutelare i consumatori». Esattamente l’opposto di quanto avvenuto nell’ultimo lustro con Autostrade.


da Finanza&Mercati di oggi
ma qui siamo in italia è c'è su la sinistra....
 

tontolina

Forumer storico
il governo la sinistra eletto ha giurato da 4 giorni.....

Il botta e risposta tra Gros Pietro e di Pietro tiene desta Autostrade in Borsa

24/05/2006 18.30
http://libero.milanofinanza.it/news/dettaglio_news.asp?id=162454&chkAgenzie=TMFI


Il botta e risposta tra Gros Pietro e di Pietro ha tenuto desta Autostrade in Borsa. All'indomani della decisione del gruppo di accogliere la richiesta fatta dal ministro delle infrastrutture di rinviare le deliberazioni sul progetto di fusione con Abertis, per consentire al Governo italiano di avere tutti gli elementi utili per una valutazione dell'operazione, il titolo si è stabilizzato a quota 22,61 euro, remando contro il calo del mercato (-0,65% l'S&P/Mib).

Quello del Governo "non deve d'altra parte essere considerato un freno all'operazione Autostrade-Abertis, ma solo una legittima richiesta dell'esecutivo a cui Autostrade è disponibile a fornire tutte le informazioni richieste", sostiene lo stesso presidente di Autostrade Gian Maria Gros-Pietro. "Abbiamo trasferito all'Anas tutte le informazioni che ci sono state richieste e siamo disponibili a darne altre se ci vengono richieste e, soprattutto, siamo disponibili e desiderosi di parlare con il Governo di nuovi investimenti oltre a quelli già in programma e che sono già oggetto di impegno nei confronti dell'Anas".

Viene quindi confermata la volontà del gruppo di aprire un canale di dialogo con il nuovo esecutivo e prendere in considerazione le indicazioni programmatiche del Governo in materia di infrastrutture. Un'apertura di cui il ministro delle Infrastrutture, Antonio di Pietro, ha preso atto, ma "lo Stato può e deve intervenire" su Autostrade che "vive di concessioni governative" ed è "un bene primario per il Paese", ha ribadito oggi di Pietro.
"Le autostrade", ha continuato il ministro, "sono un bene primario, fondamentale per lo sviluppo del Paese, non possiamo permetterci né la cessione della loro proprietà a società straniere, né una mancanza di rispetto degli investimenti programmati, come è avvenuto per varie cause negli ultimi anni di governo belusconi".


In ogni caso, mentre la Consob sta esaminando la vicenda e l'ex Ad di Autostrade Gamberale, che ha consegnato ai pm documenti relativi al progetto di fusione della società con la spagnola Abertis, è stato ascoltato in Procura a Roma come persona informata sui fatti nell'ambito del fascicolo aperto a seguito di un esposto dell'Adusbef che denunciava oscillazioni anomale del titolo della società in Borsa, i tempi per il merger si stringono sempre di più.

Il Cda di Autostrade ha infatti sì indetto una nuova riunione per il prossimo 16 giugno per esaminare le eventuali indicazioni delle istituzioni, ma ha comunque convocato per fine giugno l'assemblea dei soci per deliberare sulla fusione al fine di rispettare i tempi stabiliti con Abertis che a sua volta ha convocato per il 30 giugno l'assemblea straordinaria degli azionisti.

Una mossa per evitare lo scontro diretto con il Governo e per dialogare con le autorità, pur rispettando la tempistica stabilita per l'integrazione. "La decisione ci sembra più che altro un atto di cortesia nei confronti del nuovo ministro appena insediato", ha commentato Fabio Picardi, analista di Caboto. "Dal comunicato della società non appaiono infatti emergere possibilità concrete di un'interruzione dell'operazione. Manteniamo il giudizio di hold (tenere in portafoglio, ndr) con un target a 24,7 euro sull'azione Autostrade".

Francesca Gerosa
 

Run the Park

Forumer storico
(ASCA) - Roma, 25 mag - Gilberto Benetton entra in Mediobanca
con una quota personale. Lo scrive il ''Sole 24 Ore'',
precisando che l'investimento non coinvolge Edizione Holding
ed e' pari a circa 2 milioni di euro.
Secondo il quotidiano, se l'operazione Autostrade-Abertis
dovesse andare in porto, Benetton potrebbe chiedere a
Mediobanca di entrare nell'azionariato di Schemaventotto
rafforzando la compagine italiana del nuovo polo
autostradale. Piazzetta Cuccia - riferisce il Sole - starebbe
valutando l'investimento, pur essendo spiazzata dal socio
Unicredit che ha deciso di incrementare la propria quota in
Schemaventotto.
 

tontolina

Forumer storico
chi troppo vuole .....

Autostrade/ Benetton: "Il governo non renda la fusione impossibile"
Lunedí 26.06.2006 10:32
Il matrimonio tra Autostrade e Abertis è "sul filo del rasoio": lo scrive il Financial Times, secondo cui la fusione da 25 miliardi di euro rischia di fallire qualora il governo italiano chieda di modificare i termini dell'accordo. Lo ha affermato Gilberto Benetton, presidente della holding che controlla Autostrade.

"Dobbiamo essere sicuri che questo governo non stia prevedendo termini e condizioni - ha detto Benetton - che potrebbero rendere questa operazione impossibile". Se così fosse, secondo Benetton, "gli spagnoli potrebbero andarsene".

Benetton appare meno ottimista di quanto lo sia il presidente di Autostrade, Gian Maria Gros-Pietro, secondo cui l'accordo con il governo per la fusione con Abertis si farà, prima del 30 giuno quando è convocata l'assemblea di Autostrade.

Intanto, il presidente dell'Anas, Vincenzo Pozzi, ha spiegato che per arrivare a un'intesa che consenta una fusione senza problemi tra Autostrade e Abertis c'è ancora molto da fare. L'affermazione di Pozzi, rilasciata in un'intervista alla Stampa, arriva alla vigila dell'incontro decisivo con Autostrade per trovare un accordo sul rinnovo della concessione.

"Ci siamo incontrati numerosi volte - ha affermato Pozzi -. Si avanza faticosamente, ma in ogni occasione abbiamo fatto passi avanti. Siamo riusciti a incorniciare un problema inzialmente vago". In particolare, ha precisato Pozzi, i punti su cui manca ancora la convergenza sono tre. "Uno: chiediamo garanzie in denaro sui lavori non acora eseguiti e l'impegno, da prendere formalmente prima del rogito della fusione, a rispettare il piano di investimenti stabilito pena il decadimento della concessione. Due: il pagamento degli extracosti, cioè quelli che si sono venuti a creare a lavori in corso. Tre: desideriamo avere due consiglieri nel Cda di Autostrade per l'Italia".

Su come andrà a finire Pozzi non si è sbilanciato limitandosi a ripondere: "spero bene. Ma c'è ancora molto da fare e non sarà per nulla facile".

http://canali.libero.it/affaritaliani/autostradebenetton2006.html?pg=2



direi che le richieste di ANAS sono più che legittime inoltre inserirei le multe per i disservizi
 

tontolina

Forumer storico
Autostrade debole, domani riunione decisiva con Abertis

26/06/2006 12.15

http://libero.milanofinanza.it/news/dettaglio_news.asp?id=165834&chkAgenzie=TMFI

Autostrade è debole a Piazza Affari, mentre sono sempre di più i dubbi sulla fusione con la spagnola Abertis. Il titolo dell'azienda che fa capo alla famiglia Benetton passa di mano a quota 21,59 euro e segna un calo dell'1,14%, stessa sorte a Madrid per l'azione Abertis che scambia a quota 18,16 euro, in flessione dello 0,77%.

Gilberto Benetton, presidente della holding di famiglia che controlla Autostrade, in un'intervista al Financial Times ha detto che i principali azionisti stanno esaminando le ultime mosse legali del Governo italiano all'annunciata operazione di fusione. "Dobbiamo essere certi che il Governo non stia prevedendo termini e condizioni che potrebbero rendere questo accordo impossibile", ha affermato per poi aggiungere: "certamente se fosse così, gli spagnoli potrebbero andarsene".

Allo stesso tempo il presidente di Autostrade, Gian Maria Gros-Pietro, ha dichiarato che il consenso della politica in operazioni di questo tipo è essenziale e che queste "sono giornate decisive, certamente. Sicuramente", ha spiegato Gros Pietro a proposito della riunione di domani con Abertis e Schema28, "facciamo di tutto: il nostro obiettivo rimane quello di riuscire a effettuare questa fusione".

"Riteniano che questa sia un'operazione molto positiva e la riunione di domani dimostra che gli azionisti italiani e i futuri azionisti spagnoli riflettono in modo da non lasciare sfuggure nessuna possibilità di concluderla", ha aggiunto. Quanto alle divergenze con l'Anas, "su questo lasciamo parlare le istituzioni", ha concluso Gros Pietro.

Infatti, dopo il faccia a faccia dei giorni scorsi, tra Autostrade e l'Anas non è stata raggiunta un'intesa. A quanto pare le posizioni sarebbero distanti sulle garanzie legate ai 2 miliardi di euro di investimenti e sul fatto che gli extra-costi sugli investimenti a causa dei ritardi siano a carico di Autostrade. Domani ci sarà appunto l'incontro fra i soci di Schemaventotto inclusa Abertis in vista dell'ultimo meeting con l'Anas prima dell'assemblea del 30 giugno che dovrà varare la fusione.

"Se dovesse saltare il progetto di fusione inizierebbe un periodo di incertezza per Autostrade legato alla gestione dei rapporti con il Governo", osservano gli analisti di Euromobiliare sim. "Bisognerà dall'altro lato verificare se saranno cercate o meno soluzioni alternative all'operazione con Abertis. Sul titolo Autostrade manteniamo nel frattempo un rating di buy (acquistare, ndr) e un target price a 25,4 euro".

Il rischio che l'operazione di fusione salti o venga ritardata "è quindi alto e il titolo continuerà a essere penalizzato dalle incertezze legate all'esito delle trattative", confermano anche gli esperti di Intermonte che su Autostrade hanno un giudizio di underperform (farà peggio del mercato) con un traget price a 21,40 euro. Un'opinione condivisa da Luigi Monica di RasBank (neutral con un target a 23,4 euro) secondo cui aumenta il rischio che l'integrazione possa non aver seguito anche per l'eventuale mancato gradimento da parte dell'azionista spagnolo delle garanzie richieste dal Governo italiano.

Francesca Gerosa
 

Ing64

Nuovo forumer
SArebbe ora che qualcuno facesse rispettare gli impegni presi e mai realizzati

Speriamo che Di Pietro lo faccia e che dimostri che almeno un Politico serio lo abbiamo


Sperem


Gilberto :down: :down: :down: :down: :down: :down:
 

tontolina

Forumer storico
Ing64 ha scritto:
SArebbe ora che qualcuno facesse rispettare gli impegni presi e mai realizzati

Speriamo che Di Pietro lo faccia e che dimostri che almeno un Politico serio lo abbiamo


Sperem


Gilberto :down: :down: :down: :down: :down: :down:
ecccciao
sei sempre molto espansivo


com'è che sei di qua?
 

Ing64

Nuovo forumer
Sono registrato da un bel pò e leggo spesso questo forum (Leggere Giuseppe è sempre un piacere)
I miei interventi sono pochi però, perchè non mi va più di fare analisi dei titoli, ormai .

Ciao
 

tontolina

Forumer storico
FUSIONE APPROVATA

Autostrade/ I soci dicono sì alla fusione
Venerdí 30.06.2006 13:05
L'assemblea degli azionisti della società Autostrade ha approvato la proposta di fusione per incorporazione con la società spagnola Abertis. All'assemblea riunita in seconda convocazione sono stati presenti 171 azionisti rappresentanti il 54,29% del capitale sociale. La fusione è stata approvata con oltre il 99,9% del capitale presente.

Autostrade ha confermato la propria disponibilità a venire incontro alle richieste del governo, dell'Anas e dei propri clienti in merito alla fusione con Abertis. E pertanto, ottenuto il via libera dell'assemblea, chiederà all'Anas, e tramite questa, al governo, un provvedimento "autorizzativo della fusione". E' quanto ha affermato il presidente, Gian Maria Gros Pietro, nella relazione all'assemblea degli azionisti.

"In merito alle preoccupazioni espresse dalle istituzioni italiane sulle garanzie che la società post-fusione dovrà fornire rispetto agli impegni concessori di Autostrade per l'Italia - sono state le parole dell'economista torinese - confermiamo la nostra disponibilità per un accordo che possa soddisfare tutti gli stake holder interessati all'operazione. Raggiunta l'approvazione dei propri azionisti e di quelli di Abertis, Autostrade chiederà all'Anas e, tramite essa, all'autorità di governo, un provvedimento autorizzativo della fusione, in conformità a quanto indicato nel recente parere del Consiglio di Stato.
 

Users who are viewing this thread

Alto