Un nuova strategia di trading system: "Bull flattener" (2 lettori)

pprllo

Nuovo forumer
C'è un elemento che non consideri in questi ragionamenti.

Se tu pensi che il merito di credito dell'Italia migliorerà e vuoi portarti a casa un'esposizione di quella duration, allora il tuo ragionamento va bene: il primo è più economico del secondo; ma capisci anche che questo differenziale è ben poca cosa di fronte all'impatto che uno shift parallelo provoca su una duration così elevata.

In pratica entri in una scommessa su un evento di grande magnitudo sul tuo portafoglio con l'ottica di sfruttarne un altro molto più piccolo.

Allora tu, giustamente, mi dici «Vado a spread vendendo allo scoperto quello più costoso!».

Tuttavia, poichè per andare corto deve esserci qualcuno dall'altra parte che ti presta ad un certo tasso d'interesse il titolo (anche se sei istituzionale!), parte del differenziale si può imputare al costo della vendita allo scoperto.

Su certe curve a certe scadenze ho visto alcuni tassi di questa ultima tipologia mangiarsi gran parte del differenziale papabile per un "arbitraggio" in duration come quello.

In pratica ti resta in mano molto meno di quello che vedi, e quindi è plausibile che non tutti gli operatori scelgono di mettere in piedi un'operazione del genere con grosse quantità per spuntare pochi spiccioli "facili" (si fa per dire: hai comunque una differenza in duration da ribilanciare con continuità, come il Delta di un'opzione... quindi ulteriori costi e rischi).
Questo lo condivido in toto, ma ... Ci sara' pure qualcuno che ce l'ha in carico questo MAR25 o no ? In tal caso e' gia' sulla "scommessa" e puo' "shortare" a costo 0, semplicemente sostituendo la sua esposizione in MAR 25 con uguale esposizione in NOV23.
Oppure, ci sara' qualcuno che vuole acquistare esposizione al debito italiano a quella determinata maturity ... Perche' dovrebbe comprare MAR25 invece di NOV23 ?

Questi due fenomeni dovrebbero far riallineare il prezzo facilmente, invece apparentemente no. Secondo me c'e' qualche fenomeno distorsivo, tipo quello fiscale invocato da PAT.
 
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Piedi a Terra

Forumer storico
Questo lo condivido in toto, ma ... Ci sara' pure qualcuno che ce l'ha in carico questo MAR25 o no ? In tal caso e' gia' sulla "scommessa" e puo' "shortare" a costo 0, semplicemente sostituendo la sua esposizione in MAR 25 con uguale esposizione in NOV23.
Oppure, ci sara' qualcuno che vuole acquistare esposizione al debito italiano a quella determinata maturity ... Perche' dovrebbe comprare MAR25 invece di NOV23 ?

Questi due fenomeni dovrebbero far riallineare il prezzo facilmente, invece apparentemente no. Secondo me c'e' qualche fenomeno distorsivo, tipo quello fiscale invocato da PAT.

Entrambe le spiegazioni sono vere e si integrano reciprocamente.
Il bello di questo 3d e' che agiscono in esso 2 livelli di complessita' di interpretazione: se le anomalie di curva risiedessero tutte in aspetti fiscali, che ci starebbero a fare Nelson, Siegel, Svensson, Diebold, Li ?
Basterebbe dare il premio Nobel al ministro Visco e al ministro Tremonti (non so chi sia l'attuale Ministro delle Finanze, confesso) che con il loro impatto fiscale determinano l'assetto della curva alla faccia degli studiosi.

E' evidente che ci deve essere anche qualcos'altro, qualche fenomeno che Cren ti sta invano cercando di spiegare e che molti, giustamente direi, fanno fatica ad interpretare. Nonostante siano dotati di una formazione culturale analitica come tieni giustamente a rivendciare.

Adesso cerco una mail nel mio hard disk e la posto, cosi' che forse aiuta.
 
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Piedi a Terra

Forumer storico
Tutti i titoli di stato (le obbligazioni) possono essere valutati come una somma di strumenti derivati.

Un bond che paga una cedola fissa pari a "x" avrà un valore pari a credito di rischio (tecnicamente si chiama lo z-spread) + tasso privo di rischio dove il leg fisso "x" lo ricevi e paghi il leg variabile, dove "y" è lo spread da applicare alla curva euro ed identifica il rischio di credito. Quindi x valutare un BTP inserendo nel ns modello il credit spread possiamo calcolare il suo valore teorico.. o viceversa..dal prezzo di mercato, possiamo calcolare il credit spread e dire "quanto gira" vs tasso di interesse privo di rischio il titolo in questione e confrontarlo con altri titoli di natura differente (tasso fisso, tasso variabile etc).

Potendo avere accesso al pricing di strumenti derivati, tutti i titoli obbligazionari sono scomponibili e pertanto perfettamente sostituibili e q
uindi avendo come riferimento il prezzo del tasso di interesse privo di rischio ecco che puoi valutare tutti i titoli che vuoi sulla base dello z-spread.

E' lo z-spread che determina la condizione di non arbitraggio, non il rendimento che puo' prestare il fianco ad illusioni ottiche.

L'importante e' la relazione che dalla curva del tasso privo di rischio, ad esempio il cosiddetto IRS (il tasso con cui le banche importanti si scambiano il denaro) puoi determinare il prezzo di mercato che va a coincidere con il prezzo effettivo.

E' quella la condizione di non arbitraggio.


 

Piedi a Terra

Forumer storico
Capisco comunque le difficolta' oggettive nel capire i discorsi di Cren.

Se uno guarda i dati dei rendimenti da italiano, piccolo investitore che ragiona con i concetti classici di rendimento imparati a scuola, ci trova sempre delle illusioni ottiche.

Se pero' guarda gli stessi dati nell'ipotesi di assenza di arbitraggio, che e' la view degli investitori internazionali che pensano ed agiscono in globale, attraverso concetti di rendimento ipersofisticati che differiscono dal rendimento classico imparato a scuola (z-spread, ASW Spread, OAS spread, G-Spread, etc.) le cosiddette illusioni ottiche spariscono d'incanto e l'intera curva dei rendimenti assume una propria coerenza sotto l'aspetto rischio-rendimento che precedentemente non mostrava.
 

Cren

Forumer storico
Capisco comunque le difficolta' oggettive nel capire i discorsi di Cren.
Anch'io :-R

Da una rapida ricerca in FOL mi pare di capire che sia stato uno scambio di battute con GiveMeLeverage ad aver provocato in te cotanta curiosità sul Diebold-Li.

Mi sono permesso di invitarlo qui per discuterne amabilmente :D
 

Piedi a Terra

Forumer storico
Sempre in tema di reddito fisso - e di inefficienze clamorose - il BTP Italia acquistato per 8 miliardi ed ora ancora sopra la pari a 100,4 a me sembra caro rispetto al BTPi 2016 che gira a 97.

L'inefficienza e' costituita dal fatto che la gran parte e' in mano ai piccoli, che non vendono per non perdere il "ricco" premio fedelta' di 0,4%
 

pprllo

Nuovo forumer
Tutti i titoli di stato (le obbligazioni) possono essere valutati come una somma di strumenti derivati.

Un bond che paga una cedola fissa pari a "x" avrà un valore pari a credito di rischio (tecnicamente si chiama lo z-spread) + tasso privo di rischio dove il leg fisso "x" lo ricevi e paghi il leg variabile, dove "y" è lo spread da applicare alla curva euro ed identifica il rischio di credito. Quindi x valutare un BTP inserendo nel ns modello il credit spread possiamo calcolare il suo valore teorico.. o viceversa..dal prezzo di mercato, possiamo calcolare il credit spread e dire "quanto gira" vs tasso di interesse privo di rischio il titolo in questione e confrontarlo con altri titoli di natura differente (tasso fisso, tasso variabile etc).

Potendo avere accesso al pricing di strumenti derivati, tutti i titoli obbligazionari sono scomponibili e pertanto perfettamente sostituibili e q
uindi avendo come riferimento il prezzo del tasso di interesse privo di rischio ecco che puoi valutare tutti i titoli che vuoi sulla base dello z-spread.

E' lo z-spread che determina la condizione di non arbitraggio, non il rendimento che puo' prestare il fianco ad illusioni ottiche.

L'importante e' la relazione che dalla curva del tasso privo di rischio, ad esempio il cosiddetto IRS (il tasso con cui le banche importanti si scambiano il denaro) puoi determinare il prezzo di mercato che va a coincidere con il prezzo effettivo.

E' quella la condizione di non arbitraggio.
Questo e' proprio il "qualcosa in piu' sui bond" dell'altro post, che non avevo capito fino a questa discussione (e sono contento di averlo capito ora :D). In effetti con questo "qualcosa in piu'" la quasi totalita' dei bond che mi sembravano "strani" guardando solo allo YTM adesso appaiono perfettamente "normali", proprio come dici. :D

Il problema e' che NOV23 e' sballato anche se guardi allo z-spread (a meno che io non abbia sbagliato clamorosamente i conti che ho fatto :D).
 
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Cren

Forumer storico
Invece alla domanda «Cosa me ne faccio della Diebold-Li?» si può cominciare a ragionare sulla previsione della yield curve.
E' il momento di vedere come funziona il modello Diebold-Li.

Useremo le osservazioni mensili degli YTM della curva dei BTP (per la scadenza a 12 mesi useremo invece i BOT) dal 28 febbraio 2003 al 30 marzo 2012; nella prima immagine allegata c'è la serie storica della curva fino ai giorni nostri.

Per fare una previsione dinamica come quella che Diebold e Li suggeriscono non possiamo limitarci a fare un'interpolazione Nelson-Siegel su un tratto preso a caso di questa superficie: poichè ciascuno dei tre parametri che regolano il comportamento della yield curve ha un suo preciso significato finanziario, dobbiamo analizzarne il comportamento nel tempo; nella seconda immagine allegata c'è l'evoluzione dei tre parametri nel tempo, cui ho aggiunto anche l'evoluzione del coefficiente di curvatura (Diebold e Li lo fissano costante prima della previsione scegliendo quello che dimostra il miglior fitting).

Vi risparmio i test di radice unitaria sui parametri; se qualcuno è interessato posso produrli, ma sintetizzo i risultati: l'ADF con drift suggerisce che beta_1 sia un processo debolmente stazionario, mentre beta_0 e beta_2 potrebbero avere radice unitaria.

Stimiamo un AR(1) su ciascuno dei tre parametri e, già che c'ero, anche su lambda; perchè ho fatto su quest'ultimo coefficiente una cosa da non fare assolutamente?

Semplicemente perchè sono pigro e mentre scrivevo il codice mi era più facile trascinarmi dietro anche lambda nell'AR(1) :D

In ogni caso vedete che è una grandezza palesemente stazionaria che assume valori che spaziano in un range molto contenuto, quindi il risultato finale non dovrebbe essere granchè diverso dal fissarlo a priori come fanno Deibold e Li.

Con un AR(1) per ciascun parametro, possiamo fare una previsione per il prossimo mese; come al solito, a chi è interessato ai dettagli tecnici posso mostrare i coefficienti dei vari modelli AR(1).

Nella terza immagine allegata vi posso quindi presentare:
  • la spezzata nera, cioè la curva dei rendimenti dei titoli di Stato italiani com'era il 30 marzo 2012 (ho considerato solo i titoli benchmark);
  • la continua verde, cioè l'interpolazione Nelson-Siegel com'era il 30 marzo 2012 in chiusura di contrattazioni;
  • la continua rossa, cioè quella che il modello Diebold-Li fatto da Cren (e quindi potrebbe anche essere sbagliato) stima essere la situazione a fine aprile 2012.
Adesso non resta altro da fare che fissare lambda per la gioia dei puristi e discutere se i risultati di Diebold e Li ci autorizzano a usare a prescindere degli AR(1) anche se magari la significatività statistica dei coefficienti ci suggerirebbe altro in base alle caratteristiche del campione.

Per chi invece di questi due ultimi punti se ne sbatte e vuole solo uno strumento operativo da affiancare alla propria operatività di base, il piatto è servito: munirsi di R e fare un po' di paper trading.

Io faccio qualche back test in punti casuali della curva.
 

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