UNA MENTE CHE PENSA TROPPO HA BISOGNO DI EMOZIONI FORTI PER ZITTIRE I PENSIERI

Fra qualche mese andate ancora a ri-votarli ........mi raccomando. Poi tutti zitti.

Alla fine si tratterà di un semplice baratto. L'Italia ha delle esigenze, l'Unione europea pure, anche se di tutt'altro tipo.

E così tutti potranno gustarsi il risultato sottilmente ottenuto.


Parliamo dell'emergenza immigrazione.
Essì, questo fantasma aleggia ovunque, non solo nelle relazioni con l'Unione europea ma anche con gli Stati membri.
L'invasione che arriva dal Mediterraneo è tutta sulle nostre spalle (complice anche la politica del governo in questi anni)
e l'Europa, a parte belle parole come «solidarietà» e «vicinanza», non ha mai voluto farsi parte attiva nel problema.

Ed ecco che, pur di non destabilizzare il già precario equilibrio dell'Unione, ha mostrato tolleranza nei confronti dell'Italia chiudendo un occhio sulla flessibilità,
visto il peso economico dell'accoglienza che grava sui nostri bilanci.
Magari nel futuro prossimo, se il nostro governo dovesse essere meno pressante su questo fronte,
Bruxelles potrebbe anche concedere a Milano la sede dell'Ema. Un semplice baratto, appunto.
 
E poi dicono che il Pil italiano comincia a crescere e che dovremmo essere più contenti.

Gli effetti di una politica economica sconsiderata e illusionistica li stanno scontando oggi tantissime famiglie italiane,
che si dibattonono tra uscite in salita (fra tasse e balzelli vari) ed entrate in discesa (stipendi e pensioni ridotte, precariato sempre più diffuso).
Vengono al pettine i nodi degli anni (sprecati) dell’era Renzi.

E il sintomo più eclatante è la necessità, per un numero crescente di famiglie italiane, di fare ricorso sempre più frequente ai prestiti personali.
Il dato più triste e allarmante è che non si tratta di richiesta di finanziamenti per acquistare beni durevoli, ma di prestiti per il consumo, prestiti insomma per mangiare.

Il primo semestre dell’anno si è concluso infatti con una crescita dell’1,5% delle richieste di prestiti da parte delle famiglie italiane rispetto allo stesso periodo del 2016.
È quanto risulta in base alle consultazioni effettuate sul Sistema di Informazioni Creditizie Eurisc di Crif.
A giugno, in particolare, c’è stato un incremento delle richieste pari a +2,4% rispetto allo stesso mese dello scorso anno ma, al contempo,
si è rafforzato anche il trend di crescita degli importi medi richiesti, che si sono attestati a 9.234 euro (+7,8% rispetto a giugno 2016).

Il primo semestre, spiega il Crif, è stato spinto dal comparto dei prestiti personali (+4,0%),
a cui si contrappone un leggero calo dei prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi (quali autoveicoli, motocicli, articoli di arredamento, elettronica ed elettrodomestici, viaggi, spese mediche, palestre),
che ha fatto segnare una contrazione del -0,6% rispetto al corrispondente semestre del 2016, che aveva però registrato un picco di richieste.
 
La favoletta, portata avanti dal presidente dell’Inps, Tito Boeri e ripetuta dalla Boldrini e dalla Kyenge è stata sbugiardata in diretta tv.

I migranti sono risorse che pagheranno le nostre pensioni? Arriva la secca smentita di un ex ministro del Lavoro.

“È vero che i migranti danno un contributo positivo ai conti del nostro sistema previdenziale.
Questo perché quando lavorano pagano i contributi. Ma è vero che allo stesso tempo maturano dei diritti,
una sorta di libretto di risparmi che gli permetterà di avere dei diritti pensionistici, che noi come paese dovremo onorare”.

Lo ha detto Elsa Fornero, già ministro del Lavoro del governo Monti, nel corso di “Agorà estate” su Rai3.

“Se poi questi dovessero decidere di tornare nel loro Paese – ha aggiunto – dovremmo fare degli accordi di altro tipo.
In generale però si deve dire che noi non possiamo far conto sui migranti per risolvere i nostri problemi previdenziali. Dobbiamo guardare in faccia alla realtà”.
 
L’emergenza sbarchi si può fronteggiare? Sì, schierando l’esercito.

A garantirlo il generale di Corpo d’Armata Vincenzo Santo, ex numero due della Nato in Afghanistan,
già capo di Stato Maggiore della missione Isaf (International Security Assistance Force)
.

«Abbiamo gli strumenti per controllare le coste libiche senza metterci piede.
Le rotte migratorie che ci riguardano convergono su Tripoli, da una parte attraverso il Fezzan,
dall’altra attraversando prima l’area sud orientale libica per poi percorrere la costa di Aidabiya.
La zona da controllare è molto più ristretta di quanto non si pensi.
Per prima cosa si dovrebbe attuare il blocco delle navi Ong per impedirne l’effettivo ingresso in acque libiche,
per poi andare a colpire a “domicilio” gli schiavisti con le nostre forze speciali catturandoli e trasferendoli nelle nostre prigioni.
Tutto questo – prosegue il generale Santo – senza attendere la benedizione di organismi internazionali
e senza timore di violare la sovranità nazionale di alcuno.
La nostra viene violata ogni qualvolta una nave non italiana ci porta a domicilio quel miserevole carico umano».
 
Ahahahahahah che idioti che siamo

Il numero verde contro le discriminazioni costa oltre 800 euro a chiamata.
E poco importa se qualcuno ha sbagliato a digitarlo o se lo Stato già svolge lo stesso servizio.
Possibile? Sì, perché in Italia discriminare sarebbe vietato e sprecare pure, ma spesso succedono entrambe le cose.

Attivo da tre anni a suon di spot – Il numero verde 800901010 è decollato nel 2015 a suon di spot governativi
Benemerita, ma sorprendentemente costosa.

Proprio in questi giorni è stato pubblicato il bando per la prossima gestione biennale del centralino che comprende ricezione, compilazione scheda, report finale e monitoraggio attività.
Costo: 1,9 milioni di euro più Iva.

Nel 2016 ogni chiamata è costata 788 euro –
Si legge, ad esempio, che nel 2015 il Contact Center dell’Unar ha gestito 2.235 chiamate delle quali 1.814 considerate poi “pertinenti”,
421 no ed erano errori di chiamata o magari richieste di prenotazione di viaggi o di lettura della bolletta. In ogni caso chiamate “non pertinenti”.
 
Grande caos per l'orsa che ha aggredito l'uomo.
Tutti soloni. Però trovatevi Voi vis a vis con un'orsa.
Mica puoi sapere prima che questa è lì, magari con i cuccioli.
Te la trovi sulla strada e - dopo esserti cagato addosso - cosa fai quando ti ha annusato ?
Ti giri e te ne vai ? Magari fosse così.

D'altra parte degli idioti hanno importato questi orsi dalla Slovenia. Per ripopolare dicono loro.
Ma i boschi della Slovenia non sono i boschi Italiani. Quelle sono zone desertiche.
Questa fa il pari con la storia dei cinghiali. Trombano a iosa e si decuplicano.
No, non bisogna abbatterli. Ma và.

"Tutti parlano senza sapere di come stanno le cose.
Le 2 aggressioni (quella dell'anno scorso è stata molto più grave, l'uomo ha rischiato di morire)
sono avvenute in un bosco a ridosso di un sobborgo di Trento, a pochi minuti a piedi dalle case, su di una strada forestale.
Un luogo frequentato fino all'anno scorso dai bambini del paese, da anziani e da mamme con passeggini e carrozzine.
E' chiaro? Non stiamo quindi parlando delle foreste del Canada o di quelle della Slovenia, molto meno popolate delle nostre.
Gli avvistamenti degli orsi oramai avvengono quasi sempre su strade o nei paesi.
O aspettiamo che la prossima vittima sia magari un bambino?"
 
Ultima modifica:
Sabato mi è andata bene. Intravedo un'ombra dietro casa.
Mi son detto, azz i cinghiali di giorno ?

Prendo il forcone, guardo.......era un cerbiatto.
Oh, il pistola mi stava mangiando le rose. Ma da quando un cerbiatto mangia le rose ?
 
Sabato mi è andata bene. Intravedo un'ombra dietro casa.
Mi son detto, azz i cinghiali di giorno ?

Prendo il forcone, guardo.......era un cerbiatto.
Oh, il pistola mi stava mangiando le rose. Ma da quando un cerbiatto mangia le rose ?
l'altro giorno in grecia c'erano due capre che si stavano mangiando le bouganville della mia casetta
 

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