UNA MENTE CHE PENSA TROPPO HA BISOGNO DI EMOZIONI FORTI PER ZITTIRE I PENSIERI

Il mistero è : perchè una sola ?

La ragazza nel capoluogo dell'Emilia-Romagna è stata vista passeggiare tranquillamente per le vie del centro cittadino senza veli, con indosso soltanto un paio di sandali e una borsa di tela sulla spalla.

Una scena che ti aspetteresti al massimo sulla costa romagnola, ma non nel centro storico di una delle principali città italiane.
E ora è caccia all'identità della ragazza: i social sono scatenati nella ricerca del suo nome e cognome.

Sembrava un pomeriggio come tanti altri, nel centro di Bologna.
Ma all'improvviso è spuntata una ragazza tra i 20 e i 30 anni completamente senza veli
e con un paio di tatuaggi sul corpo: uno all'altezza del seno destro e l'altro, una stella, poco sotto l'ombelico.

La ragazza "naturista" è stata vista camminare tra le vie Irnerio, Indipendenza e San Donato, in pieno centro città.
A questo punto si cercano di capire i motivi della sua uscita esibizionistica, se una scommessa persa o un esperimento sociologico.
O chissà, magari il caldo.

Intanto la curiosità della gente si fa sempre più morbosa.
Chi si cela dietro a quel corpo slanciato e nudo? Se di scommessa si trattava, la misteriosa lady l'ha vinta in pieno.
 
Vicenda surreale quella capitata a un uomo residente a Roma.
Dopo avere litigato con la moglie, la donna esce di casa minacciando di volersi suicidare e stacca il cellulare.

Non riuscendola a trovare al telefono, l'uomo chiama la polizia: "Fate presto, si vuole ammazzare".
Peccato che fosse tutta una messinscena: la donna aveva finto di volersi uccidere per andare dall'amante.
Ha fatto la commedia con il marito soltanto per trascorrere qualche ora in compagnia dell'amante.

L'uomo era disperato e preoccupato perché la moglie, prima di staccare il cellulare, gli aveva ribadito di volersi uccidere, tanto da convincerlo a chiamare la polizia.
Non solo, aveva raccontato agli agenti che la donna si era recata al cimitero dopo avere ingerito delle pillole.

La sala operativa della Questura ha subito allertato gli agenti del Reparto Volanti che hanno iniziato le ricerche della donna.
Poco dopo hanno individuato l'auto ma a bordo, insieme alla donna, c'era l'amante.

Alle domande dei poliziotti sulle sue intenzioni suicide, la donna ha cominciato a ridere,
raccontando di avere raccontato una frottola al marito per avere un po' di tempo libero
 
Questo è un Sindaco PD. Vediamo se gli faranno calare le braghe...........

GARLATE – Altro che dialogo e trasparenza con le amministrazioni comunali, il sindaco di Garlate,
Giuseppe Conti, lo ha saputo quasi per caso dell’apertura di una struttura di accoglienza di migranti nel suo comune.


Mercoledì, il primo cittadino ha emesso un’ordinanza di sospensione lavori relativo ad un cantiere non autorizzato a Garlate;
erano stati segnalati lavori di sistemazione e il Comune, nell’ambito della normale attività di prevenzione e controllo,
ha fatto un primo sopralluogo lunedì, seguito da un’altra verifica sul posto, mercoledì, da parte dell’ufficio tecnico e della polizia locale.

Proprio nell’ambito di quest’ultimo sopralluogo il proprietario avrebbe dichiarato a verbale,
che i lavori non autorizzati erano finalizzati all’arrivo di migranti sulla base di un contratto di affitto
sottoscritto con una cooperativa e di indicazioni della Prefettura.

Lo riferisce lo stesso Conti in un’amara nota inviata alla stampa.
“E’ in questo modo – scrive Conti – che il Sindaco di Garlate ha appreso che il suo Comune
avrebbe dovuto ospitare una comunità di extracomunitari
con tutti i problemi conseguenti per il Comune e per la sua comunità”.

“E’ il modo più sbagliato che si possa pensare” attacca Conti,
“in questi casi nessuno avvisa mai i Sindaci e la loro popolazione,
che si ritrovano a gestire da un momento all’altro, senza spiegazioni e senza giustificazioni,
una situazione che, soprattutto per il modo con cui è compiuta, crea allarme, apprensione e tensione sociale”.

Oltretutto, fa notare il sindaco, il luogo scelto è nel contesto “più sbagliato, isolato,
senza mezzi pubblici vicini, con un tasso di immigrazione già alto, senza servizi”.

“Ma è chiaro che a nessuno delle cooperative varie e della Prefettura interessa valutare questa situazione
che può minare il comune sentire in termini di sicurezza: l’importante è scaricare ai Comuni un pezzo,
piccolo o grande del problema, e chi si è visto si è visto…
poi non sono più affari loro.
Preferiscono nascondersi piuttosto che la chiarezza e l’assunzione di responsabilità, preferiscono il fatto compiuto o l’azione di forza”.

Certo, i tempi stringono, visto che tra un quindicina di giorni il centro di accoglienza del Bione
dovrà essere smantellato e i suoi 200 ospiti trasferiti, il bando per l’accoglienza straordinaria ha evidentemente dato risultati,
e quindi nuove soluzioni per collocarli che ancora non sono state rese note, finché la procedura di verifica non sarà completata,
eppure, dal coordinamento dei sindaci alla Prefettura, era stata più volte assicurata informazione preventiva
alle amministrazioni comunali che si ritroveranno ad accogliere richiedenti asilo sul proprio territorio.

“Come possono poi, una cooperativa che risponde ad un bando pubblico e la Prefettura,
non chiedere a chi mette a disposizione gli alloggi, non accertarsi prima che tutto sia autorizzato e che si operi secondo le norme di legge?

– continua il suo sfogo Conti – Come si può fondare un’azione di chi rappresenta lo stato su azioni non conformi alla normativa?
Come si può non pretendere la legalità?
Si giunge a tentare di tener nascosta la situazione fino al punto di non curarsi delle autorizzazioni indispensabili,
per ottenere le quali è necessario comprovare le condizioni di sicurezza, di salubrità e di completa legalità degli alloggi da utilizzare?

La risposta è spontanea: se si fanno le pratiche in Comune si sa…e invece non si ritiene necessario far sapere.
L’edificio in questione ricade fra l’altro in area sottoposta a vincolo paesaggistico”.

“Questo Sindaco non ha nessuna intenzione di farsi prendere in giro,
difenderà la sua comunità e farà rispettare la legge e la legalità fino in fondo.

Rimane la grande amarezza di vedersi trattato da chi si professa a parole “amico dei Comuni” come un inutile burocrate”.
 
Ciao Dany, non avertene a male, so che a Te non capiterebbe mai,
ma - sinceramente - io l'avrei lasciato lì. Poteva benissimo tornare a casa a piedi.
Non era in pericolo di vita. Non era infortunato.
Conosco la zona, canaloni ma anche prati. E quello che è costato l'intervento ?

Intervento oggi pomeriggio con l’elicottero dei pompieri decollato da Malpensa


Un intervento di recupero è stato portato a termine oggi dai vigili del fuoco: alle 13.30 circa,
una squadra Saf (Speleo alpino fluviale) dei vigili del fuoco di Lecco,
con un mezzo fuoristrada e tre specialisti è intervenuta in località Erna per soccorre un ciclista in difficoltà.

La squadra Saf, in collaborazione con l’elicottero dei vigili del fuoco decollato da Malpensa,
ha iniziato le ricerche che si sono concludese con il ritrovamento e il recupero del ciclista finito in una zona impervia
dopo essere uscito accidentalmente dal percorso solitamente utilizzato per praticare downhill da Erna verso Lecco.
Il giovane era in buone condizioni fisiche.

Io non pratico downhill :d:
Ma in che zona impervia è andato a finire? :confused:
 
Posso solo immaginarlo. Questo ha preso un sentiero "non pulito", perchè tu sei in collina
e giri spesso per montagne. Non so se ti fai anche i boschi. Io giro i boschi. E' uno schifo.
Nessuno più che pulisce i sentieri principali, pensa a quelli secondari.
Ti basta uscirne fuori e questo è andato a finire in un dirupo......ma dai dirupi te ne esci
con i tuoi piedi, magari a fatica, ma ne esci. Te lo dico io, questo non ce la faceva con la bicicletta
ed allora non ha trovato niente di meglio che infilarsi in un canalone e chiamare i soccorsi.
Mia idea chiaro. Perchè conosco un pochino i posti.
 
E' stata a Presidente della Camera, Laura Boldrini, ad introdurre giovedì 20 luglio alle 11,
nella Sala della Regina di Montecitorio, la presentazione della Relazione finale della Commissione Jo Cox
sull'intolleranza, la xenofobia, il razzismo e i fenomeni di odio.
Sono seguiti gli interventi della sociologa Chiara Saraceno, della deputata Milena Santerini,
della testimonial contro il bullismo, Flavia Rizza, ed un videomessaggio di Bebe Vio, campionessa paralimpica di scherma.
Successivamente, si è svolta una tavola rotonda con la Ministra dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Valeria Fedeli,
la Sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi, i direttori de La Repubblica, Mario Calabresi,
e di Rai News, Antonio Di Bella, il componente del Consiglio di amministrazione di Mediaset, Gina Nieri,
la Presidente dell'Ordine dei giornalisti del Lazio, Paola Spadari, il giornalista del Corriere della Sera, Gian Antonio Stella.
Moderatore Giovanni Anversa, giornalista di Rai3.

La Commissione sull'intolleranza, la xenofobia, il razzismo e i fenomeni di odio, dal momento della sua istituzione, il 10 maggio 2016,
ha condotto attività di studio e ricerca e svolto numerose audizioni.
E' presieduta dalla Presidente della Camera e include un deputato per ogni gruppo politico, rappresentanti di organizzazioni sopranazionali,
di istituti di ricerca e di associazioni nonché esperti.
È stato componente della Commissione il professor Tullio De Mauro, deceduto il 5 gennaio 2017.
De Mauro ha offerto un autorevole e prezioso contributo ai lavori, anche attraverso la predisposizione
di un inventario delle "parole d'odio" che sarà pubblicato in allegato alla Relazione finale.
 
Caro Direttore,

vogliono che le persone siano uccise per strada per la loro opinione politica, come capitato alla deputata britannica anti Brexit Jo Cox? No?
E allora è necessario limitare la libertà di espressione, mettere dei filtri a internet, istituire un «gran giurì che garantisca la correttezza dell'informazione».

Sarà lo Stato a stabilire cosa è vero e cosa è falso, cosa si può dire e cosa no, quali parole è consentito utilizzare e quali sono vietate,
cosa può essere visto e scritto su internet e cosa debba essere oscurato. Ti sembra eccessivo?

Allora sei intollerante, xenofobo, razzista e pure pericoloso.

Non è la trama di uno scadente film di fantascienza, di quelli con gli alieni di cartapesta con un faro rosso legato sulla testa con lo spago,
ma è il documento conclusivo della Commissione istituita dal presidente della Camera dei deputati, Laura Boldrini, per prevenire «i fenomeni d'odio».
Il ragionamento logico (se così vogliamo definirlo) del documento è il seguente: esiste una «piramide d'odio» nella quale
«stereotipi negativi, rappresentazioni false o fuorvianti, insulti, linguaggio ostile» costituiscono la base delle discriminazioni,
dei messaggi d'odio e degli «atti di violenza fisica, fino all'omicidio, perpetrati contro persone in base a qualche caratteristica come il sesso,
l'orientamento sessuale, l'etnia, il colore della pelle, la religione o altro».

Lo «studio» della Commissione sostiene, in altre parole, che esiste un collegamento diretto di causa ed effetto tra un'informazione «non corretta» e la violenza.
Da qui la conseguenza del ragionamento: per contrastare la violenza e gli omicidi dei pericolosi xenofobi che affollano le nostre società è giusto e necessario controllare l'informazione.

Ma questa è un'aberrazione pericolosa e un'idiozia di cui ridere se non fosse pericolosa.

È una tentazione che la sinistra ha da sempre e che ritorna con forza ogni qual volta la sinistra si trova in difficoltà perché perde consenso tra l'opinione pubblica.
Invece di ascoltare la voce del popolo, la sinistra vuole controllarla.
Perché per questa gente la democrazia è una bella cosa, ma solo finché la maggioranza dice e pensa ciò che vogliono loro.
Se emerge un'opinione non gradita, è sufficiente etichettarla come intollerante, xenofoba, razzista o, meglio ancora, fascista. E il problema è risolto.

Se la Commissione della Boldrini ha un merito è quello di essere talmente grottesca da smascherare il gioco liberticida che la ispira.
Così, nella pericolosa categoria degli «stereotipi e false rappresentazioni», la Commissione inserisce anche l'opinione condivisa dal 48,7% degli italiani:
«In condizione di scarsità di lavoro, i datori di lavoro dovrebbero dare la precedenza agli italiani».


Ma questa è una posizione che Fratelli d'Italia sostiene apertamente e che in molte Nazioni evolute è legge dello Stato,
come negli Stati Uniti, anche sotto la presidenza del democratico Obama.

Ma, nella relazione conclusiva della Commissione, troviamo, tra le «pericolose» opinioni da correggere, anche molto altro:

la convinzione sostenuta dal 52,6% degli italiani secondo la quale «l'aumento degli immigrati favorisce il diffondersi del terrorismo e della criminalità»;

la contrarietà del 41,1% all'apertura di una moschea sotto casa

e l'opinione negativa sui rom sposata dall'82% degli italiani.

Insomma, per la sinistra la soluzione ai problemi come l'immigrazione incontrollata, il terrorismo, l'islamizzazione forzata dell'Europa,
la criminalità dei rom e il degrado è molto semplice: basta vietare per legge di parlarne e di scriverne.

Cara presidente Boldrini, caro «gran giurì», cari inquisitori del terzo millennio: non credo che il popolo italiano rinuncerà così facilmente alla propria libertà.
Noi siamo figli della democrazia greca, del diritto romano e della cultura europea, non delle satrapie d'Oriente o dell'oscurantismo islamico.
E ora accusatemi di diffondere «stereotipi culturali».

Presidente di Fdi-An
 
Questa fa il paio con quanto scritto sopra.
Riflettete bene. Pensateci. Questo è l'inizio che ci porterà dove ?
Ma questa vi sembra una preside ? Se prende una iniziativa del genere........apriti cielo.
Un precedente pericoloso. Per la libertà di pensiero e di espressione.

Vietato dare giudizi (negativi) sull'islam.
Lo sa bene Pietro Marinelli, 61enne docente di Diritto ed Economia all'Istituto superiore “Falcone-Righi” di Corsico, piccolo comune nell'hinterland milanese.

Marinelli vanta oltre 30 anni di carriera, la laurea in Giurisprudenza, un'altra in Scienze religiose e un curriculum di tutto rispetto.
Cui però ora dovrà aggiungere le accuse di islamofobia.

Tutto inizia il 31 maggio scorso. Il professore entra in una classe quinta per la lezione di diritto internazionale.
Tema: lo Stato Islamico.

E visto che al “Falcone-Righi” ancora si rispettano le buone maniere, quando il prof entra in classe gli studenti si alzano in piedi.

Tutti, tranne lei: un'alunna 18enne di origine egiziana che si giustifica affermando di essere in periodo di ramadan.
“Una pratica religiosa non ti dà certo diritto di non rispettare una consuetudine dell'Istituto”, fa notare il docente. Ma tant'è.
“Per sviluppare il suo senso critico ho provato a chiederle cosa significasse il ramadan.
E lei sosteneva fosse solo un periodo di riflessione. Le ho detto che non è così.
Che viene celebrato per ricordare la discesa dal cielo del Corano, parola increata di Allah”.

Ne nasce allora una discussione in cui Marinelli spiega l'origine e il significato del rito musulmano,
accennando però valutazioni critiche nei confronti dell'islam e di una pratica di digiuno che “non mi sembra umana”. Apriti cielo.

La studentessa esce dalla classe senza permesso, salta la lezione sull'Isis e si becca una nota.
Ma non è lei a doversi preoccupare.
Poche ore dopo la madre scrive una lettera alla preside, Maria Vittoria Amantea, denunciando “un terribile" fatto "di intolleranza religiosa”.
Nella missiva vengono riportate alcune frasi che Marinelli avrebbe pronunciato al fine di “offendere e sminuire" la fede musulmana:
l'islam è una religione priva di senso; il Corano è una ridicolaggine insensata; il Ramadan è disumano; l'islam dovrebbe essere vietato dalla legge e via dicendo.

“Alcune sono state palesemente esagerate – dice il professore – altre totalmente inventate”.

Fatto sta che ragazza presenta pure un esposto ai carabinieri e lo stesso farà la preside “a tutela dell'onorabilità dell'istituto”.
Nemmeno si trattasse di lesa maestà, scatta il procedimento disciplinare:
Marinelli è accusato di aver offeso l'alunna e di essere venuto meno “al suo principale dovere come docente e educatore”.

“Prima di avviare l'iter non hanno neppure tenuto conto della mia dichiarazione, protocollandola volutamente in ritardo”, denuncia lui,
che in tutta risposta ha depositato due contro-esposti (la preside, contattata per telefono e mail, non è ancora risultata reperibile).
Il 24 giugno il caso finisce in presidenza per l'audizione in difesa. Obiezioni, spiegazioni, precisazioni: tutto inutile.

Arriva una punizione esemplare: sette giorni di sospensione e relativa decurtazione dello stipendio.

Marinelli però rivendica “libertà di opinione”:
“Io non ho offeso, ho solo dato una mia valutazione dell'islam alla luce dei miei studi.
Una cosa sono le affermazioni sulle persone, altro quelle sulla religione.
Credo rientri nei miei obblighi educativi stimolare gli studenti ad avere una visione critica della vita,
anche rispetto alle proprie tradizioni religiose".

Difficile dargli torto.
"Come i cristiani ascoltano le lezioni sulle crociate o sull'Inquisizione e non presentano esposti contro i docenti
- continua - così devono fare pure gli islamici. Anche quando si dice che l'Isis è il vero riferimento del mondo islamico
oppure che nell'islam ci sono meno libertà rispetto al cristianesimo”.

Il ragionamento non fa una piega.

Ma non aiuta: condannato per aver violato gli articoli 3 e 19 della Costituzione (uguaglianza e libertà di culto) e due articoli del codice deontologico.

“Io non ho insultato nessuno né limitato la libertà di alcuno. Ho solo espresso un giudizio sull'islam”.

Tradotto: critichi Maometto e finisci nei guai.
 
Essendo che la Dany è al mare (giusto qualche giorno :confused:), questo 3d verrà utilizzato come riciclone estivo :d:
Naturalmente domani sui mercati ci sarà un notevole calo dei volumi dovuti alla mia assenza :melo:
Buona settimana a tutti:)
 

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