Una riflessione poco praticata sui forum

no ma il mio non era un invito a considerare l'offerta di Striker, che neanche ho letto, ma proprio semplicemente a farmi dire da voi se c'è qualche elemento positivo in quella lunga lista di TS pubblici o se non ce n'è nessuno e perchè
 
no ma il mio non era un invito a considerare l'offerta di Striker, che neanche ho letto, ma proprio semplicemente a farmi dire da voi se c'è qualche elemento positivo in quella lunga lista di TS pubblici o se non ce n'è nessuno e perchè
credo di aver già risposto, per quel che mi riguarda.
 
Ciao Pat,

posso chiederti per quale motivo, stante la situazione che descrivi, ... tu scrivi ancora sui forum in maniera precisa e circostanziata (quindi certamnete time consuming)?

Si, e' una domanda che mi pongono in diversi. Ho avuto sostanzialmente 3 fasi nella mia vita sulle comunita' Web.

La prima e' partita dal 1999 fino al 2002-2003, durante la quale ho potuto sostanzialmente "mettere a posto" il motore, cioe' passare dal mio precedente atteggiamento pedissequo aila teoria dei mercati efficienti e con contempt assolutamente "macro" (dovuto alla mia formazione professionale) ad un nuovo stile di investimento tattico, formato sugli insegnamenti di eccezionali maestri quali Kermitt, Surcontre e un tal Pietro che non conoscete.

Dal 2003 fino alla mia rottura con lo staff del forum che tutti conoscete (ma non saprete forse che e' invece posseduto da un formidabile gruppo vicentino dell'acciaio che guarda solo alle cedole, al posto di quel prestanome che perde il suo tempo ad effettuare tornei di poker in giro) il mio intento e' stato principalmente volto a sdebitarmi verso cio' che avevo imparato e ad insegnare a diffidare i principianti dalle facili soluzioni, dai guru, dai maestri del trading, dai vincitori di gare dove si assegnano vetture del tutto inesigibili a degli spatentati. In fin dei conti ho sempre cercato di restituire parte della grande fortuna che ho avuto nella mia vita per poter essere entrato in contatto con chi mi ha aperto una nuova visione tattica dell'investimento. Come immagino molti altri principianti qui presenti, se nessuno ti insegna qualcosa e' difficile poter imparare molte cose da soli.

La terza fase attuale, e' la piu' recente e allo stesso tempo la piu' disincantata. Probabilmente in essa e' contenuto anche un segno di ritorno all'antico, perche' non nascondo che sono di nuovo animato dalla volonta' di imparare argomenti nuovi, come lo ero agli inizi degli anni 2000.
Non sono pero' disposto a fare pero' della sterile econometria teorica, solo econometria applicata.

Nel contempo oggi e' cambiata la facilita' di poter gestire con adeguati strumenti all'epoca inesistenti tutta la filiera degli strumenti d'investimento. Non e' forse un segreto, ma io investo soldi reali praticamente su tutto e credo che la mia capacita' di diversificazione abbia pochi termini di confronto nell'ambito delle comunita' finanziarie Web.

Con una programmazione molto accurata e con una disponibilita' di strumenti adeguati mi resta cosi' molto tempo libero per poter interagire sul Web e per trovare nuovi stimoli a proseguire la formazione continua.

Ciao
 
...un nuovo stile di investimento tattico, formato sugli insegnamenti di eccezionali maestri quali Kermitt, Surcontre e un tal Pietro che non conoscete.
Ti spiacerebbe cercare di fornirci una definizione, o quantomeno un insieme omogeneo di tratti caratterizzanti, di questo "stile" di investimento?

Per cosa si contraddistingue e quali sono i suoi tratti salienti?
 
PS senza essere irrispettoso rispetto ai nick che citi, io sarei meno drastico nei paragoni e nei giudizi di grandezza, almeno finchè uno di loro non mi scrive un testo come dynamic hedging..... che unisce rigore teorico ad un livello di comprensibilità ineguagliabile....... ma è possibile che io mi sbagli .. ;)

Wampyro 1 non avra' la capacita' (o forse gli stimoli ?) di scrivere libri di comprensibilita' ineguagliabile, ma in passato ha scritto in modo chiaro e preciso in difesa della critica di Taleb verso l'inferenza statistica per l'uso sostitutivo delle tecniche di ricampionamento che tutti hanno sempre fatta propria.

Mi resta il rammarico di non aver potuto collaborare con Wampyro1 in passato per il gran rumore di fondo che lo attorniava, ma e' stato senz'altro un maestro di rigore e prudenza. Almeno per me.
 
Ti spiacerebbe cercare di fornirci una definizione, o quantomeno un insieme omogeneo di tratti caratterizzanti, di questo "stile" di investimento?

Per cosa si contraddistingue e quali sono i suoi tratti salienti?

Essere sempre davanti a tutti i tuoi competitors nella ricerca.
Poiche' il competitor quasi sempre e' il solito che ben conosciamo (Fow+Tradebook+Factset+Reuters Thompson+Blumerg) allora se vuoi davvero avere una qualsiasi chance di vincere devi

1) conoscere il tuo competitor
2) conoscere i suoi punti forti ma soprattutto conoscere a menadito i suoi punti deboli
3) concentrarti sui suoi punti deboli, e se non li puoi affrontare, gettare la spugna.

Io provengo dal gioco della dama (sono stato un fenomeno a livello giovanile) e poi dal gioco degli scacchi, dove ho ottenuto altrettanti buoni risultati. Quando dovevo giocare contro un avversario prestabilito ero uno dei pochi che non tendeva a rifuggire dall'affrontare l'avversario nelle aperture dove costui era considerato uno specialista, ma cercavo sempre di affrontare la battaglia sul suo punto forte, se e solo se ero riuscito nel frattempo a preparare un vasto armamentario di novita' teoriche con cui soprenderlo.
 
Poiche' il competitor quasi sempre e' il solito che ben conosciamo (Fow+Tradebook+Factset+Reuters Thompson+Blumerg)...
Siccome la razza del trader di banca che lavora su ciò che è anche accessibile al retail è ormai una razza in via di estinzione, va da sè che il tuo (vostro?) avversario Reuters-&-Bloomberg-munito deve necessariamente appartenere maggiormente all'insieme delle SICAV e delle gestioni patrimoniali.

E ne deduco quindi che il tuo (vostro?) stile di investimento consista nel conoscere molto bene quali sono i "trigger" (possiamo chiamarli così) che innescano un processo di BUY/SELL/SHORT/COVER da parte del conto proprio "bersaglio" sufficientemente lento da consentire una qualche forma di front running.

Ora mi chiedo: come fare a conoscere questi comportamenti?

Per esempio un salto da non investment grade a investment grade e viceversa provoca sicuramente movimenti da parte delle gestioni, ma è qualcosa che un privato può sfruttare?

La transizione da contesti inflattivi a deflattivi, o da paura a fiducia o altro ancora, appartiene all'insieme di quei fenomeni troppo aleatori e laschi perchè un privato possa pensare di accodarsi ad un conto proprio istituzionale?

Oppure stiamo parlando di sfruttare veri & propri bachi di Bloomberg e Reuters?
 
Wampyro 1 non avra' la capacita' (o forse gli stimoli ?) di scrivere libri di comprensibilita' ineguagliabile, ma in passato ha scritto in modo chiaro e preciso in difesa della critica di Taleb verso l'inferenza statistica per l'uso sostitutivo delle tecniche di ricampionamento che tutti hanno sempre fatta propria.

Mi resta il rammarico di non aver potuto collaborare con Wampyro1 in passato per il gran rumore di fondo che lo attorniava, ma e' stato senz'altro un maestro di rigore e prudenza. Almeno per me.

Aveva partecipato al nostro gruppo di lavoro, dando molti spunti, credo in special modo a Cren che in econometria tra "i nuovi" è senz'altro il più preparato e quindi riusciva a seguirlo e a fare "le giuste domande".
Un persona disponibilissima e cortese
 

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