Unione europea: una storia di ricatti e minacce contro gli Stati ex sovrani

tontolina

Forumer storico
IL RICATTO DELLO SPREAD PER OBBLIGARE GLI STATI A PRESTITI A STROZZO: ECCO IL PIANO DELLA BCE
52 minuti fa
Michele Crudelini

IL RICATTO DELLO SPREAD PER OBBLIGARE GLI STATI A PRESTITI A STROZZO: ECCO IL PIANO DELLA BCE

Era il 12 marzo 2020 e la Presidente della Banca Centrale Europea Christine Lagarde con una semplice frase aveva portato l’Europa sull’orlo dell’abisso. “Non siamo qui per ridurre gli spread, non è la funzione della BCE” aveva dichiarato la Lagarde, consegnando l’Italia, in quel momento unico Paese europeo alle prese con l’emergenza virus, alla speculazione finanziaria.
Una banca centrale che fa il suo mestiere non piace agli europeisti
La situazione sembrava però essere rientrata con l’annuncio di un imponente programma di acquisto dei titoli di Stato dei Paesi europei da parte della BCE. Una garanzia contro salite improvvise degli spread e una barriera necessaria durante la più grande crisi economica durante il secondo dopo guerra.
Il fatto però che la BCE abbia finalmente deciso di assumere il ruolo di una vera banca centrale e cioè garante dei debiti pubblici ha evidentemente allarmato l’establishment europeo e la cornice narrativa su cui aveva costruito nel tempo la propria egemonia. Se i Paesi europei possono finalmente finanziarsi sui mercati senza subire il ricatto di qualche operatore finanziario, allora avranno sempre meno bisogno di prestiti vincolati alle direttive dell’Unione europea.
L’attuale programma di acquisto dei titoli di Stato della BCE sta infatti mostrando l’inutilità di strumenti quali il MES e il Recovery Fund. Tant’è che persino Spagna e Portogallo stanno pensando di rinunciare alla parte di prestiti previsti per loro all’interno del Recovery Fund.
La BCE vuole interrompere l’acquisto dei titoli di Stato
Tutto questo però non è stato evidentemente digerito dagli europeisti più convinti, che avevano dipinto questi strumenti come un risultato epocale per il processo di unificazione europea. Tutto questo non è stato poi digerito nemmeno da quegli Stati che finora hanno dettato legge nell’UE, in particolare la Germania.
Ed è così che è arrivato un avvertimento, una sorta di ultimatum direttamente dalla BCE, che ha sì una Presidente di nazionalità francese, ma il cui board è fortemente condizionato dalla volontà tedesca.
La Banca centrale europea potrebbe offrire un sostegno meno generoso ai governi indebitati quando metterà insieme un ulteriore pacchetto di stimoli il mese prossimo, per spingerli a richiedere prestiti dell’Unione europea legati agli investimenti produttivi.
Così scrive l’agenzia di stampa Reuters.
Unione europea: una storia di ricatti e minacce contro gli Stati ex sovrani
Una missiva minacciosa che può significare una sola cosa. Voi Stati europei che finora non avete chiesto l’accesso al MES e che addirittura mettete in dubbio la vostra partecipazione al Recovery Fund, state attenti. Perché da un giorno all’altro i vostri titoli del tesoro potrebbero avere problemi di collocamento sui mercati, scatenando lo spread e l’ombra di un default.
Per uno strano scherzo del destino proprio oggi i titoli di Stato italiano hanno registrato un rendimento negativo, rendendo di fatto anche solo impensabile la possibilità di un ricorso al MES.
In un sistema realmente democratico tutto questo oscuro meccanismo sarebbe riconosciuto come ricatto e verrebbe denunciato a reti unificate.
Ci troviamo però all’interno di un sistema, l’Unione europea, che ha ormai abituato a questo genere di comportamenti: dallo spread usato contro Berlusconi nel 2011, fino alla chiusura degli sportelli bancari durante il Referendum in Grecia del 2015.
Una storia fatta di azioni di forza, minacce e ricatti per mantenere in vita un sistema di potere ormai smentito dalla storia?
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto