Secondo gli ultimi dati dell'AIFA (agenzia italiana del Farmaco)
un ultra 65enne su dieci prende più di 10 pillole al giorno,
mentre uno su due si accontenta di un numero variabile tra 5 e 9,
e gli armadietti delle medicine nelle loro case sembrano succursali di farmacie,
zeppi di confezioni medicali utili per ogni evenienza,
tra antidolorifici, antinfiammatori, antipiretici, antiipertensivi, antiacidi, antidepressivi,
sonniferi, gocce per l'ansia, colliri, pillole per disturbi gastrointestinali, vitamine,
disinfettanti, pomate e creme varie, cerotti, garze, oltre agli immancabili integratori di ogni tipo e per ogni necessità.
L'età che avanza e le recenti pandemie hanno trasformato gli individui in collezionisti compulsivi di pillole,
che vengono ingoiate ogni giorno per prevenire o curare, ma spesso in modo inappropriato,
perché una medicina presa per un problema può causarne un altro,
per superare il quale se ne assume uno diverso,
che avrà a sua volta effetti indesiderati e così via.
Al medico si chiede di prescrivere più farmaci di quelli che servono realmente,
ed in farmacia se ne acquistano altri che eventualmente potranno servire in famiglia,
soprattutto durante le festività.