Utopia o realtà ? La LIBERTA' di espressione va difesa ora, perchè domani sarà troppo tardi......e ce ne pentiremo.

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FINE della libertà di espressione e di informazione.... e la chiamano democrazia

A Davos, Ursula annuncia il controllo globalista su tutta l’informazione​

Maurizio Blondet 17 Gennaio 2024


Scritto da Steve Watson tramite Modernity.news,

 
Precipitato in un canalone per oltre cento metri
il 36enne soccorso nel primo pomeriggio odierno sul Grignone.

I soccorsi sono scattati poco dopo le 14, con l'attivazione,
su richiesta del compagno d'uscita dell'alpinista coinvolto nell'incidente,
dell'elisoccorso di Bergamo che ha poi portato in quota
- poco sotto il Rifugio Azzoni, dunque in prossimità della vetta - i tecnici del CNSAS
per il recupero tanto dell'infortunato quanto dell'altra persona con cui aveva intrapreso l'ascesa,
sempre suggestiva in ambiente completamente innevato.

Importanti i traumi riportati dal giovane protagonista dell'incidente
- S.R. le iniziali, classe 1987, residenza a Arcore -
avendo battuto testa, volto e schiena, rimediando altresì fratture anche agli arti.

Verricellato dai tecnici sull'eliambulanza per essere preso in carico dal personale sanitario,
è stato trasferito poi in condizioni critiche - gli è stato attribuito un codice rosso -
all'ospedale San Gerardo di Monza. Portato a valle, illeso, anche l'altro coinvolto.
 
Il corpo senza vita di una giovane di soli 21 anni è stato individuato in Grignetta.
La tragedia, sui cui contorni indagano le forze dell'ordine,
si è consumata nella mattinata di oggi, mercoledì 24 gennaio 2024.

Le squadre del Soccorso alpino lariano, Stazione di Lecco,
sono state allertate nella mattinata, intorno alle 10.

Due escursionisti che stavano salendo lungo la Cermenati, per arrivare in cima alla Grignetta,
hanno trovato uno zaino; hanno quindi segnalato il rinvenimento al numero di emergenza 112.

La centrale ha ritenuto opportuno verificare e ha inviato in zona un elicottero.

La perlustrazione aerea ha accertato che in fondo a un canale c’era una persona,
una giovane di soli 21 anni di origini straniere che non dava proprie notizie da ieri,
verosimilmente precipitata nel canalone.
 
Una giornata terribile quella di oggi, mercoledì 24 gennaio 2024, sui monti lecchesi.

Ancora una tragedia, stavolta in Valle San Martino,
ai piedi di Valcava nel territorio comunale di Torre de' Busi,
dove è stata individuata la salma di un 66enne.

L'uomo sarebbe morto a seguito di una caduta in una scarpata
ma toccherà alle forze dell'ordine ricostruire con precisione i contorni di questo ennesimo dramma.

La tragedia si è consumata nella zona boschiva in località San Marco.

Secondo le prime informazioni il 66enne era uscito di casa
e quando non è stato visto rientrare
è scattato l'allarme che ha messo in moto la macchina delle ricerche.

In campo sono scesi i tecnici della Diciannovesima Delegazione Lariana del Soccorso Alpino e i Vigili del fuoco di Lecco.

Da Bergamo è stata fatta alzare in volo e dirottata in zona anche l'eliambulanza.
 
Tra questi ed i cormorani, quando capiranno che bisogna eliminarne migliaia, sarà troppo tardi.

«Erano circa le 22 e stavo tornando a casa insieme ad un amico dopo una serata a Bergamo.

Andavo piano, 40 o 50 chilometri all’ora al massimo, e superata la discarica,
in piena curva mi sono trovato davanti un grosso cinghiale.

Non ho avuto il tempo di frenare e capire cosa stava succedendo.

Non sono riuscito ad evitarlo.

Ho sentito un colpo e ho capito di averlo preso».

«Ho accostato nel primo spiazzo e ho trovato la parte anteriore della mia Citroen C3 distrutta nell’angolo lato guidatore.

L’animale era davvero grosso, anche se per un istante l’ho visto bene
e, non voglio dire che mi arrivava all’altezza del cofano ma poco ci mancava».

«Il cinghiale era sparito. Dopo lo scontro credo sia riuscito a rialzarsi e scappare nel bosco.
Era buio e non si vedeva nulla intorno.

Fortunatamente tutto è finito bene, per me e il mio amico non ci sono state conseguenze se non un grosso spavento.

Questa è la cosa più importante.

I danni all’auto, quantificati in circa 450/500 euro, si possono riparare.

Se ci si fa male invece è molto più complicato».
 

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