Utopia o realtà ? La LIBERTA' di espressione va difesa ora, perchè domani sarà troppo tardi......e ce ne pentiremo.

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L'estinzione dei dinosauri avvenne oltre 66 milioni di anni fa
ed ora è stato scoperto che a causarla non è stato un solo asteroide, bensì due.

Il primo era enorme, ma senza il secondo, benché più piccolo,
non si sarebbe realizzato un altro "evento catastrofico" e determinante.

Il secondo asteroide infatti cadde in mare al largo della costa dell'Africa occidentale
causando uno tsunami alto almeno 800 metri che avrebbe attraversato l'oceano Atlantico.
 
Vera prelibatezza per i golosi,
il cioccolato non solo fa bene all’umore (contribuisce alla secrezione della serotonina, l’ormone del benessere),
ma secondo recenti studi, è anche un potente antinfiammatorio.

Come ci spiega il professor Carlo Selmi, responsabile della Sezione di Immunologia Clinica dell’Istituto Clinico Humanitas
e docente dell’Università degli Studi di Milano, l’influenza che il cioccolato opera sul sistema immunitario è molto forte.

Sebbene l’argomento possa sembrare di importanza minore,
è utile sottolineare come questo comportamento apparentemente voluttuario possa in realtà avere implicazioni sulla nostra salute.


Più che di cioccolato, è però opportuno parlare di cacao,
il frutto prodotto dalla Theobroma Cacao, pianta originaria dell’America meridionale,
e principio attivo di cibi e bevande a base di cioccolato fondente;
ricordiamo infatti che il cioccolato al latte contiene poco cacao e quello bianco non ne contiene affatto.

I benefici aumentano in base alla percentuale di cacao contenuta nel prodotto finale.

Negli ultimi quindici anni la ricerca si è concentrata su questi effetti e ha indagato due livelli: quello cellulare e quello umano.


A partire dalle cellule del sangue si sono isolate quelle del sistema immunitario.

L’immunità è il meccanismo attraverso il quale l’organismo si difende da potenziali attacchi,
distinguiamo un’immunità innata e un’immunità acquisita.

La prima è composta da meccanismi di difesa non specifici,
presenti anche senza che l’organismo sia stato esposto all’antigene
e rappresentano la prima reazione agli agenti infettivi.

Ne fanno parte macrofagi, neutrofili e monociti.

La seconda invece è specifica, è la risposta a un dato stimolo.

Ne fanno parte i linfociti T e i linfociti B, che producono gli anticorpi.


È emerso che il cacao ha effetto antinfiammatorio, ma non immunosoppressore
e che può modulare, ad esempio, la risposta dei neutrofili alle infezioni batteriche.


Le ricerche concernenti l’ambito più strettamente umano​

hanno evidenziato come un utilizzo saltuario o anche quotidiano

di dosi limitate di cacao influisca sulle infiammazioni croniche,​

con una ridotta incidenza di malattie quali per esempio​

aterosclerosi, tumori, malattie degenerative

e infiammazione dell’endotelio con conseguente ipertensione.​



Il cacao sembra infine proteggere dalla steatosi epatica (o fegato grasso),
una patologia spesso causata da un’alimentazione scorretta, diabete e abuso di alcol
e pare che possa migliorare l’insulino-resistenza in soggetti sovrappeso.

Infine, un recentissimo studio spagnolo ha dimostrato
come assumere una piccola dose di cioccolato due volte al giorno per due mesi
produca una riduzione della pressione arteriosa e del danno ossidativo in chi abbia il colesterolo elevato.
 
Ahahahahahah poveretti che sfacelo.

La saga che vede contrapposti i due presentatori televisivi Amadeus e Stefano De Martino
si arricchisce ogni giorno di nuovi colpi di scena.

Sconfessando sempre più le Cassandre della Sinistra
che, alla notizia dell'esodo di Ama sui canali Discovery e della sua sostituzione con il collega più giovane,
gridavano come di consueto a «TeleMeloni» vaticinando sciagure inenarrabili per Affari tuoi e per Rai1.

Nulla di più falso.

De Martino veleggia infatti sull'Ammiraglia Rai con il vento in poppa, per nulla scalfito dal cambio al timone.

Mentre, salpato due settimane fa sul Nove, Chissà chi è – già I soliti ignoti – continua a navigare in cattive acque.

Il suo game show resta finora inchiodato su una media del 2-3% di share,
inferiore a quella che ottenevano alla stessa ora e sullo stesso canale Paolo Conticini con Cash or Trash – Chi offre di più?
e Gabriele Corsi con Don't forget the lyrics!.

E, soprattutto, battuto perfino dalla concorrenza interna
di Casa a prima vista in onda su Real Time,
canale a sua volta di proprietà di Discovery.
 
«Un Governo incompetente vuole riscrivere la storia, ma demolisce la Rai»,

inveiva qualche mese fa Corrado Augias in polemica con l’esecutivo di Giorgia Meloni,
apprestandosi a lasciare la tv pubblica dopo «soli» 63 anni di collaborazione.

Chi temeva che il giornalista e scrittore svanisse definitivamente dal video si è dovuto però ricredere.

Oltre a vederlo ogni settimana al timone del talk show La Torre di Babele su La7,
Augias ha preso infatti le redini di uno spin-off pomeridiano sempre sullo stesso canale.

Parliamo de La torre di Babele Doc, anch’esso come il suo capostipite introdotto (provocatoriamente?)
dal coro del quarto atto del Guglielmo Tell di Gioacchino Rossini, «Tutto cangia, il ciel s’abbella»,
storica sigla dell’inizio delle trasmissioni Rai dal 1954 al 1986.

Andato a sostituire dal lunedì al venerdì l’apprezzato C’era una volta il Novecento
condotto dai trentenni Alessio Orsingher e Luca Sappino (non è un Paese per giovani...),
la nuova avventura televisiva del quasi novantenne Augias ha esordito con un assai magro 2% di share.
 
Da notare che, nella stessa fascia su Rai2, Pierluigi Diaco –
massacrato per via dell’amicizia con Giorgia Meloni
ha portato con il suo BellaMà nel giro di due sole stagioni la seconda rete dal 3% a un ottimo 6.2%.

Per qualche strano motivo, però, nessuno lo fa mai notare.

Sempre lunedì su La7, in fascia preserale dopo Augias, un altro volto Rai, l’amatissimo Flavio Insinna,
ha debuttato con il suo nuovo quiz Famiglie d’Italia ottenendo un non entusiasmante 2.6%.

Le Cassandre di sinistra avevano preconizzato un calo di ascolti per Reazione a catena
non appena fosse partito Insinna su La7.

E invece, ancora lunedì in fascia preserale,
non solo Pino Insegno non è stato scalfito dal debutto del predecessore su un altro canale,
ma in barba ai detrattori ha finanche visto crescere il numero di spettatori e la percentuale di share
del suo game show in onda su Rai1.
 
Dopo anni ed anni ed anni, forse, qualcosa si muove.

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Votata dal Consiglio regionale lombardo la mozione che propone di attuare interventi di controllo selettivo del cormorano.

Anche in provincia di Lecco.

"La mozione - spiega il consigliere regionale Gigliola Spelzini, firmataria del provvedimento -
invita la giunta ad effettuare uno studio che ripartisca per ciascun corpo idrico,
il quantitativo massimo di cormorani sostenibili dall’ecosistema locale e a rimodulare i parametri numerici della selezione".


"Nello specifico per quanto riguarda il Lago di Como - precisa quindi Spelzini -
la presenza del cormorano rappresenta un problema molto serio,
che sta causando la devastazione di interi tratti di habitat
e danneggiando seriamente l’attività dei nostri pescatori:


basti pensare che 150 cormorani arrivano a mangiare anche 60 chili di pesce al giorno,
di qualsiasi specie e dimensione, mettendo a rischio anche la presenza di alborelle, persici e cavedani.

Non solo, è anche un pericolo per la salute umana a causa di un parassita molto dannoso
che colpisce i volatili e può arrivare fino all’uomo.

Infine, non va tralasciato il danno provocato al sistema turistico che ruota intorno al nostro Lago,
che si trova a dover fare i conti con intere aree rese impraticabili a causa della massiccia presenza di guano".
 

In cosa consiste la proposta​

"Oggi abbiamo ottenuto un risultato straordinario che i territori chiedevano da anni,
cioè quello di far passare un cambio di paradigma.
Il cormorano non è una specie da dissuadere nella sua presenza sul territorio, ma da contenere, perché estremamente nociva.
Non si tratta solo di una questione di equilibrio tra specie che popolano il nostro lago,
ma di una soluzione dovuta anche in relazione all’infestazione del parassita eustrongylides
che interessa sia questo tipo di volatile, sia i pesci di cui si nutre,
comportando di conseguenza anche un pericolo per gli esseri umani e per tutto il comparto della ristorazione e dell’economia locale".

"È compito dell’uomo, che è custode della biodiversità,​

fare in modo venga mantenuto un equilibrio.​

Non parliamo di una specie di volatile in via di estinzione​

tanto che già in passato Ispra ha autorizzato piani di abbattimento.​

Si tratta invece di una vera e propria minaccia per il nostro patrimonio
ittico.​

A rischiare l’estinzione sono infatti i nostri pescatori,​

le nostre tradizioni ed esempi virtuosi dell’economia locale​

che da generazioni valorizza le risorse ittiche del lago di Lecco".​


"Contenere il cormorano consente di evitare, infine una discriminazione tra specie animali,
la tutela e il benessere dell’avifauna non può essere a detrimento dell’ittiofauna,
che rischia prepotentemente di ridursi sino a scomparire.

E non va fatto solo a Lecco, dove i danni alla biodiversità sono già incalcolabili,
ma in tutti i territori lombardi e durante tutte le stagioni.

L'abbattimento di poche centinaia di capi ogni anno è inefficace".
 

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