Sì, il Lago di Lecco esiste
Cercando - sul web e non solo - non è difficile incrociare informazioni che permettono di fare piena chiarezza.
Tra le più significative va citata la splendida carta geografica disegnata da Abraham Ortelius
per il suo celeberrimo 'Theatrum Orbis Terrarum', primo atlante della storia
che per completezza e organizzazione possa definirsi tale, nell'edizione in latino del 1573.
Il titolo dell'opera è 'Larii Lacus vulgo Comensis Descriptio',
che spiega come il nome attualmente più utilizzato derivi da una denominazione popolare,
ma non esatta sul piano tecnico e/o scientifico:
a quei tempi il capoluogo lariano era nettamente la località più importante e frequentata del bacino,
sempre combattuta tra i potenti di turno con un breve periodo d'indipendenza a metà del XV Secolo
prima del passaggio sotto gli Sforza di Milano.
La fortificazione di Lecco, invece, avvenne ben più tardi grazie ad Azzone Visconti,
che ne riconobbe il posizionamento strategico e in eredità ci ha lasciato anche il celebre ponte
forse finito anche nella Gioconda.
carta geografica larii lacus vulgo comensis descriptio
Saltando in avanti di quasi mezzo millennio,
anche l'Autorità di Bacino del Lario e dei Laghi Minori
fornisce un'importante descrizione:
“Il bacino è composto da tre parti differenti:
a sud-ovest il ramo di Como,
a sud-est il ramo di Lecco
e a nord il ramo di Colico (o "alto lago"), il più aperto dei tre.
I fiordi meridionali rinserrano il montagnoso Triangolo Lariano.
La divisione dei tre rami è ben visibile dal Sasso di San Martino, sopra Griante”.
Pare chiaro che il nome 'Lago di Como' rappresenti una semplificazione figlia dei diversi tempi
che hanno scandito la crescita delle due città - indissolubilmente rivali
su tutti i fronti -,
in ogni caso celebri in tutto il globo: insomma, di 'senza lago' non se ne trovano.
Altre importanti citazioni si trovano sul
Geoportale Nazionale,
sul
Geoportale della Regione Lombardia e tra le carte dell'Istituto Geografico Militare di Firenze.