Utopia o realtà ? La LIBERTA' di espressione va difesa ora, perchè domani sarà troppo tardi......e ce ne pentiremo.

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Ma perché si chiama falò della Crapuna e non della Giubiana, come in Brianza?

A spiegarlo sono gli stessi organizzatori:

“Il nome affonda le sue radici nella storia del quartiere.
A Laorca, infatti, si trova la ‘Colonna dei Crapuni’,
un tempo utilizzata per battezzare simbolicamente gli abitanti facendogli picchiare la testa
.
Da qui, l’appellativo ‘crapuni’ ossia craponi, teste dure, che ha dato il nome anche al falò, in omaggio alla comunità locale”.


Così, ieri sera, dopo il corteo, la “Crapuna” è stata bruciata davanti a una folla entusiasta, che ha assistito al rogo tra applausi e sorrisi.

A seguire, un momento conviviale ha permesso ai partecipanti di gustare un rinfresco offerto dai volontari
e un risotto con salsiccia per chi lo aveva prenotato.

Il bar dell’oratorio è rimasto aperto per tutta la serata, offrendo un ulteriore spazio di socializzazione.
 
A dirla giusta, ci andavamo tutti..........

In questo numero della nostra rubrica, rimaniamo in centro dove come abbiamo visto spesso non è cambiato granché,
vediamo invece qualcosa che è stato completamente stravolto dal punto di vista architettonico
e che i lecchesi nati tra gli anni cinquanta e settanta ricorderanno benissimo: la Fiaschetteria Valsecchi.


Questo vecchio negozio di vini, ritratto intorno agli anni Sessanta nella cartolina storica,
è stato per tanto tempo, negli anni della lotta politica e della rivoluzione proletaria,
il luogo di ritrovo dei militanti del vecchio Pci e di quelli che allora erano i gruppi extraparlamentari di sinistra.


FIASCHETTERIA-VALSECCHI-OGGI-ISOLAGO-LECCO-ANNI-SESSANTA-640x401.jpg
 

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